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Per una nuova etica della cura La mostra foto-poetica “We Care” a Lecce

Scritto da Segreteria il 06 Novembre 2023

Il Concorso Lingua Madre è da sempre luogo di gemmazione: dal fertile incontro tra la vincitrice CLM Diana Paola Agámez Pájaro (Venezuela) e Loredana De Vitis, scrittrice e parte del Gruppo di Studio, è nato un nuovo progetto di curatela per la mostra foto-poetica We care realizzata con la fotografa e amica Luisa Machacón.

Quanti significati ha la parola “curare”? Quante e quali narrazioni intorno a questo gesto? Chi si prende cura di chi?
Sono queste alcune delle domande cui si vuole dare risposta.

Già presentato in questo articolo sul sito, il progetto letterario e fotografico nasce per guardare con coraggio a una diversa narrazione della vecchiaia delle donne, al di là degli stereotipi, ed è stato già esposto con molta partecipazione in altre occasioni, anche in Italia come all’Università di Perugia con il patrocinio del Comune di Narni.

Grazie alla collaborazione con Collettiva edizioni e all’associazione di promozione sociale Alice e le altre, questa nuova curatela porta il progetto anche a Lecce arricchendo temi, significato, e mettendo in atto anche una vera e propria trasformazione stilistica che incorpora nelle stesse fotografie il racconto Il mio corpo un posto felice, vincitore del Primo Premio al XVII CLM e pubblicato nell’antologia Lingua Madre Duemilaventidue (Edizioni SEB27).

La mostra è stata inagurata sabato 4 novembre 2023 e sarà visitabile fino al 18 novembre nel Centro sociale per anziani di viale Roma, con il patrocinio del Comune di Lecce e il sostegno dell’assessorato al Welfare, Politiche abitative, Diritti civili, Pari opportunità, Volontariato, Accoglienza e Accessibilità guidato da Silvia Miglietta.

Il risultato è un lavoro del tutto originale che amplia il valore artistico della mostra con un nuovo intento sociale.

Diverse le fondamentali motivazioni da cui prende avvio, sottolineate dalla curatrice Loredana De Vitis nel bel catalogo realizzato per l’occasione:

  • We care parla del rapporto inter-generazionale tra persone anziane e persone giovani, alcune delle quali svolgono un lavoro di cura che oltrepassa l’idea di “lavoro”: la mostra mette così a tema, in modo sfaccettato, la natura multipla di queste relazioni, caratterizzate da sentimenti contrastanti, dall’attaccamento al desiderio di fuga, dall’amore alla fatica;
  • attraverso lo sguardo delle autrici, possiamo narrare storie che oltrepassano i nostri confini e, così, promuovere un confronto tra culture;
  • la mostra tocca temi che scaturiscono da rilevanti trasformazioni demografiche e sociali contemporanee e, allo stesso tempo, nulla cede sul piano dell’autenticità e profondità della narrazione: nessuno stereotipo sui corpi delle donne, che emergono da protagonisti in tutta la loro dignità.

Ecco il servizio di Katia Perrone dedicato a We Care su Radio Norba TV.