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WE CARE Un progetto sul corpo femminile

Scritto da Segreteria il 12 Dicembre 2022

WE CARE, nasce un giorno sotto la doccia, nasce dal mio desiderio personale di preservare la memoria familiare e dalla mia ricerca sul corpo femminile”. Così esordisce Diana Paola Agámez Pájarovincitrice del XVII Concorso Lingua Madre –  nel presentare il progetto letterario e fotografico ideato insieme alla fotografa, e amica, Luisa Machacon. Poetica e coraggiosa, la proposta guarda a una diversa narrazione della vecchiaia delle donne, al di là degli stereotipi, emozionando attraverso immagini fotografiche e poetiche: un viaggio dove l’accettazione radicale della metamorfosi fisica diventa trasgressione, e significa andare incontro alla morte da vive.

Diana Paola Agámez Pájaro – nata in Venezuela e cresciuta in Colombia – è una scrittrice e mediatrice interculturale che vive a Roma. Attraverso la sua poesia indaga sulle relazioni tra il corpo, il passare del tempo e gli oggetti che creano l’essenza della quotidianità: “le linee del corpo si aprono e ci conducono verso infinite storie di dolore, gioia, erotismo e persino politica”, scrive.

Luisa Machacón (Colombia) è una ricercatrice e fotografa residente a Amsterdam, che combina la sua profonda conoscenza della regione Latino Americana con la sua passione per la narrazione e i ritratti. Usa la fotografia come strumento per definire, discutere e capire la società visivamente.

Questa che segue è la descrizione di un’idea potente e del loro lavoro, a cura di Diana Agámez:

La mia necessità di documentare le esperienze delle donne a me più vicine, grazie alla complicità di Luisa Machacon, una straordinaria fotografa e amica, pian piano è diventata un progetto artistico dove si incrociano storie, poesie e immagini che abbiamo voluto condividere nella speranza di proporre una nuova narrativa del corpo e dell’erotismo nella vecchiaia. Così i racconti di mia nonna Francisca, delle mie zie, le mie vicine di casa e le amiche diventano una narrazione comune che trova forma e luce nelle fotografie di Luisa. WE CARE è un desiderio, una necessità di conservare traccia del nostro passaggio, è un invito a guardare e ascoltare storie inedite sul corpo che un po’ ci riguardano a tutte e a tutti.

L’America Latina non è preparata a livello sanitario per rispondere alle esigenze della popolazione anziana. In paesi come la Colombia, e in particolare nella città di Cartagena, la mancanza di politiche che garantiscano l’accesso ai servizi sanitari, agli spazi per la ricreazione e il mancato riconoscimento della figura dell’accompagnatore per le persone anziane, sono i motivi per i quali una grande percentuale di esse vive una situazione di esclusione sociale.

Nonostante ciò, culturalmente la forza dei legami familiari e la solidarietà nelle comunità assicurano, in moltissimi casi, l’attenzione e la cura delle persone anziane da parte di uno dei familiari, spesso una donna. Di conseguenza, dalle relazioni che si stringono attorno a questa esigenza nasce una simbiosi di cura.

Attraverso la poesia e la fotografia indaghiamo come le attività quotidiane di aiuto-cura possono diventare rituali di riflessione sulla femminilità, l’erotismo e la sessualità nella vecchiaia e anche un modo per trasmettere tradizioni da una generazione all’altra.

La nudità è una delle vie attraverso le quali possiamo esplorare le nostre storie, il nostro erotismo, le nostre malattie, la nostra felicità, i nostri sogni e le nostre paure di fronte al passaggio inesorabile del tempo. Io e mia nonna siamo come uno specchio in cui si riflettono due momenti della storia di una famiglia in cui il valore più importante è la cura e lo sguardo verso le nostre radici.

WE CARE esplora quelle profonde relazioni familiari e connessioni intergenerazionali nelle quali l’oralità e il racconto hanno un’importanza fondamentale per esprimere i sentimenti, le frustrazioni, i dolori, la felicità, le difficoltà e le rivincite delle donne nella nostra società.

Le fotografie (la mostra si compone di 15 immagini in bianco e nero. Formato A2 – 16 X 23) sono state scattate nel cuore di una famiglia, in un quartiere popolare di Cartagena, Colombia. WE CARE è la storia di come le attività di aiuto-cura diventano un rituale per raccontare il corpo e tramandare tradizioni orali per due donne della famiglia, Francisca “Pacha” Florez de Pájaro, nonna (1922) e Diana Agámez, nipote (1979).

I vestiti senza tasche sono una calamità

non è possibile
racchiudere il mondo in un corpo
e questo tormenta la nonna

la camminante di strade sagge
sistema l’armadio
rifugio dei suoi ricordi
e percossa da un ordine invisibile
trova
un portasapone vuoto
tracce di capelli
e una spazzola centenaria
fazzoletti che sanno di passato
baci confusi nella memoria

si avvicina allo specchio e
contempla i vestiti languidi
che la aspettano appesi
ai fili del tempo

vuole conservare tutto nel suo corpo
e toccarlo
ma nella testa ballano le lucciole

vuole conservare tutto nel suo corpo
ma i vestiti senza tasche sono una calamità

Diana Agámez