Oltre la norma somatica Rahma Nur al BHM Torino
Scritto da Segreteria il 25 Febbraio 2025
di Rahma Nur
Domenica 16 febbraio 2025 si è tenuto il talk performance Oltre la norma somatica: il corpo come archivio curato da Angelica Pesarini, Assistant Professor in Race and Cultural Studies/Race and Diaspora and Italian Studies alla Toronto University. Questo è stato il secondo appuntamento del talk format, il primo si era tenuto all’interno della rassegna estiva Riverberi organizzato a Roma da Johanne Affricot co-fondatrice di Spazio Griot, spazio itinerante di arti visive e performative.
Il talk di domenica sera, ai Bagni Pubblici di via Agliè, si è svolto durante la IV edizione del Black History Month Torino e ha partecipato Rahma Nur, poeta, insegnante e autrice CLM, insieme a Sueni Di Biase, scrittrice e ricercatrice, Afaf Ezzamouri, filosofa e insegnante e Josiane Kabala Lunanga, artista e poeta.
Per concepire il talk performance Angelica Pesarini ha posto alle partecipanti (selezionate tra coloro che appartengono alla comunità locale di persone razzializzate tra attiviste e artiste) domande quali: «Se l’Archivio può essere considerato il luogo del potere/sapere in cui la bianchezza è stata storicamente istituzionalizzata e mantenuta, cosa significa produrre un contro-archivio? E in che modo il corpo può agire come contro-archivio di resistenza?».
Le relatrici hanno quindi risposto partendo dalla loro esperienza di persone razzializzate. Quali sono, quindi, le parole che conducono alla creazione di un contro archivio? Memoria del corpo, rabbia del corpo, interazioni del corpo, resistenza del corpo e sguardo del corpo sono stati i successivi temi affrontati da ciascuna partecipante. Il corpo nero, punto di partenza e di arrivo di un viaggio che è iniziato dalla schiavitù, dalla colonizzazione per arrivare alla migrazione e ai corpi migranti. Fino a giungere a una consapevolezza di sé, come corpi interi e resistenti, che hanno affrontato dolori, lacerazioni, rabbia e invisibilizzazione.
In ogni racconto si è attraversato tanto dolore, commozione ma anche rinascita perché un corpo non si limita a esistere ma ridefinisce uno spazio, decostruisce certe narrazioni, svolge ruolo di mediazione e può essere oggetto e soggetto di resilienza e resistenza. L’incontro si è concluso con l’invito a credere che la memoria futura è costruita proprio dalle reciproche storie e un contro archivio è fatto anche di respiri, battiti, movimenti ed emozioni.