Retrospettiva Cécile Kyenge alla Premiazione del VIII CLM
Scritto da Segreteria il 13 Marzo 2025
Nel 2013 Cécile Kyenge, dopo essere stata la prima donna con origini africane eletta in Parlamento, venne nominata Ministra per l’Integrazione: la prima ministra nera in un governo della Repubblica Italiana.
Quello stesso anno partecipò alla Premiazione del VIII Concorso Lingua Madre al Salone Internazionale del Libro di Torino, consegnando i premi alle vincitrici e concedendo il patrocinio al progetto. Fu la sua prima uscita pubblica in qualità di ministra.
Un evento che rappresentò un grande riconoscimento per tutte le autrici CLM, presenti e non, e che ebbe grande risonanza sui mass media.
«Preferirei che il mio Ministero fosse nominato senza la “g”, preferirei si dicesse interazione piuttosto che integrazione», disse rivolgendosi al pubblico.
Il suo discorso divenne la prefazione dell’antologia di quell’anno, Lingua Madre Duemilatredici. Racconti di donne straniere in Italia (SEB27), che riportiamo qui di seguito:
Le cose si possono cambiare senza urlare, la risposta più forte deve venire dalla società civile e dal Paese. Esiste un’Italia accogliente che intende fare della relazione con l’altro un’occasione: la risorsa concreta per avviare un mutamento culturale. Il Concorso Lingua Madre, che da nove anni dà voce alle donne straniere che vivono in Italia, è uno spazio di scoperta e confronto che guarda alla migrazione in una prospettiva culturale.
Credo sia una buona pratica da estendere e ringrazio dell’accoglienza che non mi aspettavo così calorosa. Vedo gente comune davanti a me, questo testimonia il cambiamento. Anche le istituzioni sono attraversate da storie umane. Il volto delle storie, il volto delle competenze deve dare delle risposte al Paese. La mia vita è fatta di cammino, ho camminato molto, ho camminato mescolandomi alla gente e vedo tante persone che hanno fatto quel percorso con me; quindi, io mi sento una anche dall’altra parte.
La lingua è sempre uno strumento molto importante per comunicare e quando arrivo qui e vedo cosa siete riuscite a creare…, questo ci aiuta a concretizzare i progetti, a far sì che quei progetti non si portino solo avanti ma che si sentano anche nostri. Stare qui mi riporta anche indietro, quando non sapevo parlare italiano. Io ho imparato a parlare in italiano perché sapevo che la lingua è sempre uno strumento molto importante. Saper parlare la lingua del paese in cui viviamo, saper esprimerci, pensare e sentire quel paese nostro è un arricchimento, una risorsa e le donne sono capaci di questo e costituiscono il 51% della popolazione delle persone di origine straniera. Il fatto di aver messo al centro di questo progetto la figura femminile è molto importante, perché le donne hanno sempre avuto un ruolo comunicativo, il ruolo di tessere, di ricucire, di avere un’elasticità interiore, di cambiare, lasciando indietro culture e affetti, arrivando in un paese dove bisogna reinventare tutto, costruire nuovi contesti, e insieme al paese d’accoglienza creare una nuova convivenza. Le donne sono protagoniste di questo nuovo percorso, bisogna sostenerle, dare loro strumenti e opportunità, per uscire dall’isolamento per sentirsi soggetti del cambiamento e della vita per creare una società basata sui diritti umani, sulle persone, sui cittadini (senza nessun aggettivo) dove ognuno si senta parte del tutto. Le differenze, la nostra identità multipla, il mescolarsi con altre culture non devono farci paura ma arricchirci. Ognuno di noi (anche la sottoscritta) vive al suo interno un incontro e uno scontro di culture e solo parlando e confrontandosi, avendo l’opportunità, lo spazio di vivere tutto questo si arriva a trovare un equilibrio, che consente di parlare senza urlare e di trasmettere il nostro messaggio.
Cécile Kyenge, Ministra per l’Integrazione
Per approfondire:
https://concorsolinguamadre.it/20-maggio-premiazione-del-viii-concorso-lingua-madre/
https://concorsolinguamadre.it/la-ministra-cecile-kyenge-alla-premiazione-del-concorso/