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Un’antologia di voci La presentazione di LM23 su Rai 3

Scritto da Segreteria il 16 Gennaio 2024

Un’antologia di voci.
Questo il titolo della puntata di Spaziolibero andata in onda il 15 gennaio 2024 su Rai 3 e registrata durante la scorsa presentazione dell’antologia Lingua Madre Duemilaventitré svoltasi il 10 novembre 2023 al Circolo dei Lettori di Torino.

Per le autrici è stata un’occasione per salire sul palco e trasmettere in prima persona quello che ha significato per loro scrivere ed essere selezionate per il Concorso, come hanno anche raccontato le vincitrici del XVIII CLM Patrycja Holuk, Hasti Naddafi, Chiara Nifosì e Açelya Yönaç nelle interviste svolte da Marina Giraldi.
Insieme a loro Daniela Finocchi, ideatrice e responsabile del progetto, e Annalena Benini, direttrice editoriale del Salone Internazionale del Libro. A condurre Federica De Vizia.

«Per me è stata un’esperienza molto bella – conferma Hasti Naddafi – per quello che ha comportato e per le persone che sono riuscita a conoscere, ma anche per prendere il mio posto finalmente. Essere la protagonista della mia stessa narrazione. Molto spesso le persone con background migratorio vengono raccontate da altri e invece questo Concorso permette di essere noi la nostra stessa voce».

Anche per Patrycja Holuk è stato un modo per superare esperienze autobiografiche e ricollocarsi, sia attraverso la scrittura che la fotografia: «È stato molto importante per trovare la mia voce e (ri)trovare la mia creatività».

A cercare il proprio posto anche Chiara Nifosì che con rispetto si è interrogata sul proprio ruolo di donna occidentale: «Per me significa molto essere a questa presentazione perché mi sento accolta anche in una situazione in cui io non ho una storia mia di migrazione o un background culturale diverso. Per me è un onore condividere il palco con loro».

Tante le appartenenze delle autrici che si sono alternate al microfono, accomunate dal coraggio, dalla volontà di riscattarsi nella scrittura, dalla ricerca di nuovi linguaggi che si sviluppano e danno nuova vita alla lingua italiana.

Açelya Yönaç ha infatti affermato: «Vedere il proprio racconto riconosciuto è stata in un certo senso proprio una rivincita. Dopo tanto tempo in cui vivi in un paese che non è il tuo – in cui la tua identità è tra due paesi – avere avuto la capacità di appropriarti di quella lingua in un modo tale da comunicare un sentimento è stato fondamentale».

Anche Annalena Benini ha sottolineato questo intimo legame linguistico: «Questa antologia raccoglie racconti di donne non più straniere, scritti tutti in lingua italiana, e quindi sono una dichiarazione d’amore alla lingua e all’Italia stessa. Letti tutti in fila sono un’importantissima testimonianza».

E infatti quest’antologia di voci diventa una vera e propria narrazione corale, di donne in relazione.

La puntata si può rivedere a questo link.

Di seguito le foto scattate durante le interviste.