Appuntamenti

Donne e cibo fra arte e serialità "Generi alimentari" presentato alla Casa del Quartiere di San Salvario

Scritto da Segreteria il 10 Settembre 2021

Giovedì 9 settembre il Concorso Lingua Madre ha preso parte alla manifestazione Torino a cielo aperto, come parte del programma E…state in Casa, a cura dalla Casa del Quartiere di San Salvario. Nel corso dell’incontro, organizzato insieme alla libreria-caffè Luna’s Torta, è stato presentato Generi alimentari. Cibo, donne e nuovi immaginari (Iacobellieditore), volume nato dal lavoro del Gruppo di studio del Concorso Lingua Madre – composto da docenti italiane e straniere per approfondire i temi legati alla migrazione femminile – che costituisce un excursus sulla cucina narrativa delle donne, evidenziando nuovi percorsi e rappresentazioni. Una serie di “as-saggi” tematici: dalla letteratura all’arte, alle serie televisive, ai racconti di donne migranti che scrivono in italiano del Concorso Lingua Madre.

Relatrici dell’incontro sono state le curatrici del volume Daniela Finocchi, ideatrice e responsabile CLM, e Luisa Ricaldone, saggista e parte della Società Italiana delle Letterate, insieme alle altre socie SIL e autrici Valeria Gennero, docente di Letteratura angloamericana all’Università di Bergamo, e Cristina Giudice, docente di Storia dell’arte all’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino. Silvia Giuliano, di Luna’s Torta, a curato le letture tratte dai racconti delle autrici CLM presenti nel saggio.

A condurre Luisa Ricaldone, che ha introdotto l’incontro presentando il volume e la raccolta di saggi e racconti in esso contenuti. «Abbiamo notato che quando si tratta del rapporto cibo-donne, non solo i nomi coinvolti sono soprattutto quelli di studiosi ma l’immaginario letterario e artistico legato a questo tema risulta in una posizione ancillare se non del tutto assente. Questo volume si propone quindi di sanare, senza la pretesa di colmare tutte le lacune di questo ampio argomento, gli spazi lasciati vuoti dalla critica tradizionale e di provare a tracciare delle linee guida, degli spunti, degli incoraggiamenti di approfondimento che trattino questo triangolo di donne, cibo e arte, letteratura, cinema, serialità televisiva».

Luisa Ricaldone ha quindi lasciato la parola a Daniela Finocchi che ha presentato il Concorso Lingua Madre e i suoi 16 anni di lavoro sulla letteratura migrante femminile. «Sul tema del cibo il CLM ha lavorato molto in questi anni. Quando si tratta di soggettività femminile – tanto più se migrante – il confine tra umano e animale, tra naturale e razionale, tra corpo e spirito, infatti, è assai labile. La dominazione delle donne e della natura è collegata in molti sensi – storicamente, materialmente, culturalmente – come è altrettanto evidente che lo sfruttamento ambientale e i disastri naturali hanno un effetto più grave sulle donne. Nella scrittura emergono le modalità alternative che le donne adottano per vivere il e nel mondo, alla luce della gentilezza come tracciato dall’etica femminista, auspicando una nuova era, quella del Gynecene, teorizzata dalle artiste romene Alexandra Pirici e Raluca Voinea. Attraverso il cibo quindi passano non solo elementi nutriviti necessari per la sopravvivenza ma anche emozioni e ricordi. Il cibo è un vero e proprio linguaggio».

Cristina Giudice ha approfondito quindi i temi del suo saggio, che prende l’avvio dal dal testo di Carol Adams Carne da macello (Vanda edizioni), che rifletteva già nel 1989 sulla intersezione fra femminismo e veganesimo, rendendosi conto che la lotta contro la violenza sui corpi si deve necessariamente applicare anche all’ambiente, alla natura, agli animali. «Proprio in riferimento a questo libro sono state organizzate due mostre di artiste a Los Angeles, che ho analizzato in Generi alimentari. In particolare sono rimasta colpita dall’opera The dinner party, che da anche il titolo al mio saggio, in cui l’artista Judy Chicago mette in mostra una enorme tavola imbandita a forma di triangolo con 39 coperti in cui vengono rappresentate le donne più significative della storia, mettendone in evidenza il ruolo. Questo grande banchetto mi sembra una celebrazione delle donne in tanti ambiti, ritratte nell’importante momento del condividere il cibo, con la gioia di stare al mondo. È uno sguardo di riappropriazione, per ripensare alle genealogie femministe».

È quindi intervenuta Valeria Gennero a proposito del suo saggio Cibo e identità nelle serie tv, uno sguardo approfondito al sistema carcerario statunitense attraverso la lente della serie Orange is the new black. «Nel mio saggio osservo l’impatto culturale della serialità televisiva nella narrazione moderna degli USA, di cui la serie che ho preso in esame ne è un esempio estremamente virtuoso. Ha messo in primo piano un modello di creatività nuovo, riuscendo a mettere in scena dei percorsi che prima erano impensabili. In particolare, il modo in cui la dimensione identitaria viene messa in scena ha come cardine la cucina. Attraverso le dinamiche del cibo si costruisce questo nuovo modello di americanità, in cui viene enfatizzata una dimensione tribale mai vista prima».

Un pubblico vivace ha concluso poi l’incontro fra domande, interventi e richieste di approfondimento alle autrici, salutate da un caloroso applauso.

Di seguito tutte le foto dell’evento.