Appuntamenti

I percorsi delle donne Lorena Carbonara al festival “Il cammino celeste”

Scritto da Segreteria il 31 Luglio 2023

Sabato 29 luglio al Festival Il Cammino Celeste – che dal 2016 valorizza nella Puglia meridionale le vie dei pellegrini diretti a Gerusalemme – Lorena Carbonara, autrice e docente del Gruppo di Studio del CLM ha curato il dibattito In cammino verso la parità di genere in dialogo con Maria Grazia Bello.
La quinta tappa della manifestazione si è svolta a Torre Chianca, Porto Cesareo (Lecce), tra laboratori, incontri, visite guidate grazie al progetto Il mare è femmina, realizzato con il sostegno del Consiglio della Regione Puglia nell’ambito del bando Futura promosso da Officine Arca APS.

L’area marina protetta è stata il palcoscenico di questo programma tutto al femminile che vuole raccontare il mare e il territorio anche attraverso momenti di riflessione e approfondimento.
Lo sguardo e la voce delle donne hanno quindi attraversato la natura e gli spazi durante un ricco pomeriggio di eventi dedicati a bambini, bambine e adulti, per sostare poi in serata a riflettere su parità, uguaglianza, equità tra i sessi.
A condurre il dibattito l’ideatrice del festival Giorgia Santoro, che ha introdotto le due relatrici e le rispettive esperienze di studio atte a «percorrere tratti di strada insieme».

Maria Grazia Bello, docente di riferimento per i cammini e le comunità ospitanti, ha illustrato le potenzialità e la storia al femminile di un turismo lento e accessibile. Ecco quindi il dipanarsi di un racconto, a iniziare da Egèria pellegrina del quarto secolo che tracciò per prima la via e che scriveva “vivi leggera, vivi deliberatamente”, per arrivare a Emma Gatewood “signora degli Appalachi” e alle tante testimonianze contemporanee, fino alla “Rete nazionale delle donne in cammino” che riunisce ben 136 mila “ragazze in gamba”.

Lorena Carbonara ha invece approfondito il tema di come e perché le donne siano chiamate ad impegnarsi in un percorso che riguarda complessità, modelli e sorellanza. Il «territorio occupato» da cui evadere, ha sottolineato, «è spesso anche dentro ogni donna, così interiorizzato da essere difficile da riconoscere». Come sosteneva Audre Lorde “gli strumenti del padrone non potranno smantellare la casa del padrone”, per questo occorre trovare strade e modelli autentici, un linguaggio proprio che sia transculturale e transnazionale al tempo stesso. Ha quindi portato ad esempio proprio il progetto del Concorso Lingua Madre che, ha detto, «sviluppa la politica dell’accanto, abbandonando ogni paternalismo per solidarizzare e unire nel rispetto dell’altra, per essere a fianco e non davanti». Ha poi ricordato la rete VoxFem network, di cui è parte, che unisce tante “artiviste”, come amano definirsi, cioè artiste in vari campi espressivi che sono al contempo attiviste: compositrici, musiciste, artiste visive, pittrici, registe, attrici proveniente da ogni nazione che operano e si esprimono attraverso le loro opere a favore del cambiamento.

A concludere la giornata il concerto del quartetto femminile Faraualla, che ha eseguito un coinvolgente repertorio di polifonie vocali a cappella. Un nome che affonda nella cultura pugliese in cui germoglia la formazione (Faraualla è infatti una grotta dell’altopiano carsico delle Murge) che tende a cogliere ritmi,
colorazioni timbriche, linguaggi vocali ed espressioni musicali provenienti dalle etnie e dagli influssi più vari fondendoli in soluzioni armoniche dal sapore mediterraneo.
Per ascoltare la voce delle donne anche come strumento musicale.

Ecco le foto, tra cui alcuni scatti del fotografo ufficiale Giuseppe Rutigliano.