Linguaggi e letterature 3 Episodio - Podcast “Migranti: femminile plurale”
Scritto da Segreteria il 13 Maggio 2021
Il terzo episodio del podcast CLM Migranti: femminile plurale, dal titolo Linguaggi e letterature, approfondisce il tema della lingua, scritta o proferita, che per le straniere, migranti, si arricchisce di valori ancora più profondi e particolarmente rilevanti, individuando significati totalmente nuovi e inaspettati.
Sono intervenute Amàlia Lombarte del Castillo (Spagna), vincitrice del Terzo Premio alla XIV edizione e autrice del racconto Essere in italiano – pubblicato in Lingua Madre Duemiladiciannove. Racconti di donne straniere in Italia – e Guergana Radeva (Bulgaria), vincitrice del Primo Premio alla VI edizione CLM con i racconto Sconfini.
Comunicare per me è stato un punto di riferimento, una delle poche cose in cui ho sempre creduto. Era un appiglio, un’architettura robusta che mi teneva. Perciò la sola idea che potesse venire meno mi generava forte angoscia e inquietudine.
Amàlia Lombarte del Castillo
Partendo dagli stessi racconti, le autrici hanno sottolineato come il linguaggio sia un territorio di scoperta e introspezione. Le donne si trovano a sperimentare una materia inaspettata, vibrante, in cui la modernità del quotidiano si fonde con i suoni, i ricordi, le parole dell’infanzia dando vita a qualcosa di nuovo e vivo. Il linguaggio si evolve, diventando sia strumento sia occasione per pensarsi e rappresentarsi. La parola, scritta e proferita, si carica di significati inediti aprendosi ad un mondo di infinite possibilità. Facendosi, nel mentre, letteratura.
Esiste un termine “latenza linguistica” che indica l’affiorare della lingua madre in un testo scritto in un’altra lingua. In questo modo la memoria culturale della nostra infanzia si riversa nella seconda lingua che anche se imparata da adulti ci fa sentire un po’ bambini, e così, come i bambini, impostiamo con le parole un rapporto ludico, ci giochiamo, trasformandole.
Guergana Radeva
Il linguaggio e così la letteratura non costruiscono solo relazioni, ma permettono di modificare lo stesso universo cui appartengono. Reinventando la lingua si reinventa il mondo. Il desiderio di comunicare che spinge le donne a raccontarsi conduce alla trasformazione, in loro stesse e nella realtà che le circonda. Attraverso la scrittura arrivano alla creazione di se stesse, uno strumento indispensabile per pensarsi e rappresentarsi al di fuori degli stereotipi, per riappacificarsi con la propria cultura di origine, per riconoscere e ricostruire la propria identità.
Una preziosa occasione di approfondimento per ascoltatrici e ascoltatori, per scoprire nuove realtà estremamente diverse eppure così vicine a un vissuto che tutte e tutti possiamo condividere, per riflettere ed entrare in relazione.