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Scritture e testimonianze fra letteratura e istruzione Il CLM al Prospero Fest 2021

Scritto da Segreteria il 12 Novembre 2021

Mercoledì 10 novembre il Concorso Lingua Madre ha partecipato all’edizione speciale del Prospero Fest, rassegna letteraria organizzata dalla Biblioteca civica Prospero Rendella e dalla Città di Monopoli. È stata questa occasione per presentare la nuova antologia Lingua Madre Duemilaventuno. Racconti di donne straniere in Italia (Edizioni SEB27) insieme alle autrici della XVI edizione Natalia Marraffini e Lorena Carbonara. Presente all’incontro, in collegamento da Torino, Daniela Finocchi, ideatrice e responsabile CLM. L’attrice e poetessa Claudia Di Palma ha curato le letture dei racconti mentre Michela Marocco, del Concorso Lingua Madre, ha moderato l’incontro.

A introdurre l’incontro l’Assessora alla Cultura della Città di Monopoli Rosanna Perricci, che ha ricordato la preziosa collaborazione con il Concorso – inaugurata dal riconoscimento speciale ricevuto da Lorena Carbonara proprio nell’ambito dell’edizione estiva del Prospero Fest – auspicando per il futuro tante e nuove occasioni di incontro e confronto fra le due realtà.

Michela Marocco è quindi entrata nel vivo dell’incontro, presentando le ospiti e passando la parola a Daniela Finocchi, che ha raccontato al pubblico in cosa consiste il Concorso Lingua Madre e ha approfondito questi 17 anni anni di lavoro sulla letteratura migrante femminile.

«Il CLM vuole essere uno spazio di testimonianza e di nuovi immaginari, da cui promuovere un’idea di convivenza a radice femminile, in cui le relazioni e la dipendenza fra tutti gli esseri viventi sostituiscano l’illusione dell’individuo sciolto da ogni legame», ha spiegato Daniela Finocchi, entrando poi nel merito della stessa antologia Lingua Madre Duemilaventuno: «I racconti che arrivano al CLM, vengono raccolti ogni anno in un’antologia, e sono ormai 16 i volumi pubblicati, che rappresentano un vero e proprio patrimonio letterario. In queste narrazioni la migrazione non è più un semplice sfondo ma influisce sulle trame, le protagoniste, genera traiettorie narrative del tutto nuove. Storie uniche ma universali che attraversano anche i generi letterari più disparati: dall’epistolare al distopico, alla commedia. Quest’anno molto presente il tema del tempo sospeso nel quale tutte e tutti siamo calate a conseguenza della pandemia da Covid-19, ma anche molto presente l’importanza dell’istruzione, della scuola. Entrambi i racconti di Natalia Marraffini e Lorena Carbonara che abbiamo oggi con noi – ma anche quelli di molte altre autrici –mettono l’accento sulla luce dell’istruzione, della cultura, della conoscenza. E questo è un grande insegnamento che ci giunge in particolare dalle donne migranti, perché proprio loro sono mosse da quella fame di libertà, di dignità, di riscatto, di conoscenza che con forza fa andare alla ricerca di un cambiamento per sé e per i propri figli».

E proprio a proposito dell’antologia e dei racconti in essa contenuti sono intervenute le autrici della XVI edizione del Concorso Lingua Madre, Natalia Marraffini, Prima Classificata, e Lorena Carbonara, Premio Speciale Sezione Donne Italiane. Le loro riflessioni sono state precedute dalle letture di Claudia Di Palma, la cui voce ha dato vita alle parole dei racconti La straniera segreta e Ferma zitella.

«Partecipare al Concorso Lingua Madre per me ha significato entrare a far parte di una famiglia, una comunità che si fa portavoce di valori per me molto importanti come l’inclusività e la forza del femminile», ha esordito Natalia Marraffini, per poi proseguire «Prendere parte a questo progetto è stata una tappa fondamentale di un percorso di ricerca e confronto con l’altra e l’altro attraverso la scrittura. È proprio di questo percorso che parlo in La straniera segreta, racconto il viaggio che mi ha portato alla consapevolezza di me stessa in quanto straniera. Questa estraneità io l’ho vissuta non solo nei confronti del mondo che mi circonda ma era una condizione che esisteva, ed esiste, principalmente in me stessa, una ricerca che dovevo compiere nella parte più intima e profonda del mio Io. Per questo nel racconto parlo molto di adolescenza, la mia ma anche quella dei miei primi studenti, perché è quella fase della vita in cui tutte e tutti siamo accomunati, senza distinzione, dalla ricerca della propria identità. E sempre per questo parlo di scuola e del ruolo fondamentale che ha avuto nella mia esperienza di crescita e consapevolezza, come studente prima e come insegnante poi».

La parola è quindi passata a Lorena Carbonara. «Seguo il Concorso Lingua Madre da sempre ma la spinta a parteciparvi mi è arrivata quando ho deciso di mettere per iscritto i ricordi di mia nonna e di tante sue coetanee e conterranee, testimonianze che rivivevano anche attraverso le note di una canzone popolare, Ferma zitella appunto, che ha poi costituito l’ossatura del mio racconto», ha spiegato l’autrice, proseguendo: «Mia nonna è stata per me una grande fonte di ispirazione, una donna non istruita che ha capito, da sola, il grande valore terapeutico della scrittura. Un aspetto questo che ho ripreso anche nel mio racconto dove le due donne, una italiana e una straniera, che è anche voce narrante della storia, creano un profondo legame proprio attraverso la lettura, la scrittura, l’apprendere insieme. Sono questi gli elementi che permettono alla donna straniera di fuggire dal paese, di crearsi una nuova vita lontano dai pregiudizi e dalle offese. È un racconto amaro ma anche di speranza. La speranza che la forza delle donne possa portare tutte e tutti ad essere trattati in modo dignitoso e umano».

Sullo sfondo della bellissima Biblioteca civica Prospero Rendella, una vera e propria “piazza dei saperi” multimediale e multiculturale, le ospiti hanno dato vita a un incontro vivace che ha coinvolto anche il folto pubblico, un dialogo aperto e stimolante che ha saputo mettere in relazione tutte e tutti i presenti.

Ecco tutte le foto dell’evento, a cura di Mariella Campanelli.