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Donne che cucinano la vita Il CLM al Festival delle Migrazioni 2021

Scritto da Segreteria il 27 Settembre 2021

Giovedì 23 settembre il Concorso Lingua Madre ha preso parte al Festival delle Migrazioni 2021, nell’ambito del quale ha proposto un incontro di approfondimento dedicato ai temi legati al cibo e alle donne.

L’evento ha preso l’avvio dal volume Generi alimentari. Cibo, donne e nuovi immaginari (Iacobellieditore), frutto del lavoro del Gruppo di Studio CLM, che costituisce un excursus sulla cucina narrativa delle donne, e ha visto la partecipazione delle curatrici Daniela Finocchi, ideatrice e responsabile CLM, e Luisa Ricaldone, Società Italiana delle Letterate, insieme alle autrici del Concorso Marcela Luque e Luisa Zhou. Le relatrici sono state accompagnate da  interventi teatrali dallo spettacolo Donne che cucinano la vita, con la regia di Laura Malaterra e tratto dai racconti del Concorso Lingua Madre, e letture animate a cura di LabPerm di Castaldo.

A dare il via all’incontro è stata Luisa Ricaldone che ha presentato il libro Generi alimentari. Cibo, donne e nuovi immaginari, illustrandone i vari contenuti. “Nell’ambito della letteratura, che è la mia materia di studio, sono numerose le pubblicazioni che incrociano scrittura e cibo ma queste si sono sempre dimostrate parziali,  privilegiando un punto di vista maschile su questo tema, e prendendo principalmente in esame le opere di autori in un ambito che più di altri dovrebbe riguardare le donne. In Generi alimentari, attraverso i saggi, racconti e riflessioni raccolte, abbiamo cercato di suggerire nuovi spunti e percorsi di approfondimento, senza la pretesa di colmare tutte le lacune di un argomento tanto vasto”.

La parola è quindi passata a Daniela Finocchi che ha illustrato il lavoro che da più di sedici anni il CLM svolge con la letteratura femminile migrante, un lavoro che ha dato vita ad un vero e proprio patrimonio di storie, sguardi, emozioni che restituisce un prezioso punto di vista sulla società in cui viviamo. “Il 52% dei migranti è femmina è sempre di più le donne migrano da sole e come capofamiglia”, ha infatti spiegato Daniela Finocchi, “i racconti e le fotografie raccolte dal Concorso in questi anni mostrano la necessità imprescindibile di uno sguardo sessuato sulle migrazioni contemporanee. Non solo il tema del cibo è sempre stato caro al CLM e alle autrici che hanno partecipato al progetto, perché attraverso il cibo non passano solo gli elementi nutritivi necessari per la sopravvivenza ma anche ricordi, testimonianze, dissidi: è un vero e proprio linguaggio, che può valere anche più di mille parole. D’altronde, la dominazione delle donne e della natura è strettamente collegata, storicamente, materialmente, culturalmente, e nella scrittura emergono modalità alternative che le donne adottano per vivere il e nel mondo, ed è proprio questo che abbiamo voluto esplorare in Generi alimentari, anche grazie a racconti inediti delle autrici del Concorso”.

Un importante esempio della stretta connessione che intercorre fra donne, cibo e letteratura era rappresentato dalle due autrici CLM presenti, Luisa Zhou e Marcela Luque.

Marcela Luque, nel suo racconto Pasta fritta, pubblicato il Lingua Madre Duemiladiciannove. Racconti di donne straniere in Italia (Edizioni SEB27), racconta l’avventura tragicomica di una donna sudamericana chiamata a comparire davanti al pubblico ministero italiano per un reato apparentemente imperdonabile: aver cucinato la pasta fritta. “Nella cucina, e forse nella vita stessa, non c’è una certezza definitiva, non c’è l’assoluto” ha commentato l’autrice. “Spesso gli uomini, inteso non solo come sesso maschile ma anche come intero genere umano, non riescono ad uscire dalla loro comfort zone, soprattutto quando si tratta di preparare una piatto. Nel mio racconto volevo proprio riscoprire un senso di avventura, di rottura degli schemi, anche in cucina”.

Anche Luisa Zhou, che con il racconto (S)corri nelle mie vene ha vinto proprio il Premio Speciale Slow Food Terra Madre del Concorso nel 2016, ha rimarcato l’importanza del cibo e della cucina nelle relazioni: “Il cibo per me è sempre stato un linguaggio di amore, che nutre. La lingua, quella “tradizionale”, ha sempre lasciato per me delle lacune, soprattutto nella comunicazione con i miei genitori, migranti cinesi che avevano difficoltà con l’italiano a differenza mia, nata e cresciuta in questo paese. C’era come una barriera fra di noi che è stata superata proprio attraverso il cibo e la sua condivisione”.

A scandire gli interventi sono state le suggestive interpretazioni di Ginevra Giachetti, Marta Laneri e Natalia Sangiorgio, attrici di LabPerm di Castaldo – il centro di ricerca, formazione e produzione sull’arte dell’attore – che hanno proposto una scena dallo spettacolo Donne che cucinano la vita, tratto dai racconti del Concorso con la regia di Laura Malaterra, insieme a letture animate dei racconti delle autrici presenti, di cui proponiamo, nel breve video che segue, un estratto.

 

Gli applausi e gli interventi del pubblico hanno concluso l’evento, fornendo importanti momenti di confronto e approfondimento, non solo sul tema del cibo e dei suoi linguaggi ma anche sulle difficoltà legate al concetto di “appartenenza” ad un luogo per chi è nata/o lontano dalle proprio radici e sugli ostacoli incontrati nella ricerca del “sentire”, fare proprio un’identità definita, quando invece si è sospesi tra due mondi.

Ecco tutte le foto.