Appuntamenti

Due pagine di un vecchio diario ormai andate perdute

Scritto da Segreteria il 07 Giugno 2010

Continuiamo a pubblicare i racconti delle ragazze e dei ragazzi del Liceo Gobetti che hanno partecipato insieme alle loro insegnanti Cristina Bracchi e Patrizia Moretti ai laboratori di narrazione e scrittura organizzati dal Concorso Lingua Madre.

Ecco il diciottesimo racconto:

Due pagine di un vecchio diario ormai andate perdute
Di Angelo Triarico
(Classe III C)

… Il giorno della partenza

È arrivato il giorno di partire. Era qualche mese che ormai si era deciso di intraprendere questa “avventura” al nord. Destinazione? Milano. Cambierà tutto ne sono certa, lì non sarà come qui a Ostuni, la città bianca, la mia città. Sarò lontana dai miei amici, dai miei parenti, da tutti coloro che fino ad ora ho conosciuto tra questi luoghi dove sono nata e cresciuta. Questi non sono i soli pensieri che mi “frullano” in testa, ne ho molti altri che però sono tutti delle preoccupazioni. Dovute a cosa? Dovute a come si svolge la vita al nord del nostro bel paese. Dicono che a Milano siano tutti frenetici e che abbiano una gran fretta… Vedremo. La cosa più difficile sarà ambientarsi in un altro luogo e, naturalmente, fare nuove conoscenze. Affronteremo questo viaggio in treno. Molti altri faranno lo stesso viaggio con noi, alcuni andranno a Milano come noi, altri devieranno con altri treni per città come Roma, Torino oppure altre città, ma comunque sempre città del nord Italia. Stiamo per partire, il treno ormai è già sul binario pronto a portarci a destinazione, inizia una nuova parte della mia vita…

…Un anno dopo

Però, non credevo che il tempo passasse così in fretta. È già passato un anno da quando ho lasciato la mia adorata Ostuni. Beh, sì, mi mancano le mie conoscenze lì, normale, come avevo previsto, però tutto sommato non è tanto male qui. Le conoscenze nuove, anche se con un po’ di difficoltà, le ho fatte anche grazie all’aiuto della scuola. Milano non è una brutta città, la definirei molto movimentata messa a confronto con il paesino in cui vivevo un anno fa. Però c’è un qualcosa che, anche se ero stata avvisata di ciò, non mi piace: come dire, c’è una sorta di pregiudizio da parte di coloro che sono nati e cresciuti qui verso coloro che hanno origini del sud. Da cosa è dovuto? Credo da alcuni fatti che sono successi qui a Milano. Mi riferisco a fatti di cronaca nera o comunque di cose non belle che sono state commesse da gente del sud Italia. Ci vedono come della gente strana, ma almeno, a coloro con cui ho fatto conoscenza, sono riuscita a fare cambiare idea. Non vorrei tornare su questo argomento, ma la cosa che mi fa più male è la lontananza dalla mia vera casa, anche se nell’arco dell’anno ci sono tornata più di una volta. I più “felici”, se si possono definire tali in quanto anche loro soffrono della lontananza, sono mamma e papà: sono riusciti nel loro intento, cioè far vivere meglio me e le mie sorelle, anche se anche loro hanno dovuto abbandonare i loro affetti.

Angelo Triarico
Classe III C
Liceo Scientifico Gobetti