Coronavirus: e le donne?

Decido io Il commento di Amàlia Lombarte del Castillo

Scritto da Segreteria il 29 Aprile 2020

Coronavirus: e le donne?
Continuano le risposte all’invito a riflettere sul tema lanciato nei giorni scorsi dal CLM. Qui il commento dell’autrice CLM Amàlia Lombarte del Castillo.

 

Decido io

Oggi decido di spegnere radio, tv, cellulare e rimanere in silenzio per pensare e scoprire ciò che “io penso”, e soprattutto ciò che “io sento”.
Oggi, invece di rimanere comodamente nella foresta del tutto pronto, telegiornale, radio, internet “decido io” facendo qualcosa in cui credo: scrivere.
Oggi il mio tempo voglio farlo veramente mio, per mettere a disposizione di altri ciò che ne verrà fuori. E’ una “mia” decisione, e a renderla utile è proprio l’aggettivo “mia”.
Il verbo credere, per essere collettivo, prima deve essere individuale.

Oggi decido di partire in viaggio sulla groppa di una parola: “istinto”. Mi fido, e mi lascio trascinare da lei. Scopro che i luoghi dove mi porta li conosco da anni: intuito, intelligenza, natura. Sono posti bellissimi che dovremmo visitare tutti. Li abbiamo a portata di mano, forse troppo vicini per andarci. Da tempo restare nel proprio territorio non è di moda.
Sarà il caso, ma in questo momento siamo costretti a rimanere nei paraggi, e da visitare ce n’è: le domande “cosa penso” e “cosa sento” sono a ingresso libero.
“Cosa penso” e “cosa sento” per esempio della frase odierna: “vogliamo tornare alla vita di prima”. Ne siamo proprio sicuri?. In quel prima c’erano un bel po di cose che non andavo affatto bene.
Invece di desiderare “il prima”, dovremmo osservare bene “il qui e ora”, detto anche momento di tuffarsi nel cambiamento fino in fondo, perché non avremmo ancora molte occasioni come questa per poter ripartire da capo.
Esiste un detto: occhio non vede cuore non duole. Non aggiungo altro.
Alla saggezza popolare, quella che ormai non esiste più, serve poco per farsi capire.

Fotografia “Mamma” di Brunella Pernigotti

Oggi si parla tanto di unione.
Mi chiedo in quanti sono veramente consapevoli del significato di questo termine. Mi chiedo anche, come si fa a capire la parola “uniti” in un’ epoca in cui abbiamo fatto di tutto per scollegarci, tenendoci collegati a tutto tranne che a noi stessi.

Oggi siamo sommersi in una stramba solitudine sulla quale la paura galleggia liberamente a suo piacimento. Noi cerchiamo disperatamente di sbriciolare entrambe, solitudine e paura, in tanti pezzettini uguali che ora più che mai vorremmo dividere con tutti.La solitudine accetta di essere donata. La paura invece no, non è condivisibile perché unica, e per liberarcene non abbiamo altra soluzione che capirla; e per capirla serve provarla.

Oggi ci stanno chiedendo di comportarci con responsabilità, ma è da tempo che tutti quanti l’abbiamo abbandonata. La nostra l’ abbiamo ceduta agli altri, e ormai non sappiamo neanche dove andarla a cercare. Ci ha fatto comodo non averne, e le comodità, a lungo andare, non fanno bene. Ci vuole un certa dose di scomodità per evolversi, per migliorare, per capire.
Ma soltanto essendo responsabili in modo individuale, riusciremo ad esserlo in modo collettivo.

Comodità e fretta si tengono strette per mano.
Oggi ci siamo persi nella voragine della velocità. Cambia cellulare, macchina, casa,…..Butta, compra, muoviti, lascia, spostati, fai,…..Viene da chiedersi: perché tutta questa furia?. E a me viene da rispondere: per portarci via il tempo; il tempo di assimilare, di pensare, di ragionare.
Ci stavano rubando il tempo, e a noi andava bene cosí. Nessuno ha denunciato il furto.
Peccato che il tempo serva proprio a costruire. Provate ad alzare un palazzo in fretta, a forzare la crescita di un fiore, di un frutto, di un bambino.
Come per magia, il tempo ce l’hanno restituito, ma non ci fa più comodo. Ci eravamo abituati troppo bene alla scusa di non averne. Tanto da crederci nel diritto di spostare anche i ritmi della natura.
Ora il tempo c’è, e chiede di essere usato al meglio.
Le mascherine che dobbiamo portare non servono a nasconderci né a proteggerci dalla realtà.
Il tempo dà e toglie tutto. Al tempo non si comanda. Il tempo mitiga ogni piaga.
Alla saggezza popolare, quella che ormai non esiste più, serve poco per farsi capire.

 

 

Amàlia Lombarte del Castillo
Gassino Torinese 24-04-2020

 

La fotografia “Mamma” fa parte della mostra Mani – sostantivo femminile plurale dell’autrice CLM Brunella Pernigotti.