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Un racconto corale Su Rai 3 una puntata dedicata alla nuova antologia

Scritto da Segreteria il 04 Dicembre 2024

di Elena Pineschi

La lingua, la cultura, la cucina: tutto può essere riletto alla luce delle proprie esperienze di donne. L’antologia Lingua Madre Duemilaventiquattro, edita da SEB27, ne raccoglie diversi esempi. «È un racconto corale per rappresentare uno spazio aperto di confronto, un approccio inedito alla complessità. La complessità che è sempre di più quella dei nostri tempi a cui dobbiamo porre maggiore attenzione».

Sono queste le parole di Daniela Finocchi registrate per la puntata di Spaziolibero andata in onda su Rai 3 il 4 dicembre 2024. Il servizio è stato curato da Marina Giraldi durante la presentazione del libro che si è svolta lo scorso 15 novembre al Circolo dei Lettori di Torino.

A essere intervistate anche alcune vincitrici della XIX edizione CLM e Marco Pautasso, segretario generale del Salone Internazionale del Libro.

Marinella Dela Rosa, Premio Speciale TFF, ha scritto un diario che va avanti e indietro nella sua storia relazionale e culturale per capire meglio sia se stessa sia i mondi che la circondano, dalla scuola alla famiglia: «La mia partecipazione al Concorso deriva dall’esigenza personale di curare degli aspetti della me bambina che ha sofferto questa duplice culturalità».

La scrittura è stato un modo per accettare, per comprendere, anche per Sayaka Miyamoto, Premio Slow Food – Terra Madre, che da parte sua ha imparato a familiarizzare con l’Italia soprattutto tramite il cibo. «Ho scritto di cucina giapponese, ma anche di cultura culinaria italiana: mi piace tanto girare i mercati e assaggiare, mi dà una sensazione di forza» ha affermato, infatti.

Ma la forza a volte deve essere trovata anche nella propria voce, nel riconoscimento dei propri diritti. Lo dimostrano il racconto e la foto con cui hanno vinto il Premio Speciale Fondazione Sandretto Re Rebaudengo Man Azadam e Sonia Canu. È stata quest’ultima a essere intervistata per entrambe al fine di proteggere l’identità dell’amica iraniana sotto pseudonimo. Le loro opere vogliono essere una denuncia della situazione attuale: il loro scatto infatti «rappresenta un cartello sollevato al cielo di Torino, ma potrebbe essere il cielo di qualsiasi stato, qualsiasi città». Donna, vita, libertà: questo il messaggio che le due vincitrici comunicano, entrando a far parte di quel «movimento globale che lotta per garantire alle donne libertà di scelta e di parola che viene loro sottratta fin dalla nascita» ha raccontato Sonia Canu.

È stata una «grande intuizione» – ha infine ricordato Marco Pautasso – quella che già vent’anni fa ha portato il Concorso a occuparsi di una «prospettiva originale e coraggiosa»: quella delle «donne che migrano e che raccontano». È un progetto che anche con questa nuova antologia continua a offrire «sguardi di donne diverse per superare le narrazioni stereotipate a cui siamo abituati».

La puntata si può rivedere a questo link.

Di seguito le foto scattate durante le interviste.