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Ridere 8 Episodio - Podcast “Migranti: femminile plurale”

Scritto da Segreteria il 16 Maggio 2022

Continua la seconda stagione del podcast CLM Migranti: femminile plurale.
Ridere, questo il titolo del terzo episodio – ottavo della serie – vuole approfondire come raccontare la propria storia, specialmente per le autrici migranti del Concorso Lingua Madre, sia un momento catartico che molto spesso si può giovare di un approccio umoristico, surreale, irriverente. Un modo per guardare al proprio vissuto, magari attraverso una storia d’invenzione, ed esorcizzarlo grazie a una risata.

Sono intervenute Ramona Hanachiuc (Romania), autrice del racconto Appartenenze, e Marcela Luque (Argentina), autrice del racconto Pasta fritta, entrambe pubblicate nell’antologia Lingua Madre Duemiladiciannove. Racconti di donne straniere in Italia (Edizioni SEB27).

Lo humor ha da sempre il grande potere di liberare verità importanti donando loro la leggerezza necessaria per essere raccontate e per essere interiorizzate, riuscendo quindi, con un sorriso, a pacificarsi con il proprio passato, con i momenti più difficili del proprio vissuto.

Io scrivo per sfogarmi. Quando c’è qualcosa da cui non riesco a distogliere i pensieri, la scrivo così prende forma, dandomi un senso di calma. Con l’età si cominciano a fare dei bilanci, rispetto alla nostra vita, al nostro percorso, a come siamo cambiate. Riconoscere i propri difetti non è facile ma se li si approccia con umorismo è più facile accettarli. Sono sempre stata molto introspettiva e molto critica nei miei confronti, un percorso di crescita che ho spesso affrontato attraverso la scrittura. Un pensiero scritto non può sfuggire, rimane lì, nero su bianco, e bisogna farci i conti. Scrivo anche per vedere a che punto sono della mia vita. – Ramona Hanachiuc

Le due autrici portano a compimento due processi di autodeterminazione attraverso espedienti narrativi molto diversi ma egualmente efficaci. Da una parte una conversazione impossibile, e spiazzante, con la propria Coscienza, dall’altra un processo giuridico assurdo e ridicolo, in cui una donna viene giudicata per aver fritto la pasta fresca. Entrambe le protagoniste usciranno da queste situazioni al limite più forti, libere da imposizioni che la società (o se stesse) avevano imposto.

Il mio racconto nasce da una sorta di ribellione del proprio contesto. Sembra che al giorno d’oggi dobbiamo essere sempre tutte e tutti d’accordo su ogni cosa, un aspetto che per me denota una grande rigidità che alle volte diventa difficile da tollerare. Mi è sembrato quindi che l’ironia fosse il modo più adatto per dire ciò volevo esprimere, rendendolo non solo divertente ma anche più “digeribile”. Mi sono voluta concentrare su quelli che io chiamo i nostri “mantra” ovvero quella capacità che abbiamo di evitare a tutti i costi di mettere certi concetti in discussione. – Marcela Luque

Una preziosa occasione di approfondimento per ascoltatrici e ascoltatori, per scoprire nuove realtà, diverse eppure così vicine a un vissuto che tutte e tutti possiamo condividere, per riflettere ed entrare in relazione.