Archivio video e foto

Le antologie “Lingua Madre” in Brasile XX Congresso ABPI

Scritto da Segreteria il 07 Dicembre 2023

di Claudiléia Lemes Dias

Tra il 7 e il 10 novembre 2023, a Salvador, città del Brasile, capitale dello Stato di Bahia, ha avuto luogo il XX Congresso da Associação Brasileira de Professores de Italiano (ABPI). L’evento, svolto con cadenza biennale, riportava il seguente titolo: Transformações, hibridações e (re)definições em curso na língua, na literatura e na cultura italianas Trasformazioni, ibridazioni e (ri)definizioni in atto nella lingua, letteratura e cultura italiana.

Alla conferenza di apertura del Congresso, avvenuta il 7 novembre nell’aula magna dell’Universidade Federal da Bahia – prima istituzione universitaria del Brasile, fondata nel 1808 dal principe reggente del Portogallo Dom João VI – il professore ordinario di Linguistica italiana all’Università di Messina, Fabio Rossi, assieme alla Presidente dell’ABPI, la professoressa Elisabetta Santoro, in qualità di moderatrice, hanno dialogato riguardo le tappe fondamentali del dibattito attuale sull’italiano, secondo i metodi di ricerca inerenti le ideologie linguistiche, aprendo una parentesi anche sui media che hanno avuto un impatto significativo sull’interazione sociale.
Sono stati affrontati diversi temi, quali: il genere maschile/femminile, il linguaggio inclusivo, il nuovo plurilinguismo e il rapporto italiano-dialetti nelle produzioni audiovisive, i dubbi dei parlanti e le oscillazioni grammaticali in relazione ad alcuni fenomeni morfosintattici, l’atteggiamento nei confronti del cambiamento linguistico, l’esigenza di (ri)definire usi, forme e costrutti alla luce delle trasformazioni dell’italiano del Terzo Millennio.

Nei giorni successivi, docenti, sociolinguisti, divulgatori e divulgatrici, ricercatori e ricercatrici, architetti, traduttori e traduttrici, poete e scrittrici si sono alternati nelle diverse “tavole rotonde” e seminari per offrire il loro contributo al tema proposto.

La “tavola rotonda” a cui ha partecipato il Concorso letterario nazionale Lingua Madre si è riunita la mattina del 10 novembre e ha avuto come moderatrice la professoressa di Lingua e Letteratura italiana dell’Universidade Federal da Bahia, Tatiana Fantinatti.

Il dibattito sul tema centrale, dal titolo Scrittrici e scritture: esperienze translinguistiche, ha potuto contare sulla presenza di Claudiléia Lemes Dias, vincitrice della terza edizione del CLM (2008), nonché scrittrice, saggista e blogger, assieme a Prisca Agustoni, poeta e traduttrice, di origine svizzera, da anni radicata in Brasile, e Mia Lecomte, poeta e scrittrice italiana, di origine francese, nonché fotografa, traduttrice e ricercatrice.

Si è trattato di uno scambio di esperienze tra scrittrici che vivono tra lingue e culture diverse, che si autotraducono e/o scrivono in più lingue e trasportano, da una lingua all’altra, da un Paese all’altro, da una cultura all’altra, esperienze, storie, personaggi, sentimenti e percezioni.

Insieme, hanno discusso sulle loro opere (teatro, poesia, romanzi, saggi e altre forme creative), di come negli anni si sono costituiti gli strumenti più adatti a produrre un cambiamento culturale, in un movimento dall’interno verso l’esterno e viceversa, confrontandosi tra loro e riflettendo sulla condizione femminile, sulla vita migrante e sulla devastazione dell’ambiente: sentimenti ed emozioni connessi a ogni stravolgimento della realtà vissuta e osservata.

In particolare, Mia Lecomte ha raccontato il ruolo del padre poeta nel suo percorso letterario. Da bambina, aiutava appunto il padre a tradurre i suoi versi dal francese all’l’italiano; in tal modo, questa prima esperienza formativa la portò a sviluppare l’amore per entrambe le lingue, tanto che questo diventò il simbolo del profondo legame che li univa.
Ideatrice e fondatrice della Compagnia delle Poete – gruppo poetico-teatrale interamente femminile, che si esprime in performance all’insegna della contaminazione di culture, lingue e linguaggi artistici – Mia Lecomte ha esibito un commuovente short documentary sui retroscena dell’esperienza dello spettacolo La casa fuori (La maison dehors), messo in scena da lei, a Kolkata, in India, con quattro poete locali, ognuna nella propria lingua. Il tutto era stato ideato e concepito a distanza, tramite la piattaforma Zoom.

Le prove hanno avuto la durata di una settimana in loco, con le poete e i musicisti locali. Il sorprendente e commovente risultato del suo lavoro produsse uno spettacolo straordinario: le lingue bengali, hindi, inglese e italiano sono riuscite a dialogare e a intendersi in una lingua comune a tutte le protagoniste dello spettacolo, quella della poesia. Il documentario, dal titolo Our indian home outside, diretto da Antonietta Dicorato, è visibile sul canale YouTube della Compagnia delle Poete; a prendere la parola la poeta e traduttrice Prisca Agustoni. È stata letta una struggente poesia, tratta dal libro Verso la ruggine (Premio Svizzero di Letteratura 2023), che pone il focus sui disastri ambientali assistiti dall’autrice stessa nel corso degli anni, nello specifico quello della diga di deietti di Brumadinho, a Minas Gerais, in Brasile, avvenuto a gennaio 2019, proprio nella regione dove la poeta e traduttrice oggi vive.
Agustoni racconta il contenuto delle sue opere, caratterizzate da un’umanità sempre più in balia di catastrofi ambientali innescate dall’uomo, in una spirale distruttiva che travolge tutto e tutti.
Da professoressa di Lingua e Letteratura italiana all’Universidade Federal di Juiz de Fora, a Minas Gerais, a poeta che scrive in ben tre lingue diverse (italiano, francese e portoghese), Agustoni rivela che il lavoro di autotraduzione, in realtà, è una nuova creazione in una lingua diversa. Pur di mantenere l’effetto e la lealtà all’idea originale e al testo generato, è necessario ripensarlo integralmente; in questo modo, si verifica una doppia, sebbene molto stimolante, fatica.

Claudiléia Lemes Dias, a sua volta, ha illustrato gli inizi del suo percorso letterario e cosa ha significato per lei aver vinto il 1° Premio al CLM, nel 2008. Dopo aver raccontato la storia del Concorso, la carriera, l’impegno letterario, politico e civile dell’ideatrice Daniela Finocchi, Lemes Dias ha elencato le sezioni del Concorso e illustrato le principali tematiche affrontate nei racconti, con l’ausilio di PowerPoint, dove comparivano alcune delle fotografie vincitrici del Premio Speciale Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, sempre di autrici nate in Sudamerica.

Di seguito, l’elenco dei brani letti dei racconti delle autrici:

  1. Rosana Crispim da Costa (Brasile, 1° Premio 2007);
  2. Claudiléia Lemes Dias (Brasile, 1° Premio 2008);
  3. Francesca Paola Casimiro Gallo (Perù, 1° Premio 2015);
  4. Angela Maria Osorio Méndez (Colombia, 1° Premio 2016);
  5. Yeniffer Lilibell Aliaga Chávez (Perù, 1° Premio, 2020);
  6. Natalia Marraffini (Argentina, 1° Premio 2021);
  7. Diana Paola Agamenez Pajaro (Venezuela, 1° Premio 2022).

In conclusione, Claudiléia Lemes Dias ha sollecitato la poeta Prisca Agustoni a leggere la seguente riflessione dell’ideatrice del CLM, Daniela Finocchi:

Condividere il mondo. Condividerlo perché nessuno può definirsi Padrone, neppure della propria patria: perché tutti e tutte abbiamo bisogno d’essere riconosciuti/e per esistere; perché siamo bisognosi e bisognose di amore; perché il mondo è globale, interconnesso e interdipendente.
Stare insieme nel mondo: questa è la sfida del nostro presente. Esistono certamente lingue nazionali e patrie, ma oggi, più di sempre, esiste una lingua e una Terra Madre. Di tutti e di tutte. Accoglienza, interazione, scambio, narrazione, ascolto, condivisione: sono solo alcuni dei nomi di questa lingua materna a cui corrispondono le innumerevoli pratiche che, nei luoghi più disparati del nostro pianeta, cambiano la realtà e diventano, da un lato, catalizzatori in un percorso di personale individuazione creativa, dall’altro, elementi determinanti di evoluzione collettiva.

Gli interventi del pubblico, composto prevalentemente da docenti e ricercatori/ricercatrici, sono stati caldi: sono poste domande sul lavoro di autotraduzione, sulla scelta di pubblicare in lingua italiana anche dei saggi, sui principali temi affrontati dalle autrici, sul mercato editoriale italiano in relazione a scrittrici e scrittori migranti, e tanto altro ancora. La tavola rotonda si è conclusa con i saluti e i ringraziamenti della Presidente dell’Associação Brasileira de Professores de Italiano (ABPI), nonché docente presso l’Universidade de São Paulo, Elisabetta Santoro.

Questa è la presentazione realizzata da Claudiléia Lemes Dias.