La parola alle autrici

Sguardi 5 Episodio - Podcast “Migranti: femminile plurale”

Scritto da Segreteria il 15 Luglio 2021

Nel quinto episodio del podcast CLM Migranti: femminile plurale, dal titolo Sguardi, le vincitrici della XVI edizione del Concorso letterario nazionale Lingua Madre hanno raccontato il proprio rapporto con la scrittura, spiegando cosa abbia significato per loro partecipare al progetto e approfondendo i temi trattati dai loro racconti.

Sono intervenute Natalia Marraffini (Argentina), Primo Premio alla XVI edizione del CLM con il racconto La straniera segreta e Lorena Carbonara (Italia), vincitrice del Primo sezione speciale donne italiane alla XVI edizione del CLM con il racconto Ferma zitella.

La partecipazione al Concorso Lingua Madre è stata per me la tappa di un percorso di ricerca, di confronto con l’altro e l’altra attraverso la scrittura. Sento di essere entrata a far parte di una comunità che si fa portatrice e promotrice di valori come l’inclusività e la forza del femminile. Nel mio racconto  ho messo al centro il tema dell’identità affiancato da quello della scuola, che per me è stata fondamentale per trovare le conferme su chi sono e chi voglio diventare. Una sorta di universalità nella diversità.
Natalia Marraffini

Prendendo l’avvio dagli stessi passaggi del loro racconto, le autrici hanno sottolineato come vi sia una stretta connessione che lega le donne alla scrittura, una connessione che si esprime, e amplifica la sua voce, anche attraverso la partecipazione al Concorso, incoraggiando e valorizzando la relazione fra straniere e italiane.

Quelli che vengono raccolti ogni anno infatti sono racconti evocativi che riescono a trasmettere uno sguardo positivo e attento sull’estraneità, la marginalità, la non appartenenza, il muoversi sui confini, capaci pertanto di riportare un’esperienza autentica e potente del mondo di oggi. Storie cariche di consapevolezze, di sé in quanto donna e dunque dei propri desideri.

Il Concorso Lingua Madre per me è sempre stato un punto di riferimento. La storia che è alla base di “Ferma zitella” è emersa, esplosa, come una necessità: è frutto dell’ascolto dei racconti di mia nonna, che mi narrava le sue storie e quelle di tante amiche come lei nella campagna pugliese. Ho quindi letteralmente ereditato questi racconti insieme a un grido di dolore fortissimo, che proveniva dalle mie antenate.
Lorena Carbonara

Che avvenga attraverso gli sguardi, i ricordi o le parole, nei racconti del Concorso Lingua Madre il flusso delle relazioni non si interrompe – neanche quando la distanza è imposta e vissuta intensamente, talvolta con dolore – ed è in grado di mettere in contatto le protagoniste anche nel tempo sospeso che ancora avvolge tutte e tutti. Qui, il desiderio di alcune diventa capace di ravvivare quello delle altre, che si era magari temporaneamente bloccato, per farsi, ancora una volta, messaggio di fiducia e speranza per un futuro differente.

Una preziosa occasione di approfondimento per ascoltatrici e ascoltatori, per scoprire nuove realtà estremamente diverse eppure così vicine a un vissuto che tutte e tutti possiamo condividere, per riflettere ed entrare in relazione.