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Grande successo per la prima nazionale di “Senza voce, senza terra, soli…”, spettacolo teatrale della compagnia Fabula Rasa tratto dai racconti del Concorso Lingua Madre e prodotto in collaborazione con Assemblea Teatro.
“Due personaggi immaginari e realissimi, la Donna-pescecane e la Donna-traghettatrice ci accolgono su una zattera sospesa tra cielo e mare, che approderà nel primo mondo, inossidabile chimera per chi non ha nulla da perdere, per chi sogna, per chi cerca fortuna. La Donna-pescecane, selfmade-woman un po’ pirata, un po’ elegante affarista tenta di riciclare la propria immagine, come il denaro che le viene dalla tratta di esseri umani. […]
La Donna-traghettatrice è l’incarnazione dello scorrere della storia, degli avvenimenti, delle eterne migrazioni che segnano la vita dell’umanità degli sforzi e del lavoro, come dell’imponderabilità del fato.
Alcuni viaggi finiscono male ancora prima dell’approdo, altri aprono finestre su nuove vite. E intanto la zattera riprende la rotta, non c’è tempo, il tempo è denaro, di nuovo gira la giostra, la cieca fortuna… E’ un destino inevitabile o si può fare qualcosa?
Contro il silenzio assordante, l’assuefazione alle notizie di sbarchi e morti, la cecità frettolosa, lo spettacolo è un invito all’ascolto reciproco e alla condivisione sempre possibili quando due esseri umani si pongono l’uno di fronte all’altro senza pregiudizi, con curiosità e rispetto.”
Patrizia Nicola, autrice del testo
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