Appuntamenti

L’orgoglio di essere latinoamericana Il CLM al seminario di LATILMA

Scritto da Segreteria il 07 Ottobre 2023

di Elena Pineschi

Tante le autrici latinoamericane che hanno partecipato al CLM in questi 18 anni: la particolarità del loro sguardo andrà ad arricchire il nuovo progetto di ricerca dell’Università di Roma La Sapienza.
LATILMA – Latin American Testimonies in Italy: A Living Library Between the Mediterranean and the Andes – si propone di raccogliere, analizzare e diffondere testimonianze letterarie e culturali sulla migrazione ispanoamericana in Italia negli ultimi trent’anni, da una prospettiva di genere e con un focus specifico sui paesi andini.
Con il finanziamento dell’Unione Europea Marie Sklodowska-Curie di Horizon2021, il programma è condotto da Elena Ritondale, ricercatrice del Dipartimento di Studi Europei Americani e Interculturali.

All’interno dei vari livelli di intervento anche il seminario Tra le Ande e gli Appennini, tenutosi tra il 5 e il 6 ottobre 2023 con ricercatrici e ricercatori da atenei italiani e internazionali.
Nella sessione moderata dal prof. Stefano Tedeschi della cattedra di Lingua e letterature ispano-americane, sono intervenute Daniela Finocchi e Claudiléia Lemes Dias, saggista e vincitrice CLM, per presentare il punto di vista delle autrici del Concorso.
Argentina, Brasile, Bolivia, Cile, Colombia, Ecuador, Messico, Panama, Paraguay, Perù, Uruguay, Venezuela, Cuba… e altri ancora i loro paesi di origine.

«Il tratto che contraddistingue le autrici ispanoamericane o latinoamericane che dir si voglia, è vanno a operare una decostruzione degli stereotipi in moltissimi ambiti, sempre attraverso uno sguardo di donna autentico e consapevole» ha sottolineato Daniela Finocchi, portando a esempio le voci delle stesse protagoniste attraverso la lettura dei racconti di Diana Paola Agámez Pájaro (Venezuela), Natalia Maraffini (Argentina) o ancora Yeniffer Lilibell Aliaga Chávez (Perù). Temi che spaziano dal corpo agli ambienti di relazione più o meno istituzionali o ancora all’identità di genere e alle proprie appartenenze multiple: tutte e tre le autrici fanno della scrittura un mezzo di indagine che si fa anche azione. Come per molte altre partecipanti al Concorso, le testimonianze gemmano in attività poliedriche ed ecco quindi mostre, produzioni multimediali e tanto altro ancora.

Anche il percorso artistico di Claudiléia Lemes Dias è sfaccettato e in continua evoluzione. Dopo i suoi studi giuridici e sui diritti umani, ha pubblicato romanzi, racconti nonché saggi e articoli. Ha inoltre ideato il blog Arte di Salvarsi che conduce con oltre 13milioni di visualizzazioni: è dedicato alle vittime di violenza domestica e psicologica e, come ha spiegato, nasce dalla necessità di lasciare libera l’informazione e riconoscere la mattanza che le donne stanno vivendo.
Tutta la sua produzione letteraria mira appunto a far emergere aspetti sconosciuti e semplificati – a partire dall’Africa ai popoli dell’Asia, fino a ritornare in Brasile.
«Oggi io mi sento latinoamericana, ma perché ho un livello di istruzione elevato» ha concluso Lemes Dias. «Chi non lo ha, come la maggior parte dei brasiliani, fa riferimento solamente alla lingua portoghese, senza conoscere la letteratura di altri paesi che definiscono ‘latini’, sentendosi diversi, superiori. È necessaria una maggiore consapevolezza politica per ritenersi orgogliosi di questo patrimonio culturale, al di fuori degli stereotipi».

Elena Ritondale ha infine ringraziato le relatrici della sessione, la quale «ha permesso di uscire dall’ambito accademico e contestualizzare la ricerca dove la letteratura si traduce, si modifica, si fa. Anche il temine ‘ispanoamericano’ è frutto di una categoria dell’accademia, mentre nel mondo editoriale esiste un doppio livello». Il progetto LATILMA si augura di sviscerarlo, anche grazie alla sinergia con il Concorso Lingua Madre: «Non vogliamo moltiplicare le iniziative,» ha detto la ricercatrice, «ma metterle in rete. Sommare invece di frammentare».

Con piacere, riportiamo nel finale il pensiero che Claudiléia Lemes Dias ha condiviso sui suoi profili social in seguito all’evento:

La bellezza di raccontarsi una scrittrice e saggista latinoamericana con orgoglio. Per tutta la letteratura boliviana, paraguaiana, cilena, venezuelana, colombiana, argentina, uruguaiana o indigena che forse mai verrà tradotta servono parole in grado di colmare vuoti e disinteresse editoriale.