Appuntamenti

Visibile e invisibile Salone OFF 2024

Scritto da Segreteria il 12 Maggio 2024

di Elena Pineschi

C’era dunque un’incongruenza nelle regole previste per le donne: essere irreprensibile lavorando con accanimento portava a superare i venticinque anni di età senza sposarsi e, di conseguenza, a non essere irreprensibile. Il colmo del sadismo del sistema sta nella sua contraddizione: rispettarlo porta a non rispettarlo.

Stupori e tremori, romanzo di Amélie Nothomb edito in Italia da Voland, è uno dei testi considerati nell’analisi del saggio Visibile e invisibile. Scritture e rappresentazioni del lavoro delle donne (Iacobelli editori) curato da Laura Graziano, Resident Director della Wake Forest University, e Luisa Ricaldone, già docente dell’Università di Torino e Presidente della Società italiana delle Letterate, parte della giuria e del Gruppo di Studio CLM. È stata proprio Ricaldone a partire da questa frase per presentare il volume nell’ambito del Salone OFF 24.

L’incontro si è tenuto alla Casa del Quartiere di San Salvario, venerdì 10 maggio, con la moderazione di Daniela Finocchi, ideatrice CLM. Anche il Concorso ha infatti avuto un ruolo attraverso i materiali prodotti per i workshop del Convegno SIL 2019, omonimo al volume, il cui focus è il rapporto tra occupazione e migrazione femminile nella rappresentazione autobiografica e artistica.

Materiali che ben si intrecciano quindi con quelli nel saggio presentato che è un percorso composito – passando da contributi politici-sociali a dialoghi, a poesie – con l’intento di offrire un quadro delle profonde trasformazioni del capitalismo avanzato, il quale opera quella distorsione perversa che si manifesta nel misurare il valore della vita con quello del lavoro.

«La letteratura spesso è avanti rispetto alla realtà, in altri casi la rispecchia» ha detto Luisa Ricaldone, «ed è per questo che si è scelto di non focalizzarsi su una sola forma letteraria». La realtà legata al lavoro è multiforme, a volte evidente, a volte sommersa, a volte prefigurata.

Gli studi in merito vanno dagli anni ’70 ai giorni nostri – dall’Italia all’Europa, ma anche a Stati Uniti e Giappone – e rilevano diversi cambiamenti. Laura Graziano ha però evidenziato che, in ogni caso, «parlare del lavoro delle donne in letteratura prevede un’apertura che in quella maschile non c’è, visto che tutto è ad angolo chiuso, ristretto».

Proprio sul confronto tra lavoro maschile e femminile si è aperto poi il dialogo con le persone del pubblico, sempre ricordando – con le parole di Graziano – che «la differenza di genere non è un prodotto, un portato solo culturale: il lavoro è stato, ed è ancora, una cartina al tornasole della diversità».