Le autrici di Lingua Madre

Donne, scritture, linguaggi - L'italiano e i suoi sconfinamenti SalTo19

Scritto da Segreteria il 10 Maggio 2019

Siamo giunti al secondo giorno di incontri curati dal Concorso Lingua Madre nell’ambito del XXXII Salone Internazionale del Libro di Torino. L’appuntamento di oggi fa parte del ciclo curato dalla linguista e lessicografa Luisa Giacoma, docente dell’Università della Valle d’Aosta, che da diversi anni collabora con il Concorso per organizzare un incontro di approfondimento dedicato all’italiano e ai suoi sconfinamenti nelle lingue “altre”. Quest’anno il focus è stato posto sulla lingua italiana come occasione d’incontro, reciprocità, condivisione, specialmente quando scelta da donne straniere per esprimersi, per raccontarsi, per intessere relazioni diplomatiche. Ne abbiamo parlato con Carlo Bajetta, docente dell’Università della Valle d’Aosta e autore del libro Elizabeth I’s Italian Letters (Palgrave Macmillan), e le autrici del Concorso Enisa Bukvic e Betina Lilian Prenz, entrambe scrittrici che hanno scelto l’italiano come lingua di scrittura.

Daniela Finocchi, ideatrice e responsabile del Concorso Lingua Madre, ha introdotto e condotto l’incontro in vece di Luisa Giacoma, che purtroppo non ha potuto partecipare all’evento per motivi di salute.

La parola è poi passata a Carlo Bajetta, lo studioso che ha scoperto la prolifica corrispondenza italiana di Elisabetta I d’Inghilterra. “Come donna, Elisabetta I metteva una maschera quando usava l’italiano nella sua corrispondenza, riesce ad usarla come una lingua meno formale, una lingua franca, con la quale fa una prosa intelligentemente femminile” spiega Bajetta. “Nelle lettere scritte in italiano, la sovrana si sente più libera della difficoltà del linguaggio diplomatico, è più libera, quasi civettuola: è conscia che la propria femminilità è un punto d’incontro.”

In questo si ritrova Enisa Bukvic, che al Salone Internazionale del Libro di Torino presenta il suo ultimo libro Il coraggio e la follia (Infinito Edizioni). “Sento che l’italiano mi appartiene e che non lo abbandonerò mai” esordisce l’autrice bosniaca. Bukvic è recentemente tornata nel suo paese natale, a Mostar, dopo trent’anni vissuti a Roma, esperienza che racconta nel suo libro. “Non è stata una scelta facile ma ho deciso di tornare per il forte legame che mi lega alla mia terra. In trent’anni, però, molte cose sono cambiate, la guerra ha fatto regredire il mio paese di cent’anni. La violenza e la paura hanno cambiato le persone. Scrivendo questo libro ho scoperto che provo meno sofferenza a scrivere del mio paese in italiano:  quando scrivo in bosniaco vengo sopraffatta dalle emozioni, è molto più penoso”.

Anche Betina Lilian Prenz, autrice di Un sospiro di sollievo, edito da Baldini & Castoldi in giugno, concorda su quanto detto. “Anche per me, come per Elisabetta I, la lingua italiana è una maschera: nel privato ho sempre scritto in spagnolo. È stato il Concorso Lingua Madre a portarmi all’italiano, che per me significa mettere una distanza fra me stessa e quello che scrivo. Mi dà libertà”. Parlando poi del suo ultimo libro ha aggiunto “Mi sono avvicinata al giallo quasi per scherzo, mi sembrava un genere più “facile” di altri, con delle regole prestabilite, e ho deciso di ambientarlo in un luogo che conosco, l’università dove lavoro: ogni posto di lavoro ha gli estremi per un omicidio”.

Gli applausi di un pubblico partecipativo hanno concluso questo secondo appuntamento del Concorso Lingua Madre a SalTo19, le cui immagini sono disponibili sulla pagina Facebook del CLM.

Qui potete inoltre trovare l’intervista a Betina Lilian Prenz, pubblicata su Bookblog come anticipazione dell’incontro di oggi.