Le autrici di Lingua Madre

Risultati del Premio Speciale Giuria Popolare 2023 XVIII edizione del Concorso Lingua Madre

Scritto da Segreteria il 03 Maggio 2023

È Amal Oursana ad aggiudicarsi il Premio Speciale Giuria Popolare della XVIII edizione del Concorso letterario nazionale Lingua Madre con il racconto Fatna e Rahhal.

Nata nel 1978 da genitori di origine marocchina, si sposta tra Francia e Marocco prima di stabilirsi, all’età di dodici anni, a Modena. Lo studio dell’italiano la porta a scrivere racconti e poesie. Fonda la compagnia teatrale “Progetto Àïsha” e realizza, con il fratello Samir e Francesco Rossetti, lo spettacolo Arrabat (Premio Scenario 2003). Si ispira alle scene quotidiane della sua famiglia per i suoi testi, rivolti soprattutto alle e ai giovani che vivono la coesistenza di due radici identitarie, mondi, lingue, tradizioni, religioni diverse.

Fatna e Rahhal è il racconto di un giorno qualunque di una coppia, che colpisce per l’uso della poesia che si insinua tra rituali, gesti ripetitivi, parole e ripensamenti. Non c’è più l’eccezionalità dell’esperienza migratoria, ma piuttosto il “basso continuo” della vita che trova il suo ordine. Da sottolineare un’attenzione non superficiale alla differenza di atteggiamento e di pensieri fra lei e lui, nel modo stesso di intendere la vita. Nulla è spiegato: i personaggi si muovono, pensano, parlano, lasciano entrare chi legge nella loro storia».

Probabilmente è proprio questo ad aver indirizzato le preferenze delle e dei partecipanti alle votazioni della Giuria Popolare.
In generale, sono state tantissime quelle espresse via mail o sui canali social del Concorso, arrivate da tutta Italia e non solo: tra le lettrici e i lettori è stata estratta a sorte Habiba Edda che riceverà in premio l’ingresso al Salone Internazionale del Libro di Torino 2023 e i volumi del Concorso Lingua Madre.

Di seguito, l’incipit del racconto:

Fatna apre gli occhi all’improvviso. Sente rinvenire l’anima dopo un brutto sogno. Si accosta a Rahhal cercando rifugio nel calore del suo corpo, ma l’odore di nicotina la spinge a rigirarsi sull’altro lato. Le immagini dell’incubo ricompaiono come una pellicola spezzettata che tenta di ricostruirsi. Tarik, in pericolo, cerca di scappare. Una porta che si chiude, mentre si sente gridare: «No!».
Pochi minuti e la sveglia suona. Le sei in punto. Rahhal si alza e si veste al buio. Compie i gesti a memoria. Fatna si rannicchia abbracciandosi la pancia gonfia e, toccandosi le linee delle dita, ripete quaranta volte “astaghfirullah”, perdono a Dio per scacciare la paura.
FATNA E RAHHAL
Amal Oursana
Marocco
PREMIO SPECIALE GIURIA POPOLARE