Pequeñas Huellas e l'Orchestra Internazionale per la Pace Un'occasione di festa e scambio
Scritto da Segreteria il 25 Ottobre 2010
Un’occasione di festa, confronto e scambio sui temi della fratellanza e della pace. Questo e molto altro sono stati gli eventi organizzati da pequeñas huellas durante lo scorso fine settimana: il coro alla cerimonia ufficiale di apertura di Terra Madre, un convegno e il grande concerto con l’Orchestra della Pace.
Eventi cui il Concorso letterario nazionale Lingua Madre ha aderito e partecipato con particolare entusiasmo, non solo per linee ispiratrici che sottendono a entrambi i progetti, ma anche alla luce del numero sempre crescente di giovani e giovanissime che si rivolgono al Concorso, coadiuvato dalla collaborazione con gli Uffici scolastici regionali, che diffondono il bando presso tutte le scuole italiane di ogni ordine e grado.
Sabato 23 ottobre, al Teatro Nuovo di Torino, nell’ambito del convegno Carta dei giovani per un mondo senza violenza (a cura di Marco Barberis e Margherita Pupulin), è stato presentato il Concorso ed è stato diffuso il bando. Sono quindi stati proiettati il documentario dell’ILO, contro lo sfruttamento minorile; il film documentario RAI A Slum Symphony – Allegro Crescendo di Cristiano Barbarossa, sul sistema di orchestre venezuelano come risposta ai molteplici bisogni della società e il documentario Al Kamandjâti, realizzato dal violinista e fondatore di Al Kamandjâti, Ramzi Aburedwan.
Domenica 24 ottobre si è poi tenuto il concerto, all’Auditorium Rai di Torino, dell’orchestra e coro pequeñas huellas con l’
Orchestra Internazionale Per La Pace, dove sono state distribuite le antologie del Concorso Lingua Madre.
Ragazzi di tutto il mondo
si sono esibiti con la loro musica come strumento di pace, a dirigere Margherita Pupulin, molti gli artisti ospiti: Claudio Scimone, Ramzi Aburedwan, Lucilla Galeazzi, Thoni Sorano, Jonathan Guzman. Lo spettacolo ha spaziato dal Te Deum di Charpentier alle musiche tradizionali dei diversi Paesi rappresentati dai ragazzi dell’orchestra, al rap di Alexandro Osabuohien.