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Maria Teresa Andruetto all'Arena Piemonte Salone Internazionale del Libro 2017

Scritto da Segreteria il 19 Maggio 2017

L’Arena Piemonte del Salone del Libro di Torino ha ospitato oggi, venerdì 19 maggio, la scrittrice italo-argentina María Teresa Andruetto – vincitrice del Premio Andersen nel 2012 e autrice del romanzo Lingua Madre edito da Bompiani – in dialogo con la giornalista de La Repubblica e blogger Francesca Bolino e accompagnata per la traduzione da Raoul Resta. Ospite dell’incontro per un intervento sui temi trattati, anche Daniela Finocchi.

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 María Teresa Andruetto a cura del Bookblog

Lingua Madre è una storia familiare di tre generazioni di donne in cui la scrittrice utilizza un’articolata serie di piani narrativi diversi e dove affronta – per l’ultima volta, come lei stessa ha dichiarato – il tema della dittatura. Un trauma che non è possibile cancellare, ma con il quale si può solo imparare a convivere. Nel libro vengono quindi raccontati i legami viscerali tra le donne protagoniste e vi è particolare attenzione verso la questione dell’identità femminile, sulle modalità della sua costruzione e sull’interconnessione tra sfera privata e pubblica nella vita delle donne. Su domanda di Francesca Bolino, María Teresa Andruetto ha anche spiegato le motivazioni che l’hanno spinta a intitolare così il romanzo: nel concetto di lingua madre si coniugano due aspetti importanti, ha detto la scrittrice, quello prettamente linguistico e quello emotivo, dal momento che questa a che fare con la nostra infanzia, con la memoria, con la nostra storia e il nostro percorso di vita.
Da qui l’intervento di Daniela Finocchi che non solo ha ricordato come le donne da sempre si esprimano in una lingua straniera, quella dei padri, ma ha anche aperto spunti di riflessione – attraverso le parole delle autrici del Concorso – sul concetto stesso di lingua madre, di cui è difficile darne una definizione precisa, oggettiva e univoca.
Un incontro ricco e partecipato durante il quale – proprio come nel romanzo di Andruetto – il piano politico, storico, personale hanno trovato spazio e narrazione.

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