Appuntamenti

Madri: reali, immaginarie, simboliche Le autrici CLM a Portici di carta 2019

Scritto da Segreteria il 07 Ottobre 2019

Anche quest’anno Portici di Carta, la libreria a cielo aperto più grande del mondo, ha portato letteratura, presentazioni e incontri sotto i portici di Torino sabato 5 e domenica 6 ottobre.

Il Concorso Lingua Madre e le sue autrici non potevano mancare alla manifestazione e proprio domenica 6 ottobre nella suggestiva sala dell’Oratorio San Filippo Neri hanno dato il via all’incontro dal titolo “Madri: reali, immaginarie, simboliche” fra gli applausi di un folto pubblico.

L’evento è stato introdotto da Marco Pautasso, coordinatore del programma culturale della manifestazione, che ha ricordato non solo la collaborazione che da anni intercorre fra Portici di carta e il CLM ma anche il grandissimo valore del progetto.

La parola è quindi passata a Daniela Finocchi, ideatrice e responsabile CLM nonché moderatrice dell’incontro, che ha raccontato il Concorso e i suoi 14 anni di lavoro sulla narrazione e sulle storie delle migranti in Italia, presentando poi il tema dell’incontro e le autrici presenti, fra le vincitrici della XIV edizione.

La prima a intervenire è stata Andreea Luminita Dragomir, vincitrice del Premio Speciale Slow Food – Terra Madre 2019, che ha affrontato il tema, delicato e profondo, con uno sguardo molto personale. L’autrice ha infatti ricordato l’amica recentemente scomparsa, l’insegnante che l’ha aiutata nel lungo percorso di avvicinamento alla lingua italiana, a cui è dedicato il suo racconto “Un lascito“, non solo qualcosa di materiale ma anche immateriale, impalpabile, che tocca le corde dell’anima.

E proprio sulla lingua si è concentrata Amalia Lombarte del Castillo, terza classificata alla XIV edizione del Concorso Lingua Madre, che ha sottolineato come l’uso dell’italiano abbia creato la distanza necessaria con il tema trattato nel suo racconto “Ora che posso farlo“, rendendo possibile per lei approcciarsi con più facilità al complicato e intenso rapporto con la madre, andando a comporre una requisitoria implacabile ma anche piena di tenerezza verso un genitore che non c’è più. Un processo che le risulta ancora impossibile in spagnolo.

Presente all’incontro anche Bahar Heidarzade, vincitrice del Premio Speciale Fondazione Sandretto Re Rebaudengo 2019 con la fotografia “Parlo con te“, un’opera di immediato e profondo impatto emotivo, che porta in sé molti temi e interrogativi ancora aperti, primo fra tutti quello dell’identità femminile. Heidarzade ha ricordato nel suo intervento le madri che l’hanno cresciuta, sia personalmente sia professionalmente, accompagnando il suo percorso artistico dall’Iran fino all’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino.

A fare da sfondo agli interventi delle autrici sono stati proprio gli scatti delle studenti dell’Accademia Albertina, selezionate per la sezione fotografica del Concorso: immagini che si sono fuse con le parole delle relatrici dando vita a una narrazione tutta nuova. Fra il pubblico anche le docenti dell’Accademia Cristina Giudice e Silvana Li Pira, già curatrici della mostra “Nel Paese dei Lestrigoni”, un progetto per capire come si possa, attraverso l’arte, raccontare la migrazione, da cui sono nate due mostre e un libro e che ha dato inizio alla lunga e vivace collaborazione fra CLM e Accademia Albertina.

Un pubblico estremamente partecipativo ha accompagnato la fine dell’incontro con interventi e numerose domande alle autrici.

Guarda le foto a cura del Concorso Lingua Madre.