L'arte ri-creativa delle donne Il CLM a Scrittorincittà 2016
Scritto da Segreteria il 21 Novembre 2016
Sempre numeroso e interessato, il pubblico di Scrittorincittà non ha fatto mancare anche quest’anno la sua partecipazione e il calore all’incontro dedicato alle vincitrici del Concorso Lingua Madre e alla presentazione dell’antologia – nello specifico Lingua Madre Duemilasedici (Ed. SEB27) – tenutosi sabato 19 novembre 2016 presso Casa Galimberti. Ospiti della XVIII edizione della manifestazione cuneese, dedicata al tema della “Ricreazione”, Luisa Fernanda Guevara (Premio Fondazione Sandretto Re Rebaudengo) e Luisa Zhou (Premio Slow Food/Terra Madre), in dialogo con Daniela Finocchi.
Sfaccettato, aperto a tante interpretazioni e sfumature il tema della XVIII edizione di Scrittorincittà: Ricreazione.
Ri-creazioni, pause, soste e intervalli sono esperienze molto comuni alle donne migranti che compiono il loro percorso per re-inventarsi in un altrove. Lo ha raccontato Luisa Zhou parlando del suo anno sabatico e del suo viaggio in Cina – paese dei genitori – per ritrovare le proprie origini e riappacificarsi con la sua identità multipla, quella di ragazza straniera di seconda generazione, nata e cresciuta in Italia. (S)corri nelle mie vene. Sottopelle, testo con il quale ha vinto il Premio Speciale Slow Food/Terra Madre 2016, narra proprio le contraddizioni, ma allo stesso tempo la ricchezza che tale complessità comporta.
Complessità espressa anche nella foto Fascio di luce di Luisa Fernanda Guevara, vincitrice del Premio speciale Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, nella quale in forte contrasto con l’ombra – la zona del poco noto, di ciò che è sconosciuto – la luce improvvisamente invade lo spazio, raccontando simbolicamente la vita di chi, spesso con fatica, riesce finalmente a sentirsi parte di un luogo, di una cultura, di una lingua. La foto segue il racconto pubblicato nell’antologia 2015 Al otro lado del rìo, dove la nostalgia prende le forme di una pianta, la stessa nostalgia che l’autrice è riuscita ad alleviare anche attraverso buone pratiche di interazione, condivisione, scambio tra culture e la partecipazione al Concorso che – come lei stessa ha dichiarato – l’ha fatta sentire davvero parte di una comunità.
Tante le domande dal pubblico e altrettanti i ringraziamenti rivolti alle autrici per la ricchezza (personale e culturale) che portano in Italia. Diverse le insegnanti presenti all’incontro, intervenute per parlare delle loro allieve/vi straniere/i e delle difficoltà che devono affrontare nell’inserimento di nuove/i ragazze/i, soprattutto nel caso di ricongiungimenti familiari. Ostacoli dovuti principalmente al fatto di vivere fra due mondi e due culture, condizione che spesso conduce alla scelta di rifiutare le proprie origini per una sorta di “ansia di integrazione e assimilazione” con i loro coetanei. Solo in seguito, così come si legge anche dalla maggior parte dei testi delle giovani ragazze che partecipano al Concorso, avviene la riappacificazione con le proprie origini e si raggiunge la consapevolezza del valore di appartenere a più luoghi e a più culture. Entusiaste per il confronto, le insegnanti hanno espresso la volontà di coinvolgere le loro studenti, invitandole a partecipare al progetto e a mettersi in relazione attraverso la scrittura.
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