Appuntamenti

La circolarità del dono Un incontro con Giuseppina Corrias

Scritto da Segreteria il 07 Gennaio 2015

Il 5 dicembre, la vincitrice della sezione speciale Donne Italiane del IX Concorso Lingua Madre, Giuseppina Corrias, è stata ospite dell’evento “La circolarità del dono”, tenutosi nella Chiesa di S. Nicola di Sciacca in occasione della presentazione del libro Camicette bianche (Navarra Editore) di Ester Rizzo, attraverso un “Oratorio” e una conversazione con l’autrice.

Il libro tratta delle vittime dell’incendio della fabbrica Triangle Shirtwaist Company, avvenuto a New York  il 25 marzo 1911. Chiuse a chiave, molte operaie, già avvolte dalle fiamme,  si buttarono dalle finestre dell’ottavo e decimo piano, sfracellandosi al suolo, altre bruciarono vive senza possibilità di fuga: 146 le  vittime, di cui  126 donne, quasi tutte giovanissime, quasi tutte emigrate; 38 italiane , di queste  24 siciliane, di cui una di Sciacca. Si chiamava Vincenza Bellotto, era operaia capo, e aveva 15 anni.
“Oggi la nostra città ritrova un tassello della sua storia” ha detto la Presidente, Luisa Troso, che ha anche proposto di far intitolare dalle Istituzioni Comunali, un luogo pubblico a Vincenza, per ricordare questa giovane donna coraggiosa e intraprendente.
Durante la serata, come dice il titolo dell’evento, si è voluto legare il presente al passato, ricordando anche i drammi dei migranti di oggi, in particolare i dieci naufraghi morti  nel nostro mare il 3 ottobre 2013 che la città ha accolto nel proprio cimitero. Per questo, nell’Oratorio, sono stati letti,  alcuni passi del libro della Rizzo e altri del racconto “Amèn Inshallah Shalom”, di Giuseppina Corrias, (pubblicato nell’antologia Lingua Madre 2014),  dedicato a questa azione di umana pietà.
Al suono dei violini, nella splendida cornice dell’altare, giovani immigrati africani e ragazze saccensi, severe nelle loro “camicette bianche”, hanno acceso i ceri in memoria delle vittime ma anche, come ha detto la conduttrice Pinuccia Corrias, come omaggio degli adulti ai giovani che sono il loro orgoglio e la loro speranza. L’emozione in sala era generale.
A questo punto il dialogo con l’autrice condotto da Giuseppina Corrias con la partecipazione di molti presenti, tra cui una parente della giovane morta, ha permesso non solo di ricostruire il prezioso lavoro di E. Rizzo, ma anche di ricordare i “doni” che sono venuti da quelle morti, grazie all’impegno di altre donne americane che si sono battute per migliorare le condizioni lavorative.
Intanto la pittrice Lucia Stefanetti, dipingeva in presenza, dando un volto a Vincenza, che ha mostrato alla fine, commentandolo.