Appuntamenti

Doni, letture e ritmi africani Il CLM alla Giornata mondiale del rifugiato 2020

Scritto da Segreteria il 22 Giugno 2020

Sabato 20 giugno il Concorso letterario nazionale Lingua Madre ha partecipato alla Giornata mondiale del rifugiato 2020, evento svoltosi interamente online, sulla piattaforma Zoom, organizzato dall’Associazione Popoli Insieme e dal Comune di Padova, in particolare con SIPROIMI e Progetto Rondine.

Leyla Khalil, fra le organizzatrici dell’evento e autrice CLM, ha aperto l’incontro introducendo le/i numerose/i ospiti fra le/i quali comparivano anche Andreea Luminita Dragomir e Yasmina Merdjane, autrici CLM che hanno scandito l’incontro con letture tratte dalle antologie Lingua Madre – Racconti di donne straniere in Italia (Edizioni SEB27).

La parola è quindi passata a Marta Nalin, Assessora al sociale del Comune di Padova, che, ricordando la felice collaborazione del Comune con l’Associazione Popoli Insieme, ha poi sottolineato la grande importanza dell’evento, specialmente in questo momento di emergenza sanitaria.

Daniela Finocchi, ideatrice e responsabile CLM, ha introdotto il progetto e i suoi quindici anni di attività in un video, presentando al contempo le letture delle due autrici.

Andreea Luminita Dragomir legge “I regni di Berivan”

Ci hanno portati via la mattina presto, mancavano poche ore allo spettacolo.
Ho aperto gli occhi prima che arrivasse la mamma a svegliarmi, mi succede spesso quando aspetto qualcosa con impazienza. Attorno a me c’erano quattro persone, indossavano una divisa che aveva tutta l’aria di non essere un costume di scena, almeno non per uno spettacolo a lieto fine.

È stata Andreea Luminita Dragomir a entrare nel vivo dell’incontro con una lettura tratta da “I regni di Berivan” di Berivan Görmez e Alessandra Nucci, racconto con il quale le autrici hanno vinto il Secondo Premio (Premio speciale Consulta Femminile Regionale del Piemonte) alla XV edizione del Concorso Lingua Madre.

La mia è una brutta storia. Brutta è la mia storia.
Mi chiamo Eniola. Sono nata il tredici settembre millenovecentonovantadue a Ijebu Ode in Nigeria.
Non avevo ancora due anni quel maledetto giorno in cui invano ho cercato la mia mamma, i contorni del suo volto, il suo profumo, il calore della sua voce.
Invano.

A seguire, l’autrice CLM Yasmina Merdjane ha dato voce a un brano tratto da “Tempesta dentro di me” il racconto scritto da Eniola Odutuga, Maddalena Gadaleta e Graziamaria Porcelli, vincitore del Primo Premio alla XIV edizione del Concorso Lingua Madre.

Introdotte da queste letture, si sono quindi alternate sullo schermo le tante testimonianze di ragazze e ragazzi migranti che hanno voluto presentare e condividere con il pubblico alcuni “doni” alla città di Padova, che li ha accolti come rifugiati. Fra sorrisi, emozioni e nostalgia, Heba, Dibba, Bright, Salah hanno offerto a tutte e tutti l’opportunità di farsi cullare dalla melodia delle poesie del grande Nizar Qabbani, oppure di assaporare – anche se a distanza – gustose ricette a base di carne e spezie, di scoprire una Padova diversa grazie alle loro fotografie, o ancora di ascoltare le esperienze di impegno sociale e di insegnamento presso le scuole dove non si stancano di testimoniare la propria esperienza.

Yasmina Merdjane legge “Per aspera ad astra”

Non avrei mai pensato di trovarmi in una situazione così difficile. Improvvisamente vedo la precarietà della vita, lo sforzo, la fame, il freddo, la sete, il sonno. Tutti insidiosi e insopportabili. Il mio carattere ottimista mi fa considerare tutto come un gioco, senza farmi domande. Mamma invece è terrorizzata.

A chiusura degli interventi, ancora le parole delle autrici CLM: Yasmina Merdjane ha dato voce a “Per aspera ad astra” di Aicha Fuamba e Sofia Teresa Bisi, racconto vincitore della XIII edizione del Concorso Lingua Madre, mentre Andreea Luminita Dragomir ha proposto un brano del racconto “Le pareti avevano le orecchie” con il quale Roxana Lazar ha vinto la XII edizione del Concorso.

Avevo paura di parlare perché, se avessi detto una qualsiasi parola, le orecchie che vivevano nelle pareti della mia casa avrebbero spiato ed io sarei stata aspramente punita. La paura si trasformò ben presto in terrore. Col passare del tempo avevo avvertito il pericolo che stava in agguato e che avrebbe fatto sì che la mia famiglia finisse come quella della mia amica, Melania. I suoi genitori avevano parlato troppo e finirono in carcere.

Al termine un finale davvero esplosivo tra danza e musica africana del Togo grazie al maestro Bruno Bruxtar e i suoi percussionisti di Afric-Racine Italia. Una breve lezione per imparare qualche passo ha preceduto il live show e poi tutte e tutti a ballare sui ritmi incalzanti e irresistibili dei musicisti!