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Lingua Madre, mondo nuovo Il CLM a Archivissima 2022

Scritto da Segreteria il 15 Giugno 2022

Le suggestive Gallerie d’Italia a Torino hanno ospitato sabato 11 giugno l’incontro CLM Lingua Madre, mondo nuovo nell’ambito di Archivissima 2022, che ha visto in change, cambiamento, il tema di questa edizione. Una sala multimediale allestita per l’occasione ha quindi accolto le relatrici Daniela Finocchi, ideatrice del progetto, Ubah Cristina Ali Farah e Natalia Marraffini, entrambe scrittrici e autrici CLM. Ha partecipato all’evento anche Adama Sanneh, co-fondatore di Moleskine Foundation. Ad accompagnare gli interventi le letture animate e i canti delle attrici Ginevra Giachetti, Marta Laneri e Natalia Sangiorgio di LabPerm di Castaldo.

Manuela Iannetti, Archivissima, moderatrice dell’incontro, ha dato il via all’evento presentando le e i partecipanti al folto pubblico in sala.

La prima a intervenire è quindi stata Daniela Finocchi che ha presentato il Concorso Lingua Madre e il lavoro svolto dal 2005 – anno della nascita del progetto – sulla letteratura femminile di migrazione. Un’attività che ha dato vita, in questi 17 anni, a quello che di fatto è un archivio di storie, memorie, testimonianze di migliaia di donne migranti in Italia, offrendo al tempo stesso occasioni di incontro, scambio e relazione. “La scrittura è un importante strumento per conoscersi, per leggersi e per leggere la realtà attraverso lo sguardo e gli immaginari delle donne, per ripensare la contemporaneità e ri-narrarla da un diverso punto di vista” ha concluso Daniela Finocchi, sottolineando i contenuti della narrazione e il talento delle due autrici CLM presenti. Ubah Cristina Ali Farah è stata infatti la prima vincitrice CLM nel 2006, con il racconto Madre piccola da cui ha poi sviluppato il suo primo romanzo omonimo, ora riedito da 66thand2nd insieme all’altro suo libro Il comandante del fiume, cui si affianca il nuovissimo Le stazioni della luna. Un percorso seguito anche nel 2021 da Natalia Marraffini, vincitrice del primo premio alla XVI edizione del Concorso con il racconto La straniera segreta, che ha pubblicato il volume Off-line Zona Rossa per Porto Seguro Editore e, proprio a seguito della sua esperienza con il CLM ha ideato e realizzato il podcast Confessioni di una millennial, per raccontare emozioni e spaesamento di una giovane donna alle prese con una società liquida, relazioni fluide, lavoro precario e tutte le altre criticità del presente. Due importanti testimonianze, quindi, anche relativamente all’evoluzione e al cambiamento del progetto nel tempo.

“Mi voglio riagganciare direttamente al brano letto dalle attrici, che rappresenta un momento di passaggio”, ha esordito proprio Natalia Marraffini, per poi proseguire: “è il momento in cui nella protagonista avviene una svolta, un cambiamento che ha una dimensione esterna, ovvero il suo diventare a tutti gli effetti una professoressa, e una dimensione interna, il suo riconoscersi ‘straniera’ di fronte alle e ai studenti. Nel percorso narrativo ho deciso di costruire quella strada che porta alla consapevolezza verso la propria identità, una strada composta da frammenti sparsi, che solo dopo un lungo tragitto acquisiscono un senso compiuto dando forma a quella che è la persona. Nella mia narrazione cerco di mostrare il cambiamento di una generazione ma non solo, anche un cambiamento nel femminile stesso: secondo me il cambiamento definisce il nostro tempo”.

La parola è quindi passata a Ubah Cristina Ali Farah, in collegamento remoto. “La partecipazione al Concorso Lingua Madre per me è stata molto importante” – è intervenuta l’autrice – “Non solo perché di fatto ha dato il via alla mia carriera da scrittrice, ma anche perchè mi ha dato la possibilità di ascoltarmi e farmi ascoltare. Credo che questo sia un aspetto fondamentale: avere l’opportunità, anche come lettrice o lettore, di ascoltare le storie che abbiamo da raccontare, noi come essere umani. Ricordando sempre che l’immaginario, per essere universale, deve essere specifico. Proprio per questo ritengo sia necessario interrogarsi sempre su come potersi raccontare e su come poter raccontare l’altro/a da se”.

A concludere l’incontro Adama Sanneh, che ha approfondito i concetti stessi di arte e creatività, spiegando: “Mi piace pensare all’arte come a uno strumento per creare linguaggi, linguaggi che poi saranno fondamentali per entrare in relazione gli uni con gli altri, formando una comunità. La scrittura, le arti visive e tutte le forme di creatività possono quindi diventare il centro, le fondamenta di una società in salute. L’arte è un motore senza il quale, ne sono pienamente convinto, saremmo persi/e”.

Ecco le foto dell’evento.