Le autrici di Lingua Madre

I cavalieri di Re Lev

Scritto da Segreteria il 24 Febbraio 2010

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E’ appena uscito nelle librerie “I Cavalieri di Re Lev”, scritto da due autrici del Concorso Lingua Madre: Sofia Gallo e Tetyana Gordiyenko, che si sono conosciute  proprio grazie al Concorso, durante la presentazione del libro Lingua Madre Duemilaotto – Racconti di donne straniere in Italia. 

 Valorosi fabbri e misteriosi cavalieri dall’armatura d’oro, che appaiono nel pieno della notte; giovani contadini e fiori rari dai magici poteri; ma anche “classiche” mogli chiacchierone e furbissime volpi… Questi e tanti altri i protagonisti delle fiabe ucraine, ricche delle tradizioni e suggestioni di questo antico e affascinante Paese.

 Le sette fiabe contenute nel nuovo libro pubblicato dalla casa editrice Sinnos per la collana Zefiro – collana bilingue curata da Sofia Gallo, che ci presenta racconti e leggende di paesi lontani, inediti in Italia – offrono la preziosa opportunità di incontrare un grande paese come l’Ucraina e di conoscere alcuni tratti della sua cultura e delle sue tradizioni. Ciascuna fiaba, all’inizio, è presentata da un’illustrazione in nero di china, che con precisi ed efficaci tratti ne richiama il contenuto ed i personaggi: tale tecnica rende le immagini suggestive, soprattutto con l’utilizzo dell’effetto del chiaroscuro, e contribuisce a donare a ciascun racconto un sapore antico.

Si rimane catturati dal fascino del mistero nella fiaba de “I cavalieri di Re Lev”, ci si diverte con le furbe ed astute pensate del marito ne “La moglie troppo chiacchierona”, si scoprono alcune delle tradizioni, anche molto antiche, proprie dell’Ucraina, come quella di dipingere le uova a Pasqua (alcune delle quali rappresentano veri e propri capolavori di ornamentazione simbolica multicolore) per poi benedirle in Chiesa (“Il cosacco nero”). Le fiabe, che si svolgono tutte in suggestive ambientazioni e particolari atmosfere, ci mostrano, inoltre, la grande varietà naturalistica del Paese: ne”I cavalieri di Re Lev” la città di Leopoli riflette il fascino del mistero dei monti Carpazi tra i quali è posta, mentre in “Mykyta Conciapelli e il Drago” capiremo come le tante leggende sulla foresta intorno alla città di Kiev abbiano reso la città magica (su una delle sue colline le più potenti streghe di tutte le terre ucraine si radunano una volta all’anno per festeggiare l’inizio dell’estate). La scheda posta in appendice del libro, “Note linguistiche sull’ucraino”, è una rara possibilità di avvicinarci a questa lingua così diversa e lontana dalla nostra. Lingua autonoma (purtroppo non riconosciuta come tale nel periodo zarista ed in quello sovietico) che rivela tanti tratti comuni con lingue di molti altri Paesi (possiede il 60{6ab29f34f1cff4d368429d586189db98918917c7a9cf0a5876d9953c948d8873} delle parole comuni con il russo, molte altre parole sono simili a quelle polacche, altre parole ancora sono state prese in prestito da altre lingue slave e dalle lingue turche). Potremmo dire che la lingua ucraina ricorda, per certi versi, il progetto editoriale di Sinnos di apertura verso le differenze grazie al quale, oggi, mi è stato possibile condividere la lettura di questo libro con Oleksandra Solyma di Oblast’ (Leopoli), badante in Italia da diversi anni, che si è emozionata ritrovando e potendo leggere, nella sua lingua d’origine, le fiabe di quando era bambina.
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