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Ho trovato la mia voce, così simile alla tua Il CLM a Pazza Idea 2018

Scritto da Segreteria il 29 Novembre 2018

Venerdì 23 novembre il Concorso Lingua Madre ha partecipato a Pazza Idea, il festival cagliaritano che esplora i complessi scenari sociali e culturali della contemporaneità attraverso la capacità interpretativa e divulgativa dei libri, offrendo occasioni di incontro e confronto.

La VII edizione da poco conclusa portava il titolo di Femminile Plurale ed era dedicata alla visione femminile nei libri, nel lavoro, nell’arte, nelle relazioni. Il Concorso Lingua Madre ha presentato quindi un incontro su questi temi, coinvolgendo Marcela Luque, autrice CLM, e Luisa Ricaldone, Presidente della Società delle Letterate, parte del Gruppo di studio e della Giuria del CLM.

Dopo una breve presentazione del Concorso e del suo Gruppo di studio, l’incontro si è incentrato sul tema del “dare voce”, partendo dalla diretta esperienza dell’autrice Marcela Luque.

Luisa Ricaldone ha individuato diverse parole chiave che costituiscono la fisionomia delle narrazioni raccolte nell’antologia Lingua Madre Duemiladiciotto – Racconti di donne straniere in Italia (Edizioni SEB27), parole come “partire da sé”, specialmente per i racconti autobiografici, il “riconoscimento” da parte di altre donne, presente in particolare modo nei racconti a più voci, che costituisce anche una sorta di “affidamento” e poi ancora “cambiamento” e “autorizzazione a desiderare”.

Marcela Luque ha quindi affrontato gli stessi spunti, partendo dalla sua esperienza personale, che l’ha portata da Buenos Aires a Torino. “Mi è sempre piaciuto scrivere e ho trovato in questo concorso una grande apertura – ha detto – la possibilità di avere “voce”, anche e soprattutto quando ci si trova in un Paese straniero, è una opportunità meravigliosa di creatività e interazione”.

Ricaldone ha inoltre evidenziato la trasformazione nel tempo dei racconti analizzando i temi cucina/cibo e scuola/istruzione, usandoli come una sorta di “cartina al tornasole” letteraria, ed è poi entrata in dialogo con Marcela Luque, a partire dai suoi racconti.

Ecco quindi “Non tutto il mondo è paese” – racconto dell’autrice pubblicato in Lingua Madre Duemiladiciassette – che si inserisce nel discorso sul rapporto tra migrante e nativo/a e ha offerto a Luque lo spunto per una profonda riflessione sul fatto di dare per scontato il legame con il posto in cui si è nati. La dimensione identitaria e l’appartenenza territoriale sono elementi importanti ma distinti.” “L’estero” vuol dire laddove non ci si sente a casa”, scrive nel suo racconto, e quello che c’è scritto sul passaporto non basta a definire l’identità.

Hind dappertutto“, pubblicato in Lingua Madre Duemiladiciotto, ha invece suscitato una profonda discussione sul legame tra donne, anche e soprattutto quando queste appartengono a diverse religioni o culture assai lontane fra loro. Infatti, pur nel rispetto delle differenze, la relazione fra donne nasce al di là degli stereotipi e nel confronto della vita quotidiana, reale, quella che ogni giorno faceva incontrare le protagoniste del racconto di Luque davanti alla scuola a prendere i rispettivi figli.

Storie, speranze, desideri che hanno messo in luce come “la mia voce sia così simile alla tua” e che hanno sollecitato numerosi interventi da parte del pubblico. Un incontro la cui conclusione ha combaciato perfettamente con quella del racconto di Marcela Luque:  “Hind c’era anche lì, in prima fila. Per dimostrare che ci sono rapporti talmente intensi che trascendono i confini del tempo e dello spazio per diventare di un’immensità tale che neanche i tornanti del tempo riescono a cancellare”.

Qui alcune foto dell’evento.