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Giornata Internazionale della Lingua Madre 2024 La lingua tra radici e presente

Scritto da Segreteria il 21 Febbraio 2024

Nella Giornata Internazionale della Lingua Madre 2024 il Concorso propone la lettura del racconto dell’autrice CLM María José Lombraña de los Ríos per riflettere sulle molteplici relazioni esistenti tra lingue, culture, radici, al di là e oltre ogni confine.

RITORNO ALLE ORIGINI
di María José Lombraña de los Ríos [Spagna]

Raquel è venuta dall’Argentina per cercare di dare un futuro migliore ai suoi tre figli: due maschi e una femmina. Suo marito, argentino come lei, senior manager in una multinazionale olandese, ha trovatolavoro nella bella Ferrara. Erano proprio stufi della crisi in atto nel loro paese di origine, dell’inflazione, del corralito, dell’assenza di prospettive future per i giovani.

I loro figli sono nati nella Pampa ma cresciuti nel ferrarese e poi a Milano, ognuno di loro sta trovando il proprio posto nel mondo. Non senza aver prima ottenuto la cittadinanza italiana poiché i nonni materni di Raquel erano di un piccolo paese piemontese di cui non ricordo il nome. Il maggiore ha studiato al prestigioso Politecnico di Milano e ha trovato subito un lavoro nel mondo dell’informatica, anche se il suo sogno è ancora quello di lavorare per una grande azienda americana di cui non voglio dire il nome. Il figlio di mezzo è riuscito a lavorare nel settore ambientale così in voga oggi. Infine, la piccola Victoria, dopo essersi laureata in Belle Arti all’Accademia di Brera, ha deciso di tentare la fortuna a Buenos Aires e di lavorare lì in una galleria d’arte mentre completa i suoi studi di dottorato. Ha voluto vedere in prima persona il paese che ha lasciato da bambina per avere un futuro promettente.

Victoria si è resa conto che l’Argentina è un paese per lei quasi sconosciuto, dove è conosciuta come “l’italiana” e tutti apprezzano il suo buon gusto quando si tratta di abbigliamento, per esempio. Invece qui in Italia la chiamano “l’argentinita” perché si nota la pronuncia di certe parole in stile Maradona, come dice sua mamma: senza pronunciare doppie consonanti, confondendo il verbo essere e avere o cambiando il genere di alcuni sostantivi. Lei si sente sia italiana sia argentina perché ha un doppio passaporto, dunque prende il meglio di ogni cultura. Le piace molto il mate argentino, un infuso amaro, ma allo stesso tempo non rinuncia a un buon cappuccino. Preferisce la pasta al dente ma le manca el asado, l’arrosto. Adora il tiramisù e il dulce de leche, non saprebbe quale dessert scegliere. Per non parlare della filippica tra le empanadas o i panzerotti. Ama il tango ma non si sottrae nemmeno alla canzone melodica italiana. E nel calcio è tifosa sia della nazionale argentina sia degli Azzurri. Anche se a volte non riesce a reprimere la sua tristezza nel considerarsi un’intrusa in entrambi i paesi e non parlare perfettamente nessuna delle due lingue, sempre brulicanti di espressioni spagnole e italiane che si mescolano, confondono, tanto che non è possibile discernere tra le due lingue. Ritengo che in ciò risieda una bellezza speciale, il multiculturalismo è sempre un arricchimento sia a livello personale sia per la società in cui viviamo. Prima o poi lei accetterà ciò che è, cittadina del mondo, senza quei confini che ci siamo posti.

Il racconto è pubblicato in Lingua Madre Duemilaventitré. Racconti di donne non più straniere in Italia (Edizioni SEB27).

La fotografia Home di El Jamaoui Rajae è stata selezionata alla XVII edizione CLM per il Premio Speciale Fondazione Sandretto Re Rebaudengo.