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Fiabe dei mutamenti L'intervista alle autrici Tiziana Colusso e Giuliana Milia

Scritto da Segreteria il 11 Febbraio 2021

Un nuovo libro delle autrici del Concorso Lingua Madre Tiziana Colusso e Giuliana Milia. Fiabe dei mutamenti, pubblicato da Bertoni Editore, è una raccolta di storie che parlano di trasformazioni per rafforzare la capacità di immaginare altri mondi possibili, per sognare, per crescere.

Come si legge nella quarta di copertina del volume, quando si è bambini, i mutamenti fisici e psicologici sono veloci, evidenti, poi man mano che l’età avanza le trasformazioni si fanno più lente e rade e l’immobilità della vecchiaia prevale. Ma c’è un antidoto, valido per tutte le età: mantenersi allenati alle metamorfosi, individuali e collettive. Non farsi sorprendere dai cambiamenti storici – e proprio in questo ultimo anno ne abbiamo vissuti di macroscopici — che sconvolgono abitudini e mettono alla prova la capacità di non arrendersi all’evidenza, agli ostacoli del quotidiano, a ciò che sembra senza rimedio. Queste fiabe dei mutamenti, con protagonisti del mondo umano, animale, vegetale e persino minerale, possono essere un ricostituente per tonificare la forza di immaginare mondi possibili, sognare e camminare sul filo sottile e miracoloso della vita.

Di seguito un’intervista alla scrittrice Tiziana Colusso, che ha curato i testi, e a Giuliana Milia, artista e autrice delle illustrazioni.

Che tipo di storie raccoglie il volume Fiabe dei mutamenti? Perché ha deciso di utilizzare la forma della fiaba?

Tiziana Colusso: Sotto il titolo collettivo di Fiabe dei mutamenti – ispirato al testo oracolare dell’antica Cina noto come I Ching (il Libro dei mutamenti, appunto) – ho raccolto testi scritti nell’arco di vent’anni, molto diversi tra loro, per stile e contenuto, ma uniti da un fil rouge di narrazione fantastica e dal tema delle metamorfosi, trasformazioni, mutamenti. Secondo la filosofia taoista sottesa al Libro dei mutamenti, i principi fondamentali Yin e Yang (nero e bianco) comprendono ogni altra dualità presente nell’essere umano e nella natura, e trascorrono uno nell’altro secondo un principio di incessante mutamento. Sono convinta che nella fiaba, la fabula dell’infanzia dell’umanità, sono racchiuse molte cose, che ognuno apprezza secondo il gusto e secondo l’età del lettore. C’è una frase di Rudolf Steiner che ho voluto mettere ad apertura del volume, e che dice appunto: «Perciò ogni anima umana può sentir risuonare ciò che sperimenta e non comprende, che non porta affatto a coscienza, ma che pure sta in rapporto con quanto agisce dalla fiaba sull’anima». Quando parlo dell’età del lettore, non mi riferisco soltanto all’età anagrafica. Esistono anche età dell’anima. Io ad esempio scrivo per consolare e meravigliare la bambina malinconica e curiosa che risiede nel mio cuore, anzi più vado avanti negli anni e più ne sento forte la presenza.

Tiziana Colusso

Un volume contraddistinto da una grande varietà sia di toni sia di contenuti. Può approfondire?

Tiziana Colusso: Le fiabe hanno molti stili e toni diversi che vanno dal tono malinconico (come Il cappello/castello, Saȉda e le lacrime di cristallo o La chiocciola nel grattacielo), a quello ironico (La dinastia dei Salici Felici), dall’immaginifico (La terza riva del fiume, Farfa Foglio-di-Poeta oppure Anny Luce e i mondi possibili) all’empatico (La chiocciola nel grattacielo, Pietra rotolante nel paese delle orme), c’è perfino una rielaborazione molto personale dell’attuale pandemia (La bambina guarita dalla voce) e una sorta di allegoria politica, Il pianeta dei labirinti. In parte questa varietà di stili e toni è dovuta anche all’ampio spazio temporale nel quale sono state scritte. Un paio erano già state editate singolarmente. Tuttavia, a unificare il percorso di lettura, è proprio il tema dei mutamenti come prove e occasioni. Lo stesso tema, sia pure su un tono giocoso pensato per i bambini più piccoli e le fantasie più acrobatiche, l’avevo trattato nel mio primo volume di fiabe, edito nell’ormai remoto 1998, Le avventure di Gismondo mago, trasformamondo (GIARA edizioni musicali), una serie di avventure unificate dal personaggio del mago delle metamorfosi, nel quale si potevano trovare episodi come Pappagallo Santuzzo, che volle diventare merluzzo o Giovannino pipistrello mattutino. Ho una mezza idea di ripubblicarlo, ma questa volta il mago sarà una Maga, di cui ho già in mente il nome, e ci saranno nuovi episodi. Anche gli autori e le autrici mutano, per fortuna.

Qual è stata la genesi di questo volume e della vostra collaborazione?

Giuliana Milia: Ci siamo incontrate nel 2019 al Circolo dei Lettori di Torino, dove Tiziana era venuta a presentare un suo libro, grazie alla comune amica Maria Concetta Distefano, che come noi due fa parte della rete di autrici del Concorso letterario nazionale Lingua Madre. Avete presente i vecchi giocattoli di latta, quelli meccanici che si caricavano a molla girando una piccola chiave che attivava il meccanismo all’interno? Provate a sentire quel “clic”. È iniziata più o meno così, sulla base di una immediata disponibilità d’animo, ognuna con il proprio bagaglio e il proprio fardello. Nelle fiabe di Tiziana ho ritrovato scenari contemporanei e personaggi che sono figli del loro tempo, che è il nostro. In alcuni mi sono immedesimata e altri li ho comunque riconosciuti. Non sono i protagonisti del “C’era una volta” ma, di un tempo sospeso (mai come in questo momento) e non “Vissero felici e contenti” ma vivono qui e ora, arrancano, lottano, a volte ce la fanno e riescono a trovare la loro felicità.

Giuliana Milia

Come si è avvicinata al lavoro di illustrazione per questo volume? Qual è stata la sua fonte di ispirazione?

Giuliana Milia: Il mio punto di vista grafico rispetto a queste fiabe è stato di “scorcio”, come quando si osserva in disparte. Tendo a concentrarmi su ciò che accade dietro le quinte, non meno importante di ciò che ci si presenta nell’immediato. Ho lavorato non solo sul colore e la forma ma soprattutto sul segno, alla ricerca di quei particolari che caratterizzano ognuna delle fiabe in questione , con l’intento di dare al lettore uno spunto visivo di ciò che accade, per suscitare altre immagini che lo facciano andare a fondo della storia. Tutto il resto lo completerà da sé con il proprio immaginario e la propria capacità di meraviglia.
E’ stato un lavoro arricchente e stimolante (per me, il primo in questa modalità). Essendosi svolto nell’arco di un anno vi è stata l’occasione di assistere a dei veri e propri mutamenti nell’esecuzione e interpretazione grafica. La sfida più grande è stata dare “un volto” alle parole, all’immaginazione e al sentire di Tiziana. E’ così che ci siamo incontrate.

 

Le autrici hanno presentato l’antologia “Fiabe dei mutamenti” venerdì 12 febbraio online, nell’ambito del Valentine’s Book Festival. Qui il video della diretta.