Coronavirus: e le donne?

Una storia contro il virus Il commento di Wilma Morillo Leòn

Scritto da Segreteria il 29 Luglio 2020

Coronavirus: e le donne?
Continuano le risposte all’invito a riflettere sul tema lanciato nei giorni scorsi dal CLM. Ecco il contributo dall’autrice CLM Wilma Morillo Leòn, che ha commentato il tema con una fiaba accompagnata da una fotografia.

Veramente questo anno è eccezionale… Nel nostro ​pianeta​ Terra, una quantità notevole di persone considerano l’anno 2020 drammatico, raro​ e anche funesto. ​Ciò è dovuto ovviamente​ a​i tanti avvenimenti che abbiamo​ vissuto​ e visto​ capitare in questa pandemia da Covid-19. Credo che non ci sia un paese nel mondo che non sia stato colpito da questo virus. Un amico, un conoscente, un famigliare​:​ ​li ​abbiamo pers​i​ ​a causa di​ questo nefasto virus e non abbiamo potut​o​ andare alle loro sepolture​ ​per il​ confinamento.
Molti di noi vogliono dimenticare questo anno che abbiamo vissut​o​ con preoccupazione e angoscia​,​ ma non dobbiamo! Perché​? ​Perché oltre ​al​le morti​ ci sono stat​e​ nascite di bambini sani e belli e anche altri aspetti positivi. Riflettendo, ripenso al​l​a riduzione quasi totale di smog in molti luoghi del mondo, al rendersi conto ​di​ quanto ​sia​ importante sentire un abbraccio amichevole e quanta fortuna ​ci sia​ nell’avere un giardino in casa…
Per quel che mi riguarda il lockdown a marzo mi fece rimanere bloccata in un​’​ isola in Grecia e ​dopo pochi giorni fui colpita da un’immensa ​tristezza​ per la morte di mia madre e ​di​ un caro cugino in Venezuela​, mio paese natale. Erano persone anziane e di categoria a rischio per il Covid. ​Q​uasi alla fine del​lo stesso​ mese finalmente ricevetti una bella notizia dall’​Italia, la nascita d​ella​ mia bella nipotina Stella e così diventai nonna per la prima volta, ma neanche con lei potei essere presente​!​ Comunque ero molto contenta per lei e suoi genitori.
Adesso che sono una persona di una certa età in categoria a rischio, esco raramente di casa e ho cambiato motto, adesso dico: Pensare positivo e non essere positivo!

Di solito d’estate vado in Grecia, nell’isola di Corfù. Ho fatto amicizia con alcune donne che vivono lì e altre che come me ci trascorrono sempre le vacanze. Questo inverno, scappando dal freddo dell’Italia del nord sono andata a Corfù. Il lockdown per la pandemia mi ha bloccata in Grecia. In questa chiusura ero in contatto con la mia famiglia e gli amici di tutte le parti del mondo usando WhatsApp e Facebook: grazie internet, ci hai aiutato tanto!

La mia amica Debora (Debbie) da Corfù era appena tornata a casa sua nel Regno Unito per un’emergenza che riguardava sua figlia, quando é avvenuto il lockdown. Debbie mi ha scritto che cercava il modo di spiegare alla sua nipotina Scarlett Valentina il Coronavirus. Così mi è venuta l’idea di scrivere una storia su questi mostriciattoli e come tenerli lontani. L’ho scritta in spagnolo, italiano e inglese. Debbie mi ha corretto la storia in inglese. Poi le mie amiche dell’isola hanno voluto tradurla nella loro lingua, chiedendo poi ad altre loro amiche delle correzioni. Un vero team di donne di differenti Paesi per questa favola per bambini. Così la mia amica Solangel  (ecuadoriana e greca) leggendo la storiella in spagnolo, l’ha poi tradotta in greco, mentre la nostra amica greca Atina l’ha aiutata per la correzione in greco. La mia amica Leonora (albanese-tedesca) l’ha letta in italiano e poi tradotta in tedesco. La storiella in italiano è stata corretta dalla mia amica Antonella.

Una storia contro il virus

In un quartiere di belle case in una piccola città in Europa, una piccola bambina guarda dalla finestra, poco dopo si gira verso la nonna con un viso sorpreso per aver visto qualcosa che non aveva mai visto prima.
«Nonnina nonnina, vedo la mia mammina giù, che sta parlando con la sua amica ma tutte e due hanno qualcosa che copre la loro faccia a metà. Ma sai che non si sono abbracciate nel vedersi come facevano sempre per salutarsi. Perchè? Sono arrabbiate?».
La nonna Debora, chiamata da tutti Debbie, si avvicina a sua nipote e guarda giù sul marciapiede: vede sua figlia che parla con la sua amica mantenendo una certa distanza tra loro.

«Mia cara Scarlett Valentina, loro due sono ancora buone amiche ma in questo periodo chi deve uscire per fare la spesa al supermercato, deve usare quelle mascherine che coprono il naso e la bocca. Per un certo tempo è meglio restare in casa. Sai che tutti gli asili e tutte le scuole, tutti tutti sono chiusi. E così i bambini e i ragazzi, tutti gli e le studenti e insegnanti devono rimanere a casa, perché là fuori per la strada ci sono dei piccoli mostri invisibili che galleggiano nell’aria e sono anche sopra le mani di una persona malata di questo virus».

La bambina con una certa preoccupazione e curiosità chiede : «Ho paura, come’è questo mostro? Cosa fa? È molto cattivo?».

La nonna abbraccia la bambina e poi le prende una mano, si siedono sul divano vicino alla finestra.

«Questo mostro per fortuna non fa male alle bambine belle e forti come te… Magari ti da un lieve raffreddore… Però sono molto cattivi contro le persone deboli e i nonni. Ti spiego: questi mostri li chiamiamo virus e sono molto molto piccoli. Noi non possiamo vederli ma i dottori possono, usando un apparecchio chiamato microscopio che ha una lente molto potente. Questi mostri sono in una goccia di saliva e i dottori hanno visto che questi mostriciattoli hanno la forma di una pallina e che se fossero tagliati a metà sembrano una corona e pertanto sono chiamati Coronavirus».

La bambina guarda negli occhi di sua nonna e confida: «Non capisco! Questi Coronavirus non sono cattivi con le bambine ma molto cattivi con i nonni. Ma cosa fanno questi mostri?».

La nonna è un pò nervosa, le piacerebbe non rispondere a quella domanda ma vuole anche informare bene sua nipote circa questo Coronavirus, perché i bambini devono poter capire e soprattutto comprendere che esiste il rischio di poter perdere la vita di qualcuno della famiglia.

Così le risponde: «Devo dirti che ci sono virus buoni, come quelli che ci sono nelle vaccinazioni, ma questo Coronavirus è cattivo… Se una persona malata di questo Coronavirus parla molto vicino a un’altra persona, questo virus entra per la bocca o per il naso quando respiriamo, oppure dopo che magari una persona ha tossito, o starnutito qualche ora prima. Questi mostri rimangono nell’aria pure sulle maniglie delle porte e sul corrimano di una scala… Poi questi mostri dalla bocca vanno dentro di noi, fino ai polmoni. Se le persone sono giovani e forti si ammalano e viene prurito in gola, tosse secca, starnuti, mal di testa, un pò di febbre… Ma per le persone anziane è molto molto peggio perché il mostro fa avere loro difficoltà a respirare».

La bambina interrompe la nonna e con voce rotta esclama: «Io non voglio che la mia bisnonna muoia! E neanche tu nonnina».

«Hey, signorina! Non sono così vecchia! Ahahahah questo virus è cattivo soltanto con le persone anziane che già sono ammalate di cuore e polmoni… Oppure con chi fuma molto… Comunque non voglio ammalarmi a causa sua, non voglio stare a letto e non potere giocare con te e leggerti le fiabe o raccontarti una storia divertente della mia vita… Per questa ragione tua mamma e tuo papà usano la mascherina quando vanno fuori e usano anche i guanti di gomma. Così quando tornano a casa, buttano questa mascherina e i guanti dentro un bidone fuori e poi si lavano molto bene le mani con acqua e sapone e poi tua mamma va subito a cambiarsi i vestiti prima di abbracciarti o tenere tra le braccia la tua sorellina. Perchè se tua mamma oppure tuo papà si ammalassero poi contagerebbero anche noi. Pertanto sarebbe meglio non uscire di casa per due settimane. Ma se dobbiamo uscire, dobbiamo usare la mascherina e usare le salviette umide con Amuchina o alcool disinfettante per le mani… Mai toccarsi gli occhi prima di lavarsi le mani! Quindi ricordati che quando arrivi a casa devi subito lavarti le mani molto bene con il sapone».

«Nonnina voglio una mascherina. Me ne regali una, per favore?».

La nonna si alza dal divano e chiedendo alla bambina di aspettare un minuto seduta lì, va fino al comò e poco dopo torna:

«Te ne regalo una, però ti ripeto di nuovo devi giocare in casa e non uscire fuori neanche per andare nel nostro giardino senza di noi».

Scarlet Valentina fotografata dalla nonna Debbie, che ha ispirato questa favola

«Nonnina, prepariamoci per uscire almeno fino al nostro giardino. Devo mettere la mascherina al mio cagnolino “Fido”».

«La mia brava e dolce bambina, ti dò una bella notizia: i cani, i gatti e gli uccelli non si ammalano di questo Coronavirus».

«Quanto sono contenta per lui! Ma questo Coronavirus, sarà sempre per le strade?».

«Se tutti restiamo in casa, usciamo soltanto per cose importanti e usiamo la mascherina e i guanti, no. Questo Coronavirus morirà perchè non trova nessuna persona da infettare e dopo alcune ore muore… Ma ci sono persone stupide che escono nonostante sappiano di essere malati di questo virus e così si allunga il tempo per far sparire il mostro».

«Nonnina, non voglio uscire di casa, non voglio ammalarmi di questo mostro… Cosa facciamo adesso?».

«Adesso ci andiamo a lavare le mani come sempre prima di mangiare o cucinare e facciamo insieme una buona limonata per tutti noi. Sai che bevendo limonata o succo di arancia diventeremo più forti contro il virus ?».

«Siiiii!».