Appuntamenti

Briciole d'identità Il CLM a #SalTo30

Scritto da Segreteria il 20 Maggio 2017

Briciole d’identità è il titolo dell’appuntamento organizzato dal Concorso Lingua Madre al Salone del Libro di Torino, tenutosi oggi sabato 20 maggio presso l’Arena Piemonte.
A introdurre l’incontro, che ha visto ospiti Alessandra Pigliaru (Presidente della Società Italiane delle Letterate e collaboratrice de Il Manifesto) e le autrici e scrittrici Pinuccia Corrias e Alketa Vako, l’ideatrice e responsabile del Concorso Lingua Madre Daniela Finocchi che ha ricordato quanto quest’anno il tema del Salone sia in totale sintonia con il progetto e come le autrici siano da sempre “oltre il confine”.

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Alessandra Pigliaru ha condotto l’appuntamento e ha presentato i nuovi libri delle autrici, Abbardente di Pinuccia Corrias (edito da Neos Edizioni) e Briciole di Alketa Vako (edito da Besa editore) libri che, seppur molto diversi tra loro – ha spiegato Pigliaru – hanno in comune il fatto di essere scritture d’esperienza, di corpi narrati – e quindi non neutre – ed entrambi traducono delle storie che sono piccole epiche del quotidiano. Se Abbardente è una ballata, o meglio un canto, di donne dove sono diverse le protagoniste che irrompono nella Storia, quella che fa capo alla dominazione aragonese, nella raccolta di racconti Briciole – nato come un pensiero unico poi sbriciolatosi in tante narrazioni – come ha chiarito l’autrice – la voce femminile si fa universale: le protagoniste infatti non hanno nome, ma rispondono tutte alla condizione umana dell’erranza, del nomadismo, del viaggio non solo fisico ma anche dell’anima. La memoria, inoltre, è centrale in entrambi i testi, così come lo è la questione della lingua e della lingua madre. “Abbardente” è un distillato, così come lo è la mia scrittura”, ha dichiarato Corrias, dove i contenuti sono emersi poco per volta e sono stati riproposti in termini mitici, pur trattandosi di qualcosa di vivo e che non si è perso nel tempo, qualcosa che ha che fare con il “ritmo sacro” dei gesti di sua madre. Vivo come è viva la lingua, quella italiana con la quale – ha ammesso Alketa Vako – sente di avere piena confidenza. Ha raccontato infatti che durante un incontro con lo scrittore Erri de Luca, alla domanda “Dove abiti”, lei ha risposto, con sicurezza: “Abito la vostra lingua”. Su questo tema, anche Pinuccia Corrias è intervenuta e ha ammesso di essersi sentita per tanto tempo “straniera” essendo l’unica bambina a parlare l’italiano rispetto alle sue coetanee che si esprimevano in dialetto sardo.
Con la bellissima e metaforica immagine di una fisarmonica, Vako ha chiuso l’incontro, dando la propria definizione di lingua madre: strumento colorato, complesso e flessibile, che lascia spazio non solo ai ricordi ma anche ai dubbi.