Archivio video e foto

Alla tavola delle migranti Cultura, riflessioni, esperienze a confronto

Scritto da Segreteria il 19 Settembre 2016

collage-alla-tavola

Tante/i ospiti e una giornata intensa di dibattiti, testimonianze, musica, laboratori, proiezioni e letteratura al primo festival culturale sulle ecologie migranti tenutosi sabato 17 settembre presso l’Aula Magna della Cavallerizza Reale di Torino.
Organizzato in collaborazione con il Concorso Lingua Madre, grazie al patrocinio dell’Università di Torino e il sostegno della Compagnia di San Paolo, il Festival Alla tavola delle migranti è stato un’occasione per raccontare e condividere con il  pubblico pratiche, azioni, immaginari, progetti differenti presenti su tutto il territorio e accomunati dall’obiettivo di aprire spazi di riflessione – con uno sguardo al presente e al futuro – sulle questioni legate a cibo, migrazioni e cambiamenti climatici, attraverso la prospettiva delle donne migranti.

I lavori si sono aperti con i saluti delle autorità – Gianmaria Ajani, Rettore dell’Università di Torino; Monica Cerutti, Assessora alle Politiche giovanili, Diritto allo studio universitario, Cooperazione decentrata internazionale, Pari opportunita, Diritti civili, Immigrazione della Regione Piemonte; Eugenio Pintore, Direttore Cultura, Turismo e Sport – Settore Biblioteche, Archivi ed Istituti culturali della Regione Piemonte e Cinzia Pecchio, Presidente della Consulta Femminile Regionale del Piemonte – a testimonianza del coinvolgimento diretto degli enti e delle istituzioni sulle questioni affrontate durante la giornata.
Da qui, si è dato spazio alla presentazione del Concorso Lingua Madre e dei diversi progetti sul cibo promossi a partire dai racconti delle autrici. Insieme a Daniela Finocchi, ideatrice e responsabile del CLM e Paola Marchi – social media editor del progetto – sono intervenute Luisa Ricaldone, componente del Gruppo di studio del CLM e Luisa Zhou, vincitrice del Premio Speciale Slow Food Terra Madre della XI edizione del CLM. Se Luisa Zhou ha condiviso il suo vissuto e la sua esperienza di “straniera” di seconda generazione, Luisa Ricaldone, co-autrice del volume di approfondimento sui temi della migrazione L’alterità che ci abita (SEB27) a cura del CLM, ha fatto emergere l’immaginario delle autrici – soprattutto delle più giovani – sul cibo attraverso un’analisi trasversale di tutte le antologie pubblicate dal 2006 a oggi.
Dopo questo primo dibattito, alle 11.00 si è dato spazio all’esibizione dell’Orchestra Internazionale per la Pace Pequeñas Huellas, composta da bambini/e e ragazzi/e provenienti da culture e realtà diverse che, con la loro musica e le loro storie, contribuiscono a riportare all’attenzione del pubblico e dei media grandi temi e gravi emergenze umanitarie.
La giornata è proseguita con una tavola rotonda (11.30) – moderata da Simone Cinotto (Università di Scienze Gastronomiche) – sui temi della biodiversità culturale, del rispetto dell’ambiente e delle sue risorse in un’ottica di condivisione e cambiamento, alla quale hanno partecipato: Massimiliano Borgia (Festival del Giornalismo alimentare), Maria Bottiglieri (Food Smart Cities for Development, Città di Torino), Maria José Fava (Libera Piemonte) e Nazarena Lanza (Slow Food); modererà Simone Cinotto (Università di Scienze Gastronomiche).
Ognuno/a ha dunque portato il proprio contributo, presentando i progetti e il lavoro svolto secondo le diverse competenze e i diversi ambiti.
Pensato nell’ottica del cambiamento e della sensibilizzazione di tutte/i – anche e soprattutto dei/delle più giovani – il Festival ha ospitato alle ore 12.30 l’intervento delle/degli studenti del Liceo classico V. Gioberti di Torino, i quali hanno presentato – attraverso immagini, quiz, video, letture – il percorso didattico sulle tematiche della manifestazione intrapreso insieme alla docente di lingua inglese Patrizia Ferrero, anche lei presente al festival. Contagiosa la loro passione e la loro voglia di apprendere e comprendere la realtà che ci circonda, i mutamenti e le azioni necessarie da intraprendere per un futuro più sostenibile.
Dalle 14.30 ci si è immersi nei meravigliosi paesaggi del Madagascar, grazie ai contributi di Franco Andreone (Museo Regionale di Scienze Naturali di Torino) – zoologo che da oltre 25 anni si dedica alla ricerca e alla conservazione della biodiversità dell’isola e che ha scoperto e descritto oltre 40 nuove specie di rane, di lucertole e di serpenti – e Cristina Giacoma, professore ordinario di Zoologia all’Università di Torino e direttore del Dip. di Scienze della vita e biologia dei sistemi, l’unica ad avere una stazione di ricerca in Madagascar. Il tutto è stato arricchito da video, foto e suoni della foresta e dall’intervento canoro di Olga del Madagascar, cantante, attivista e autrice del Concorso Lingua Madre, impegnata – attraverso la sua musica – nella lotta contro la deforestazione.
Davvero molto intenso poi l’attesissimo incontro con l’ospite speciale di Alla tavola delle migranti: la scrittrice americana di origine vietnamita Monique Truong, autrice del romanzo Il libro del sale edito da Giunti. In dialogo con lei, Daniela Fargione. Un lungo dialogo con il pubblico – tradotto dall’interprete Vicky Franzinetti – in cui l’autrice si è raccontata attraverso le sue opere e la sua esperienza di rifugiata, catturando ed emozionando il pubblico in sala. “Il passato si conserva in bocca” ha dichiarato Truong al termine del suo intervento, sottolinenando ancora una volta il forte valore simbolico, culturale e affettivo che il cibo ricopre.
A seguire, il concerto dei musicisti Cheikh Fall, Samba Mbaye e Tatè Nsongan ha coinvolto l’intera platea nei ritmi e nelle melodie migranti, fino a far ballare tutto il pubblico in un clima di festa, condivisione e gioia.
Alle 17.30 la scrittrice Igiaba Scego, insieme ad Alessandra Di Maio (docente dell’Università di Palermo), hanno raccontato la complessità delle migrazioni e delle società multiculturali, attraverso i libri e la letteratura. I romanzi di Scego, sono infatti stati pre-testo per una conversazione sul concetto di “migrante” e su quello di “italiana/o”, sulle criticità che la cifra identitaria detiene e sul ruolo che la scrittura può avere nella comprensione della realtà e delle trasformazioni che viviamo.
L’evento si è concluso con la proiezione di due documentari: Pierre Rabhi. Il mio corpo è la terra sul pioniere dell’agroecologia e fondatore del Movimento del Colibrì, prodotto dal Gruppo del Cerchio e presentato al festival dai registi Carola Benedetto e Igor Piumetti Ten billion. What’s on Your Plate? (Valentin Thurn, 2015) in collaborazione con Cinemambiente, in rappresentanza del quale è intervenuta Paola Della Valle.
Dalle 14.30 e fino alle 18.30, inoltre, sono stati svolti laboratori, momenti di apprendimento, confronto e gioco per le/i più piccole/i: la prima attività curata dalle studenti dell’Università di Torino e la seconda – “Il pianeta cibo” – da Nova Coop.
Grazie a tutte/i per la partecipazione. Grazie a Daniela Fargione – direttrice scientifica e artistica del festival – per aver coinvolto il Concorso in questo importante progetto, grazie ai e alle studenti dell’Università degli Studi di Torino, ai Green Onions, al gruppo di Manituana, al Corso di Giornalismo Multimediale del Dipartimento di Lingue dell’Università degli Studi di Torino, a Vicky Franzinetti per l’interpretariato, ai partner, agli sponsor e a tutte/i coloro che hanno collaborato e hanno reso possibile questa giornata speciale!

Guarda le foto di Carlo Cretella e a cura del Concorso Lingua Madre