Provenienze multiple, sguardi al futuro Il CLM a Portici di Carta 2022
Scritto da Segreteria il 10 Ottobre 2022
Domenica 9 ottobre il Concorso Lingua Madre ha partecipato alla XV edizione di Portici di Carta, una delle librerie a cielo aperto più lunghe del mondo che si sviluppa sotto i portici torinesi. Le vincitrici del XVII CLM Mahnaz Hassanlou e Sofia Spennacchio si sono raccontate, approfondendo l’esperienza di partecipazione al progetto e i temi dei loro racconti, nel corso dell’incontro Provenienze multiple, sguardi al futuro: giovani donne si raccontano. A moderare Daniela Finocchi, ideatrice e responsabile del Concorso.
Marco Pautasso, Segretario Generale Salone Internazionale del Libro – Portici di Carta 2022, ha introdotto l’incontro: «Inauguriamo questa seconda giornata di Portici di Carta con un appuntamento per noi importante. Questa manifestazione è anche l’occasione per il Salone Internazionale del Libro per raccontare i tanti progetti e collaborazioni che intessiamo con realtà come il Concorso Lingua Madre, un progetto importante e necessario».
Daniela Finocchi ha quindi dato il via all’evento, presentando il progetto e i suoi diciotto anni di lavoro con la letteratura femminile di migrazione. «Il Concorso Lingua Madre è nato per dare voce a chi abitualmente non ce l’ha, come donna e come migrante. Si rivolge a quelle donne straniere portatrici di molteplicità, facciamo infatti riferimento alle appartenenze multiple che possono convivere nella stessa persona, donne che magari non hanno vissuto in prima persona l’esperienza della migrazione ma che appartiene comunque loro. Sono non a caso sempre più le giovanissime che partecipano al Concorso, partecipando non solo da sole, ma anche in coppia o in gruppo, insieme alle compagne di classe, alle amiche italiane. L’ennesimo esempio dei valori di relazione, confronto e scambio promossi da sempre dal progetto. Nei racconti di entrambe le autrici presentate oggi si fondono elementi di identità, certezze, contraddizioni, ricchezza e imprevedibilità legati al senso di appartenenza o meno a luoghi, situazioni, culture».
In quegli anni l’assenza della famiglia era un peso per me insostenibile, i giorni tristi si alternavano a quelli apatici, tutta quella distanza, l’incertezza e la preoccupazione, tutto quello che si può capire solo se hai in mano una valigia pesante in una terra straniera, scrive nel racconto AlìGhiero Mahnaz Hassanlou, vincitrice del Premio Speciale Slow Food – Terra Madre, un sentimento tanto più forte e delicato oggi, a causa dei tumulti che stanno sconvolgendo il Paese d’origine dell’autrice, l’Iran, in cui risiede ancora la famiglia. Comprensibilmente, Mahnaz Hassanlou non ha potuto partecipare all’incontro ma è riuscita a intervenire comunque grazie ad un video, che proponiamo di seguito.
La parola è quindi passata a Sofia Spennacchio, vincitrice del Premio Speciale Torino Film Festival con Amsonie blu. «Sono stata molto colpita nell’agosto 2021 da tutte le notizie che arrivavano dall’Afghanistan, in particolare dalla presa di Kabul da parte dei talebani, delle donne costrette a matrimoni forzati, soggette ad ogni tipo di violenza. Nel mio racconto ho deciso di dare voce a queste donne. Ovviamente mi sono informata e documentata: non conoscevo la cultura afghana ma volevo rendere la mia storia, di finzione ma ispirata a fatti realmente accaduti, più veritiera possibile. Per far questo ho attinto anche alle testimonianze di molte donne che sono riuscite a scappare, raccontando poi i loro traumatici vissuti. Nadira, la protagonista del mio racconto, raccoglie in se l’esperienza e soprattutto le speranze di queste donne. Questo lavoro di ricerca, che ha coinvolto anche la storia e la cultura dell’Afghanistan, mi ha appassionata e mi sento molto arricchita, cresciuta, dall’aver scritto questo racconto. Sono anche partita dalla mia stessa condizione di straniera, che mi ha permesso di immedesimarmi, cercando di trasmettere una realtà molto lontana da me che tuttavia sento vicina».
Gli applausi del folto pubblico presente presso la suggestiva Sala Turinetti delle Gallerie d’Italia a Torino hanno scandito i diversi momenti dell’incontro. Tante le domande, gli interventi, i confronti che hanno accompagnato l’evento verso la sua conclusione.
Ecco tutte le foto, a cura di Michela Marocco.