Nuovi immaginari sulla relazione fra cibo e donne "Generi alimentari" alla Libreria Tuba
Scritto da Segreteria il 28 Maggio 2021
Giovedì 27 maggio il volume Generi alimentari. Cibo, donne e nuovi immaginari (Iacobellieditore) è stato presentato online all’interno del folto programma di eventi organizzato dalla Libreria Tuba di Roma.
Nato dal lavoro del Gruppo di studio del Concorso Lingua Madre – composto da docenti italiane e straniere per approfondire i temi legati alla migrazione femminile, Generi alimentari costituisce un excursus sulla cucina narrativa delle donne, che evidenzia nuovi percorsi e rappresentazioni. Una serie di “as-saggi” tematici: dalla letteratura all’arte, alle serie televisive, ai racconti di donne migranti che scrivono in italiano del Concorso Lingua Madre.
Sono intervenute all’incontro le curatrici del volume Daniela Finocchi, ideatrice e responsabile CLM, e Luisa Ricaldone, saggista e parte della Società Italiana delle Letterate, insieme alle autrici Carmen Concilio, docente Lingue e Letterature Moderne all’Università di Torino e parte del Gruppo di studio CLM e Rahma Nur, scrittrice, docente, vincitrice Premio speciale Rotary Club Torino Mole Antonelliana VII CLM. A moderare l’incontro Cristina Petrucci, di Libreria Tuba.
«È bene ricordare che in Italia il 52% dei migranti è femmina, e le donne migrano sempre di più da sole e come capofamiglia. Per questo è necessità ormai imprescindibile adottare uno sguardo sessuato alle migrazioni contemporanee, perché le donne ne sono protagoniste e anche migrando cambiano il mondo. Sono proprio questi i presupposti da cui si avvia il lavoro di analisi e approfondimento portato avanti dal Gruppo di studio CLM», ha spiegato Daniela Finocchi, introducendo l’incontro e presentando il Concorso letterario nazionale Lingua Madre e i suoi 16 anni di attività sulla letteratura femminile di migrazione, per garantire uno spazio di relazione, condivisione e ascolto libero da pregiudizi, immaginando un mondo in cui le differenze unisco invece di separare. Ha quindi proseguito «La dominazione delle donne e della natura è strettamente collegata, storicamente, materialmente, culturalmente, e nella scrittura emergono modalità alternative che le donne adottano per vivere il e nel mondo, ed è proprio questo che abbiamo voluto esplorare».
La parola è quindi passata a Luisa Ricaldone che ha spiegato l’approccio adottato dal Gruppo di Studio per la redazione del volume: «Abbiamo notato che a parlare del rapporto cibo-donne sono sempre discipline come la storia, la sociologia, l’etnologia, ma tutto il mondo dell’immaginario quale letteratura, arte figurativa, seriali televisiva e cinema è escluso da questo discorso: in Generi alimentari, senza la pretesa di colmare tutte le lacune di questo ampio argomento, abbiamo cercato di dare alcuni spunti di approfondimento per mettere in evidenza come il rapporto donne, cibo e immaginario artistico – che dovrebbe essere privilegiato – in realtà fino ad ora sia passato in secondo piano.»
Rahma Nur ha invece parlato della sua profonda relazione con la cucina somala e con quella italiana, ripresa anche nel testo Ricordi speziati dove l’autrice si racconta fra narrazione e poesia. «Il cibo è il ricordo di casa – ha spiegato Rahma Nur – Lontana dalla Somalia ho sofferto, anche per la mancanza dei sapori della mia infanzia, strettamente legati a spezie e condimenti che non riuscivo a trovare qui, in Italia, e che per questo commissionavamo a chi tornava nella terra d’origine. Questi sapori sono sempre rimasti però parte di me, mi hanno accompagnato in tutti i momenti salienti del mio percorso, mischiandosi pian piano con gli ingredienti italiani. La mia vita è da sempre questo insieme di culture, lingue e cibo che fanno di me quello che sono».
«Sono stati le/i mie/ei studenti a consigliarmi La vegetariana di Han Kang, proponendomi un gruppo di lettura sull’interessante punto di vista proposto dalla scrittrice sud-coreana» ha esordito Carmen Concilio, spiegando poi che ha deciso di analizzare questo testo nel suo saggio «perché mi ha spiazzata, ci sono molti non detti, molte lacune che non vengono risolte. Ho anche notato come l’immagine del frigorifero, fondamentale non solo nel romanzo di Kang ma in tantissime opere narrative, compare molte volte in relazione a fenomeni quali bulimia, anoressia andando anche a simboleggiare tematiche legate al capitalismo e al consumismo occidentale. Il rifiuto totale della protagonista verso il frigorifero e quindi il cibo mi sembrava inedito, simbolo di una crisi di identità, che si può risolvere solo con l’identificazione in un altro oggetto, anche questo estremamente simbolico: l’albero”.
L’incontro si è svolto online, sulla pagina Facebook e il canale YouTube della Libreria Tuba, ed è stato seguito da un folto pubblico che ha attivamente partecipato alla diretta commentando i diversi temi trattati attraverso la chat.
È possibile rivedere l’incontro qui: