Le biografie delle vincitrici VII Edizione del Concorso Lingua Madre
Scritto da Segreteria il 05 Aprile 2012
MIGENA PROI nasce il 28 giugno 1985 a Valona, in Albania. Dopo la maturità classica, consegue la laurea in Economia. Collabora e pubblica articoli con diversi periodici interculturali, nazionali e internazionali. Attualmente cura il blog migenaproi.wordpress.com. Il suo racconto Il museo del futuro ha vinto il Primo Premio del VII Concorso letterario nazionale Lingua Madre per la seguente motivazione: «Per l’intensa messa a fuoco, da parte di una giovane donna di “seconda generazione”, dei temi centrali della migrazione: l’essere fra due luoghi; le aspettative e il contatto con la realtà del paese d’origine e di quello di approdo; l’illusione e la disillusione; il lavorare qui e ora per procurarsi una vita migliore là e poi; fino a trovare nel bianco dell’ospedale il luogo di una normalità drammatica ma finalmente priva di contraddizioni. Matura l’organizzazione narrativa; ben calibrato il rapporto temporale; persuasivo l’approccio che evidenzia la differenza fra sé e la generazione delle madri e dei padri. Un racconto che non fa sconti né cerca compromessi, scritto con uno stile incalzante e un linguaggio ossessivo che emoziona e rende partecipi».
GRACY PELACANI nasce il 29 dicembre 1986 a Curitiba, in Brasile, “uno Stato – come lo definisce lei stessa – talmente grande che ci vuole una notte di viaggio per attraversarlo tutto”. Si trasferisce in una piccola città in provincia di Treviso, dove vive e spera di potersi dedicare a tempo pieno all’attività che preferisce: lo studio. È dottoranda di ricerca presso la Facoltà di Giurisprudenza di Trento. Il suo racconto Verde uguale casa ha vinto il Secondo Premio del VII Concorso letterario nazionale Lingua Madre con la seguente motivazione: «Ironico e leggero nella sua profondità, il racconto è privo di retorica e va oltre il solito cliché vittimistico. Il soffermarsi su un dettaglio casalingo, come il verde della tappezzeria, consente di parlare di un tema importante e complesso come l’appartenenza e il filo della memoria in modo lieve e delicato. I ricordi d’infanzia sono particolarmente efficaci, giocati su un tono tenero e umoristico che rivelano una buona consapevolezza e maturità di scrittura».
IRINA SERBAN nasce il 5 dicembre 1982 in Romania. Arriva in Italia nel 2002 e si stabilisce a Padova insieme alla famiglia, portando con sé la grande passione per la scrittura. Si laurea in Mediazione linguistica e culturale. Partecipa e vince vari concorsi letterari e pubblica racconti in diverse antologie. Il suo racconto Lo sguardo del passato ha vinto il Terzo Premio del VII Concorso letterario nazionale Lingua Madre con la motivazione: «Per la rappresentazione narrativa del concetto di “straniera”, riferito a persone, cose, immagini, pensieri. Per la dolcezza delle immagini. Per la messa a tema, partendo da sé, della dissonanza, tra ricordi e realtà, dell’esperienza di sradicamento e di ritorno nei luoghi d’origine. Lirica e concreta insieme la scelta di guardare al passato attraverso gli odori e i sapori delle bevande, che costituisce il filo conduttore della breve ma equilibrata narrazione».
SABRINA GRAPPEGGIA nasce il 17 giugno 1975 in provincia di Milano. Consegue la laurea in Scienze Politiche nel 1991. Ama profondamente la scrittura, partecipa e vince diversi premi nell’ambito di concorsi letterari e i suoi racconti sono stati pubblicati in varie antologie. Il suo racconto B come Bahia ha vinto il Premio Sezione Speciale Donne Italiane del VII Concorso letterario nazionale Lingua Madre con la seguente motivazione: «Per la capacità di raccontare vite di ordinaria violenza e di straordinaria umanità, con intensità e sguardo critico. Efficaci gli altalenanti effetti delle emozioni provate dall’io narrante nella breve relazione di conoscenza con la madre del proprio compagno. Notevole la capacità di restituire nella pagina l’accavallarsi dei propri pensieri; il superamento delle incomprensioni linguistiche attraverso il linguaggio del corpo e il coinvolgimento nella narrazione della vita dell’altra; il superamento, infine, delle barriere dell’estraneità grazie alla solidarietà fra le due donne e all’empatia che scaturiscono dall’ascolto».
SIMONE SILVA nasce nel 1969 in Brasile, a Recife, e nel 1990 consegue la laurea in Scienze Sociali dell’Universidade Federal de Pernambuco. Nel 1991 si trasferisce in Italia, dove si sposa e diventa madre di Elisa e Andrea. Nel 2003 si laurea in Sociologia all’Università di Trento e inizia a interessarsi alle tematiche legate a immigrazione e intercultura. Nel 2009 consegue il Master in Operatori del dialogo interculturale presso l’Università Cattolica di Brescia. Nel 2010 vince il Premio Giuria Popolare del V Concorso Lingua Madre con il racconto Lettera postuma a mia madre. Alla grande passione per la scrittura ha recentemente unito quella per il “cake design”, per poter raccontare le sue storie anche attraverso la realizzazione di dolci artistici. La sua fotografia Vivere ovunque ha vinto il Premio Speciale Fondazione Sandretto Re Rebaudengo del VII Concorso letterario nazionale Lingua Madre per la seguente motivazione: «Un bell’esempio di come la fotografia può essere metafora di un’esperienza: il fiore che cresce e illumina l’interno di un tronco, incurante di quello che è lo spazio, angusto, lo nobilita con il suo semplice esistere e, proprio in quanto fiore, dona bellezza anche dove non immagineremmo di trovarla. Un po’ come accade quando ci si apre verso culture nuove, e ci si trova in un attimo più ricchi di conoscenza e sapere».
RAHMA NUR nasce a Mogadiscio, in Somalia, il 14 dicembre 1963. Arriva in Italia nel 1969 in cerca di cure mediche a causa di un serio problema di salute. Qui, infine, si stabilisce e nel 1989 riesce ad acquisire la cittadinanza italiana. Vive e studia a Roma e dal 1993 insegna in una scuola primaria statale. Il suo racconto Volevo essere Miss Italia ha vinto il Premio Speciale Rotary Club Torino Mole Antonelliana del VII Concorso letterario nazionale Lingua Madre con la motivazione: «Un racconto fresco e brioso dai contenuti importanti. L’autrice guarda a se stessa, al suo stato di disabile e al suo lungo processo di integrazione in Italia con una vena frizzante ed ironica che rende il racconto particolarmente efficace e piacevole alla lettura. Le difficoltà e la fatica del percorso trapelano in una riflessione sorridente sul significato di essere e sentirsi italiani, il cui spunto è dato dalla premiazione di Danny Mendez come miss Italia nel 1996. Il senso di appartenenza, di amore e di rispetto verso l’Italia, che emergono da questo racconto, invitano ad una più attenta riflessione sul significato di Patria e sull’impegno che ciascuno deve avere perché questa rimanga una nazione di cui essere orgogliosi».
MICHAELA SEBOKOVA nasce in Slovacchia, a Nove Zamky, il 19 agosto 1975. Nel 2001 si trasferisce in Italia e attualmente lavora a Padova come impiegata. Nel tempo libero scrive, legge, traduce letteratura per bambini e si cimenta con la cucina ma, come lei stessa sottolinea, al primo posto rimane sempre la sua famiglia. Ha scritto un libro di narrativa e una fiaba, per ora inediti. Alcuni suoi racconti sono stati pubblicati in antologie e riviste. Il suo racconto Il profumo della domenica ha vinto il Premio Speciale Slow Food Terra Madre del VII Concorso letterario nazionale Lingua Madre per la seguente motivazione: «Per lo stile ricco, preciso, accurato. Per il contenuto, delicatamente emotivo, da cui emerge un chiaro riferimento al simbolico materno. Una storia di e fra donne in cui il cibo interseca i momenti “bui”, fa riaffiorare i ricordi, interpreta il presente, mostrandosi, sempre, in grado di unire le persone».
AMINATA AIDARA nasce a Brescia il 20 maggio 1984 da madre italiana e padre senegalese. La sua più grande passione è scrivere racconti, attività alla quale si dedica da quando è bambina. Si laurea in Antropologia Culturale ed Etnologia presso l’Università degli Studi di Torino e attualmente è impegnata in un dottorato di ricerca in Letteratura Francese e Francofona. Lavora come educatrice in una scuola e svolge ricerche sui giovani italiani di seconda generazione immigrata. Il suo racconto Ciao Sorella ha vinto il Premio Speciale Torino Film Festival del VII Concorso letterario nazionale Lingua Madre con la seguente motivazione: «Per l’abilità della struttura narrativa, l’essenzialità dello stile, l’assenza di retorica di un racconto che s’interroga su condizioni e traumi diversi e allarga il tema dell’emigrazione a una sfera psicologica generale. Un incrocio di sguardi, un intreccio di storie, tra difficoltà e riconoscimento, che catturano e coinvolgono con efficacia».
MARTINA TURANO nasce il 3 giugno 1992 e vive a Roma. Dopo aver conseguito il diploma di maturità, si iscrive alla Facoltà di Lettere Classiche. La scrittura per lei rappresenta “uno strumento e un fine di conquista della libertà”. Contemporaneamente agli studi, svolge l’attività di giornalista collaborando con la rivista on-line “L’intellettuale dissidente”. Vince diversi concorsi letterari. Altro suo grande interesse è la fotografia. Il suo racconto Con gli occhi della fenice ha vinto il Premio Giuria Popolare del VII Concorso letterario nazionale Lingua Madre.