"Senza riserve. Geografie del contatto" Il nuovo libro di Lorena Carbonara, autrice del CLM
Scritto da Segreteria il 12 Febbraio 2013
È uscito il libro Senza riserve. Geografie del contatto (Progedit, 2013), curato da Lorena Carbonara, autrice della IV edizione del Concorso Lingua Madre, selezionata con il racconto L’ascensore.
Quale è il filo conduttore che lega le geo-bio-grafie di tre figure dissidenti e s-confinanti “colorate”, quali le scrittrici-docenti-femministe-attiviste-lesbiche Audre Lorde, africana-americana, Gloria Anzaldúa, chicana, Paula Gunn Allen, nativa-americana? E quale peso hanno esercitato sul femminismo e la cultura transnazionali?
Questo libro prova a rispondere a questi interrogativi attraverso la lettura-traduzione-interpretazione trasversale di tre saggi inediti in lingua italiana prodotti dalle autrici tra gli anni ’80 e ’90. L’analisi delle loro biografie ed elaborazioni teoriche sollecita il dibattito circa la creazione di una comunità di donne trans-etnica e trans-culturale, in quanto il loro pensiero non normativo spinge a de-ghettizzare le minoranze dalle riserve in cui erano state relegate, fino a s-confinare verso le nostre sponde mediterranee. La riflessione si colloca all’incrocio tra Queer Theory e pensiero radicale femminista “colorato”, sullo sfondo di un’America che l’autrice-traduttrice disegna come “alter-nativa”. Il punto d’arrivo, o meglio punto di sosta temporanea, di questo viaggio trans-disciplinare e comparatistico, è la consapevolezza dell’esistenza di margini, frontiere e confini situati all’esterno e all’interno di ogni individuo, soprattutto se “marginalizzato” tre volte: in quanto donna-colorata-lesbica. La presa di coscienza della “riserva” che dimora dentro ognuno di noi – fatta di muri che vietano la libera circolazione dei sentimenti, oltre che di corpi ingabbiati in categorie identitarie fisse – porta la curatrice a schierarsi accanto alle voci “colorate” di Lorde, Anzaldúa e Allen e a creare una connessione creativa trans-atlantica e trans-culturale tra mondi in apparenza intraducibili.