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I libri delle autrici CLM SalTo24

Scritto da Segreteria il 13 Maggio 2024

Tra gli stand del XXXVI Salone Internazionale del Libro molte presentazioni hanno coinvolto le autrici e le componenti del Gruppo di Studio CLM. Un ricco programma in cui sono stati presentati i volumi di differenti scrittrici all’interno di incontri stimolanti.

Tre sono stati gli appuntamenti di domenica 12 maggio.

Presso lo Stand Città metropolitana di Reggio Calabria, l’autrice CLM Yuleisy Cruz Lezcano ha presentato la sua più recente raccolta poetica Di un’altra voce sarà la paura (Leonida Edizioni) – con cui ha concorso al Premio Strega Poesia 2024 – incentrata sulla violenza sulle donne compiuta sia da sconosciuti sia in ambito familiare, sia durante la guerra.
Sul sito è già stata pubblicata l’intervista dell’autrice riguardo la sua nuova pubblicazione.

«La violenza non ha età, etnia e confini. È un fenomeno trasversale di cui bisogna continuare a parlare, anche se si tratta di un tasto dolente, ma necessario da toccare per portare al cambiamento», così l’autrice CLM ha esordito nella sua presentazione per spiegare la scelta di un tema così delicato. Le protagoniste della suo testo, infatti, sono donne vere, le cui storie sono raccontate in modo anche crudo e diretto, a volte, affinché le lettrici e i lettori possano conoscere la verità della loro condizione e possano sentire la voce di chi in passato è stata messa a tacere.

Presso lo Stand della Regione Friuli Venezia Giulia, all’interno del padiglione Oval del Lingotto Fiere, Luisa Ricaldone – docente e saggista parte della Società Italiana delle Letterate, del Gruppo di Studio CLM e della Giuria del Concorso – ha dialogato, invece, con l’autrice Barbara Buoso per presentare il volume Espropriazioni (Vita Activa Nuova).

Luisa Ricaldone illustra così la raccolta di Barbara Buoso: «Si tratta di nove racconti unificati dai temi dell’estromissione e dell’incomprensione. Un ruolo molto importante è giocato dalla terra, dalla quale alcuni tendono a emigrare per cercare una vita nuova».
Riprendendo le parole di Ricaldone, l’autrice ha spiegato il ruolo che questo elemento ha nel suo libro e come mai la difficoltà di capirsi sia un elemento così importante. «Parlare di terra è la cosa più naturale che io potessi fare perché vuol dire raccontare delle origini, della vita, della possibilità di stare al mondo. Nei miei racconti viene fuori l’umanità e la naturalezza delle cose che non sono sempre comprese. Ciò non vuol dire che i personaggi si amino di meno o non si amino per nulla, ma che lo facciano per come possono, anche con molte difficoltà».

Presso lo Stand FUIS – Federazione Unitaria Italiana Scrittori, l’autrice CLM Tiziana Colusso ha prentato il suo nuovo libro Lengua de striga (Bertoni Editore) in dialogo con Mary Poltroni.
Si tratta di sette testi di “drammaturgia poetica”, scritti in un arco di tempo lungo dagli anni ’90 al 2023, che attraversano la fascinazione del teatro come luogo di avventure collettive.

«Solo in un secondo tempo mi sono resa conto che tutti i racconti che ho scritto sono uniti da un elemento principale: le donne. Delle sette storie contenute nel testo, inoltre, tre trattano di violenza di genere, declinata in modi diversi», così ha raccontato l’autrice per spiegare l’origine del volume. «I racconti all’interno della raccolta danno molta importanza al tema della metamorfosi, che racchiude il carattere magico e stregonesco del femminile, potente e temibile».

Per concludere lunedì 13 maggio presso la Sala Internazionale, la docente Beate Baumann – parte del Gruppo di Studio CLM e responsabile del Centro di ricerca interuniversitario “Polyphonie” dell’Università di Catania e dell’Università di Genova – ha presentato i romanzi E in mezzo: io, E in mezzo: noi e la nuova pubblicazione L’odore di fuliggine e rose (Besa Muci). A lei si devono, infatti, le traduzioni dei volumi. In dialogo con la sua scrittrice Julya Rabinowich e con la moderazione di Matteo Sabato, si è quindi attraversato il lavoro dell’autrice che nei libri racconta la fuga dalla guerra in cerca di una vita migliore e il coraggio di ricostruire dalle macerie.

«Quando ho letto il primo romanzo E in mezzo: io, nella mia mente ho iniziato subito a tradurre in italiano, anche se non era programmato. Ciò che mi ha spinto è stata l’urgenza di condividere il contenuto che il libro veicola», così ha esordito Baumann.

Rivolgendosi al pubblico di ragazze e ragazzi che riempiva la sala, Baumann ha inoltre aggiunto: «È necessario che questo libro entri in contatto con una giovane generazione che vive in una situazione di benessere, in assenza di guerra diretta. È importante capire che non tutto il mondo è così, che esistono coetanei che vivono ben altre situazioni».