Lèggere leggere Un reading con le autrici CLM al Salone OFF 2025
Scritto da Segreteria il 16 Maggio 2025

Nell’ambito del Salone OFF, giovedì 15 maggio si è svolto il reading Lèggere leggere presso la Biblioteca civica Italo Calvino di Torino, un incontro conclusivo del percorso di lettura ad alta voce Lèggere leggeri bilingue, condotto dall’attrice Natalia Sangiorgio, e svoltosi dal 23 ottobre all’11 dicembre 2024.
L’evento è stato sostenuto dalla compagnia teatrale LabPerm di Castaldo nell’ambito della L.U.P.A. – Libera Università sulla Persona in Armonia, dall’associazione A.M.A. Factory e dal Concorso Lingua Madre.
Lèggere leggeri è un laboratorio che da alcuni anni coinvolge le autrici CLM grazie alla possibilità di accedere a borse di studio. Il suo obiettivo è quello di riscoprire la propria voce, attraverso il valore della lettura, creando uno spazio condiviso in cui riflettere insieme su testi appartenenti a culture e tradizioni diverse.
È in questa direzione che le quattro autrici CLM – Mame Diara Diop, Sayaka Miyamoto, Nune Poghosyan e Shiva Salehpour – hanno interpretato le opere scelte.
Ad aprire il reading è stato l’intervento di Natalia Sangiorgio che, attraverso il racconto di un mito della tradizione giudaico-cristiana, ha restituito con chiarezza il concetto di «opportunità di usare ciascuno le proprie parole».
Il percorso si è snodato tra parole e culture “differenti”, grazie a testi capaci di unire la narrazione realistica a un’intensa sperimentazione linguistica e formale, ma anche poetica, quali quelli tratti da Il Rinoceronte di Eugène Ionesco, la cui lettura è stata condotta da Mame Diara Diop e Nune Poghosyan, o da Katia di Sādeq Hedāyat, padre della letteratura persiana moderna, il cui testo è stato interpretato da Shiva Salehpour e Sayaka Miyamoto,
Accompagnato da musica e movimenti, il reading si è concluso con due letture corali che hanno visto protagoniste tutte le autrici nell’interpretare brani di Il barone rampante di Italo Calvino e Brif, bruf, braf di Gianni Rodari.
Un’esperienza che, grazie alla creatività e alla dedizione delle donne “non più straniere” che ne hanno preso parte, ha intrecciato lingue madri, lingue d’adozione e lingue interiori, dando vita a una pluralità di voci, capaci di restituire quel valore all’ascolto e alla lettura che costituiva il cuore del percorso.