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Ancora e “non più” straniere Presentazione LM24

Scritto da Segreteria il 16 Novembre 2024

di Elena Pineschi

Ci si può sentire “straniere” in un senso escludente oppure si può rivendicare l’uso di questo termine, risignificarlo.

«È davvero rilevante per me essere qui insieme a tante altre donne, non più straniere, ma allo stesso tempo sento che c’è un valore nell’esserlo, in qualche modo, straniera» ha detto Tilly Grace Dabbs alla presentazione dell’antologia Lingua Madre Duemilaventiquattro, (Edizioni SEB27) che si è tenuta il 15 novembre al Circolo dei lettori di Torino insieme alla mostra delle fotografie selezionate per il Premio Speciale Fondazione Sandretto Re Rebaudengo a cura di Filippo Maggia.

Tante le testimonianze simili: un passaparola tra tutte le vincitrici e le autrici del XIX CLM salite sul palco. Mame Diara Diop sta imparando con la scrittura a superare il razzismo scolastico, mentre Maya Taylor si è difesa con la multiculturalità dalle discriminazioni subite in quanto figlia della prima coppia mista del suo paese. Sayaka Miyamoto all’inizio aveva paura dell’italiano perché non voleva perdere la sua lingua madre eppure quando ha deciso di usarlo per scrivere si è sentita accolta. E ancora Igballe Parduzi Emini che è scappata dalla Guerra del Kosovo o Nune Poghosyan da quella del Nagorno-Karabakh: entrambe raccontano queste sofferenze ma anche la nuova vita in Italia. Storie che si intrecciano, si completano, si fanno più grandi.

«Da vent’anni quello che il Concorso fa è rappresentare la storia delle donne» ha infatti ricordato Marco Pautasso, segretario generale del Salone Internazionale del Libro di Torino: «Nel 2005 Daniela Finocchi portò l’idea di questo progetto culturale che ci consentisse di ragionare su temi che già allora riguardavano il nostro quotidiano ma oggi sono cogenti di una complessità dei tempi che viviamo e influenzano pesantemente le agende politiche di tutti i paesi europei».

Un cambiamento che ben si nota anche nei racconti delle autrici perché, come ha affermato il presidente della Fondazione Circolo dei lettori Giulio Biino nel suo videomessaggio, «sono scritti per la maggior parte da chi ormai è parte del nostro tessuto, del nostro territorio: da chi vive la nostra realtà eppure continua a raccontare la migrazione – un passato, un presente e anche un futuro».

Gabriella Serratrice, Responsabile Promozione dei beni librari e archivistici, editoria ed istituti culturali della Regione Piemonte, ha per questo sottolineato la continuità del progetto e i momenti di incontro e scambio che propone durante gli anni.

Con quella presentata sono infatti 19 le antologie Lingua Madre, possibili grazie al sostegno di Anita Arnaudo, socia del Soroptimist International – Club di Torino. La presidente Erica Varese non ha mancato di evidenziare anche in questo caso l’importanza di una rete femminile: «Io sono stata presente al 18° anniversario del Concorso e siamo liete come club di arrivare a festeggiare anche il 20°».
Parte di questa rete anche le insegnanti, le associazioni, le precedenti autrici CLM e le tante realtà che supportano il progetto e che erano presenti in sala.

«Partecipare al Concorso fa davvero sentire ognuna di noi parte di qualcosa di più grande in cui possiamo riconoscerci» ha concluso la vincitrice del Primo Premio Maral Shams. La migrazione quindi come fenomeno storico e personale, non solamente vissuto, ma compreso, reinterpretato, condiviso.

Qui l’articolo uscito su La Stampa – TorinoSette a firma di Federica Bassignana.

Le foto sono a cura di Carlo Cretella.