Voci di donne non più straniere La presentazione di Lingua Madre Duemilaventitré
Scritto da Segreteria il 11 Novembre 2023
di Elena Pineschi
«Il Concorso Lingua Madre è stato per me un cambiamento totale: per le strade del mio paese, con amiche e amici, persino alle poste in cui non mi chiedono più la delega. Oggi posso dire di non sentirmi più straniera».
Così Marie Christine Mukamunana, vincitrice del XVIII CLM, ha raccontato alla presentazione dell’antologia Lingua Madre Duemilaventitré. Racconti di donne non più straniere in Italia (Edizioni Seb27) che si è tenuta venerdì 10 novembre al Circolo dei lettori di Torino insieme alla mostra delle fotografie selezionate per il Premio Speciale Fondazione Sandretto Re Rebaudengo a cura di Filippo Maggia.
Momento di intimità e condivisione in cui come lei tante altre autrici hanno potuto testimoniare in prima persona le proprie esperienze e le motivazioni alla base dei loro racconti.
«Questa giornata è per voi, su questo palco vogliamo sentire le vostre voci» ha infatti sottolineato Daniela Finocchi, ideatrice e responsabile del Concorso, nel condurre la serata che si è inizialmente aperta con i saluti istituzionali da parte di realtà che collaborano e credono nel Concorso Lingua Madre da ormai molti anni.
Come ha ricordato tramite un video Elena Loewenthal, Direttrice Circolo dei lettori «è un’ormai consolidata bella tradizione quella di presentare la nuova antologia alla Fondazione Circolo dei lettori: bentornate!».
Anche Gabriella Serratrice, Responsabile Promozione dei beni librari e archivistici, editoria ed istituti culturali Regione Piemonte – nel portare i saluti di Vittoria Poggio, Assessora Cultura, Turismo, Commercio – ha affermato di sostenere convintamente il progetto fin dall’origine: «Il mio settore promuove la lettura, l’editoria e il Concorso negli anni è cresciuto proprio grazie alle autrici e ai testi che ne stanno dietro. Chi legge, chi scrive, si apre la mente e nelle menti aperte non c’è spazio per il pregiudizio».
È poi intervenuta Annalena Benini, Direttrice Salone Internazionale del Libro di Torino, che si dimostrata grata per aver potuto partecipare, in primis come lettrice: «Nel leggere i racconti immediatamente sentivo il bisogno di andare a leggere la rispettiva biografia. Sono storie di vita, vita di donne che hanno deciso di raccontarsi con coraggio e con intimità. C’è una cosa che sempre differenzia i racconti delle donne da quelli degli uomini: si saltano immediatamente i convenevoli; si va direttamente al cuore delle cose e si sta in relazione con le altre donne».
E proprio in merito al sostegno tra donne Erica Varese, Presidente Soroptimist International – Club di Torino, è salita sul palco per ricordare il vivo rapporto con il Concorso tramite l’assegnazione a una giovane di una borsa di studio e soprattutto la generosità di Anita Arnaudo, anche lei parte del Soroptimist, che anche per questa edizione si è fatta carico dei costi dell’antologia rendendone possibile la pubblicazione.
Ad accogliere e introdurre le autrici, insieme a Daniela Finocchi, è stata poi Luisa Ricaldone – già docente di Letteratura italiana contemporanea all’Università di Torino e Presidente della Società italiana delle Letterate, parte della giuria e del Gruppo di Studio CLM – perché proprio avendo valutato tutti i racconti ne ha potuto dare uno sguardo d’insieme. «C’è un filone che descrive una sorta di Eden – ha detto – ci sono sempre molte luci, al di fuori e al di là di quello che può essere il buio, e questo è possibile anche, e soprattutto, grazie alle già citate relazioni tra donne. In tutti i racconti emerge dunque tantissimo coraggio, dal proprio mondo a un altro, e chi scrive spesso ne è consapevole».
Ecco che la parola è quindi passata alle autrici stesse che si sono alternate nel raccontare in modo sincero alcuni dei vissuti alla base dei loro scritti: episodi di bullismo, discriminazioni da parte di docenti o datori di lavoro, storie di violenze di genere, ma anche tradizioni e legami familiari, volontà di riscatto nella scrittura, ricerca di nuovi linguaggi.
«Da persone marginalizzate ci sentiamo molto spesso raccontate da altri e altre, e spesso male, – ha spiegato Hasti Naddafi, vincitrice di uno dei premi speciali – mentre il Concorso Lingua Madre ci ha permesso di prendere voce ed essere protagoniste della nostra narrazione, a prescindere dal sentirsi straniere o meno. Io per esempio, nata in Italia, non mi sono mai sentita straniera, ma nonostante questo l’Italia continua a farci sentire in una determinata maniera per razzismo e discriminazione a livello legislativo. Perciò spazi come questo sono fondamentali dato che con l’arte si può cambiare molto, anche la politica».
Nel pubblico insegnanti, amiche, familiari, autrici CLM di passate edizioni e anche rappresentanze diplomatiche e di tante realtà che hanno sostenuto e sostengono il progetto. Un vero e proprio luogo di incontro compartecipato, per tutte e tutti.
Tra le testate giornalistiche che hanno dedicato uno spazio alla presentazione dell’antologia:
- La Stampa – TorinoSette: questo l’articolo a cura di Maurizio Gelatti con un’intervista a Hasti Naddafi;
- La Repubblica: qui l’articolo scritto da Gabriella Crema.
Il servizio fotografico è a cura di Ludovico Giacobbe.