Premiazione XV CLM e Presentazione Lingua Madre Duemilaventi Una grande festa virtuale a Vita Nova
Scritto da Segreteria il 09 Dicembre 2020
Martedì 8 dicembre il Concorso letterario nazionale Lingua Madre ha premiato le vincitrici della XV edizione e presentato la nuova antologia Lingua Madre Duemilaventi. Racconti di donne straniere in Italia, edita da SEB27.
Le due manifestazioni che si svolgevano in passato la prima a maggio all’Arena Piemonte al Lingotto in occasione del Salone Internazionale del Libro, e la seconda a novembre al Circolo dei Lettori, quest’anno sono state riunite in un unico evento, una grande festa virtuale, trasmessa nel corso di Vita Nova, l’edizione straordinaria del Salone Internazionale del Libro di Torino interamente online.
A condurre l’evento Daniela Finocchi, ideatrice e responsabile CLM, che nella sua introduzione ha ricordato i tanti programmi, eventi e collaborazioni che il Concorso Lingua Madre ha attuato anche quest’anno, nonostante l’emergenza sanitaria, per dare un segno di fiducia e speranza alle tante donne che seguono il progetto.
La parola è quindi passata a Vittoria Poggio, Assessora alla Cultura, al Turismo e al Commercio Regione Piemonte, che ha portato i suoi saluti alle vincitrici ricordando l’importanza del progetto: “Il Concorso Lingua Madre non è un semplice concorso letterario ma una realtà composita di libri, eventi e progetti speciali con ricadute culturali e sociali sul territorio – ha spiegato – uno spazio reale e inclusivo testimone delle evoluzioni della società”. Sono seguiti anche i saluti del comitato editoriale del Salone Internazionale del Libro di Torino grazie all’intervento di Marco Pautasso.
La prima autrice ad apparire a video è stata Nadia Kibout, vincitrice della sezione fotografica del Concorso e accompagnata da Patrizia Sandretto Re Rebaudengo, Presidente della Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, che offre il premio. “Sono davvero felice di essere stata coinvolta in questo progetto. La Fondazione è da sempre attenta ai temi e ai linguaggi femminili e pongo quindi i miei sinceri complimenti alla vincitrice Nadia Kibout”, ha detto Patrizia Sandretto Re Rebaudengo, ricordando poi come la fotografia dell’autrice sia stata capace di evocare silenzio e intimità interiore, storia e memoria, con un titolo che è senza dubbio un valore aggiunto all’immagine. “Ho messo molto di me stessa in questa fotografia – ha spiegato quindi Kibout – ho deciso di sfidarmi e di andare oltre le mie paure. Per me partecipare al Concorso è stato come sdoganare qualcosa che avevo dentro, una sorta di rinascita”.
Dopo questi primi interventi, Daniela Finocchi è passata alla sezione dedicata alla narrativa del Concorso Lingua Madre, procedendo a introdurre i racconti vincitori, preceduti dal Booktrailer dell’antologia Lingua Madre Duemilaventi e via via dalle letture a cura di Michela Marocco.
“Ho apprezzato tutti i racconti che ho letto, mi hanno dato una dimensione della creatività che scaturisce da questo progetto. Il racconto L’usignolo nel frutteto di ciliegie non cinguetta più, ricorda fin dal titolo un determinato cinema dell’Europa dell’Est che amo particolarmente, in grado di descrivere le vite e le storie personali ma anche di dare un quadro particolareggiato di una società e di un momento storico” ha spiegato Stefano Francia di Celle, Direttore del Torino Film Festival, nell’illustrare la motivazione del Premio Speciale Torino Film Festival assegnato a Narcissa V. Ewans. La vincitrice ha quindi commentato come questo fosse proprio il premio a cui ambiva con il suo racconto, un premio giunto in momento particolare della sua vita in cui sentiva “il bisogno di apprezzamento e riconoscimento”.
“In questo momento così particolare sentiamo ancora più forte la necessità di comunicare e ritrovarsi. La premiazione di oggi – anche se attraverso un computer – ci aiuta a condividere i valori, che passano molto spesso anche per il cibo, che la letteratura e l’arte riescono a trasmettere”. Così ha esordito invece Abderrahmane Amajou, Responsabile Slow Food International – Terra Madre, nel premiare Corina Ardelean, vincitrice del Premio Speciale Slow Food – Terra Madre. “Per me questo è un premio molto importante – ha specificato l’autrice – perché mi ha dato la possibilità di esprimere quello che sento sempre, ovvero che tutto ciò che noi facciamo è in correlazione, parole, cibo, immagini. E l’amore può esprimersi in molte forme”.
La parola è quindi passata a Maria Felicita Castillo Castillo, vincitrice del Premio Speciale Giuria Popolare. L’autrice ha raccontato come nel suo racconto – che delinea un percorso di radicamento in cui risulta fondamentale la costellazione di donne con la cui esistenza è entrata in relazione – viaggino anche le sue paure trasformandosi in meravigliose emozioni e ha sottolineato come un progetto come il Concorso permetta di ritrovare questo universo femminile nella scrittura, e non solo.
Sul palco virtuale è poi salita Silvia Favaretto, vincitrice del Premio Sezione Speciale Donne Italiane, che ha esordito dicendo: “Come donna italiana sento la grande responsabilità di raccontare chi non ha voce. In questa occasione mi trovo insieme a tante, splendide donne straniere che hanno il grande dono di saper raccontare in prima persona il loro vivere ma penso a tutte quelle donne che sentono, che soffrono e che vogliono gridare la propria storia senza averne la possibilità”.
A seguire, Tahmina Akter e Alice Franceschini, vincitrici del Terzo Premio, si sono avvicendate spiegando cosa ha significato per loro avere l’opportunità di partecipare al progetto e quale sia stato il processo creativo dietro la composizione a quattro mani del loro racconto. “Per noi partecipare al Concorso Lingua Madre è stata un’esperienza davvero arricchente, che ci ha permesso di metterci in contatto con realtà altre e di uscire dal proprio Io, talvolta ingombrante e scomodo, per scoprire nuove realtà drammatiche ma che lasciano sempre una speranza” ha spiegato Alice Franceschini, passando poi la parola a Tahmina Akter che ha aggiunto: “Io vengo dal Bangladesh dove la condizione della donna è molto limitata dalla società maschilista. Per me quindi avere la possibilità non solo di esprimermi ma di diffondere i miei scritti e le storie di donne che soffrono e lottano per il cambiamento, anche in una lingua diversa da quella madre, è stato molto importante”.
Ornella Toselli, Presidente della Consulta femminile della Regione Piemonte, ha quindi introdotto Berivan Görmez e Alessandra Nucci, vincitrici del Secondo Premio – Premio Speciale Consulta femminile della Regione Piemonte. “Le sensazioni richiamate da questo racconto dicono molto. La narrazione svela come le donne abbiano una grande forza, una grade resistenza, una capacità di adattamento che permette loro di vincere le situazioni, talvolta terribili, in cui vivono” ha spiegato Toselli, passando poi la parola alle autrici. “Non avevo pensato di poter partecipare al Concorso fino a quando non ho incontrato Alessandra Nucci – ha spiegato Berivan Görmez – sono davvero molto grata per aver avuto la possibilità di poter diffondere l’esperienza di una donna curda”. Ha quindi spiegato come avrebbe potuto scrivere interi libri sulla vita e le sofferenze della sua famiglia, sottolineando come la madre sia sempre stata per lei un esempio di forza e intelligenza e concludendo “a lei vorrei somigliare”. “Con Berivan ci siamo conosciute l’anno scorso proprio grazie alla Presentazione di Lingua Madre Duemiladiciannove – ha continuato Alessandra Nucci – scrivere questo racconto insieme realizza quello che per noi è l’impegno e l’importanza della scrittura: le storie che possono nascere dagli incontri”.
Avvicinandosi alla conclusione dell’evento, la parola è passata a Yeniffer Lilibell Aliaga Chávez, vincitrice del Primo Premio. “Ho scritto il mio racconto per tutte le bambine, le donne, le madri, le figlie migranti che vivono in una situazione non facile – ha detto l’autrice – il messaggio che voglio trasmettere è quello di vivere la diversità non con odio ma con amore, che può essere declinato attraverso l’incontro, il dialogo e la conoscenza reciproca”.
Un evento che nonostante la sua dimensione virtuale è stato molto seguito, con messaggi di sostegno e apprezzamento anche da parte delle rappresentanze diplomatiche dei paesi di origine delle vincitrici e quelle politiche della loro città di residenza in Italia, quali Ahmed Boutache, Ambasciatore d’Algeria a Roma, César Jordán Palomino, Console Generale del Perù, Luigi Bona, Vicesindaco di Marcon e Lorenzo Alliani, Vicesindaco di Ceva, solo per citarne alcuni.
La premiazione del XV Concorso Lingua Madre e presentazione dell’antologia Lingua Madre Duemilaventi è stata un’importante occasione per condividere e raccontarsi, per stare insieme ancora una volta nonostante l’emergenza e le difficoltà con cui tutte e tutti conviviamo. Un evento ricco di emozione e commozione che la distanza forzata attraverso uno schermo non è stata in grado di attenuare.
Qui è possibile rivedere tutto l’evento: