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Né vittime né eroine Su Rai 3 una puntata dedicata al Concorso

Scritto da Segreteria il 18 Luglio 2024

di Elena Pineschi

«Né vittime né eroine» recita la quarta di copertina della nuova antologia Lingua Madre Demilaventiquattro e questa espressione ben rappresenta anche i racconti e le parole delle vincitrici della XIX edizione intervistate durante la puntata di Spaziolibero andata in onda su Rai 3 il 18 giugno 2024.

Il servizio è stato registrato durante la premiazione che si è tenuta allo scorso Salone Internazionale del Libro di Torino con la cura di Marina Giraldi. A condurre Federica De Vizia.

Insieme alle autrici Daniela Finocchi, ideatrice e responsabile del progetto, e Annalena Benini, direttrice editoriale di SalTo24 a tema Vita immaginaria dal titolo della ricchissima raccolta di Natalia Ginzburg.

«Quest’anno il fil rouge del Salone è proprio il mondo delle donne: delle donne al lavoro, delle donne nel loro cammino non facile, spesso accidentato, ma sempre luminoso» ha infatti affermato Annalena Benini, ricordando come il Concorso Lingua Madre abbia per questo un ruolo importante all’interno della fiera.

A tenere insieme sia la complessità che le potenzialità di questo cammino femminile proprio i racconti delle autrici CLM, che propongono una visione altra, ma senza proclami.

«Questo concorso per me ha rappresentato la possibilità di respirare un po’» ha detto Maral Shams, vincitrice del primo premio. Una possibilità per ripercorrere «momenti non facili in cui ero alla ricerca di una casa – una casa non fisica, perché quella non mi è mai mancata – ma una casa interiore, un luogo psichico in cui rifugiarmi».

Anche per Shima Allahi, seconda classificata, non si è trattato solo di un premio, ma di un nuovo inizio: «Tre anni fa quando sono venuta in Italia, era molto difficile lavorare in un paese di cui non sapevo la lingua, ma adesso con questa storia ho capito quanto posso ritrovarmi anche nelle bellissime parole italiane».

Le luci e le difficoltà non ci sono solamente nel paese d’approdo: Simona Nicoleta Bogdan ha vinto il terzo premio parlando invece del ritorno della sua protagonista.

«Faceva troppo male ritornare lì e vedere la differenza tra il proprio paese di nascita e quello d’adozione. La cosa che più fa male è poi andarsene da lì di nuovo. E questo ti fa sentire triste in una maniera dolceamara».

Il Concorso vuole essere un luogo di accoglienza ed espressione per tutte queste storie, dalle più grandi fragilità alle più piccole scelte di autodeterminazione. Come ha sottolineato Daniela Finocchi queste autrici, queste donne, non sono né vittime né eroine appunto, perché «la migrazione non le definisce, ma è solamente un approccio inedito alla complessità».

La puntata si può rivedere a questo link.

Di seguito le foto scattate durante le interviste.