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Tra parole e sguardi L’italiano e i suoi sconfinamenti a SalTo25

Scritto da Segreteria il 17 Maggio 2025

Uno sguardo che si tramuta in parole e in immagini; un intreccio profondo che nelle sue potenzialità trasformative è rivendicato dalle donne migranti o con appartenenze multiple.

A declinare queste potenzialità l’incontro Tra parole e sguardi che si è tenuto venerdì 16 maggio 2025 alla XXXVII edizione del Salone Internazionale del Libro presso l’Arena Piemonte.

A condurre Luisa Giacoma, linguista e lessicografa dell’Università della Valle d’Aosta, che ha ideato e segue dal 2013 il ciclo L’italiano e i suoi sconfinamenti, nell’ambito del programma CLM al Salone.

Come ha ricordato in apertura Daniela Finocchi, ideatrice e responsabile CLM, sono più di 10.000 le autrici che in questi 20 anni di Concorso hanno partecipato non solo con le parole scritte, ma hanno scelto di rappresentarsi e di rappresentare il mondo anche con la fotografia. Ed è proprio da questa adesione che nasce la mostra Radici in movimento. Sguardi di donne non più straniere che raccoglie gli scatti delle vincitrici di tutte le edizioni del Premio Speciale FSRR, aperta dal 9 maggio alla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo.

A questo proposito Filippo Maggia, curatore della fotografia italiana alla FSRR, ha messo in evidenza la tendenza nell’arte contemporanea verso una maggiore percentuale di fotografie, composizioni e immagini in movimento realizzate da donne. La ragione, spiega, «credo sia ascrivibile al fatto che la sensibilità femminile sia più profonda di quella maschile».
Ha continuato sottolineando come anno dopo anno le autrici CLM abbiano offerto e continuino a offrire un’ampia varietà di proposte che rivelano sia una certa freschezza sia un’importante componente sentimentale, legata per la maggiore parte a contesti familiari e/o al paese d’origine.

Ma lo sguardo delle autrici, la loro capacità di guardare e farsi guardare è fondamentale anche in ambito scolastico, luogo in cui spesso mancano ancora modelli “altri” nei testi e nei programmi. In questa direzione si muove l’antologia Attraversare. L’arte di diventare grandi leggendo, pubblicata da Lattes editori e dedicata alla scuola secondaria inferiore, in cui sono stati inclusi i racconti delle autrici del Concorso.

La prima domanda su questo progetto è stata rivolta da Luisa Giacoma a Raffaella Perinetti, responsabile della progettazione editoriale di Lattes editori, in merito all’idea di accogliere la letteratura proveniente dal Concorso. «Nella scuola ragazze e ragazzi costruiscono la propria identità, si riconoscono e imparano a capire le proprie emozioni. E in questo momento vogliamo accompagnarli, offrendo a tutti la possibilità di riconoscersi in un testo scolastico» ha risposto. «Ma anche insegnare agli studenti italiani a prendere consapevolezza del fatto che i loro coetanei con genitori “non più stranieri in Italia” abbiano pieno diritto alla cittadinanza. Questo perché la scuola media è proprio il momento in cui si costruiscono i cittadini del domani. Ci auguriamo che anche grazie a questa antologia si possa arrivare a un futuro più consapevole».

Raffaella Perinetti ha evidenziato per questo che la collaborazione con il CLM non si esaurisce con l’antologia ma anzi inizi con essa: sono stati, infatti, organizzati webinar e percorsi di formazione per insegnanti con l’obiettivo di formare un corpo docenti che sia in grado di educare cittadini responsabili.

Luisa Giacoma ha poi ripreso la parola riflettendo su come scrivere in una lingua che non è quella madre sia un valore aggiunto e a tal proposito si è rivolta a Marinella Dela Rosa, autrice CLM il cui racconto Diario di bordo: tra l’Italia e le mie radici asiatiche è presente nell’antologia, per chiederle di raccontare la sua esperienza divisa tra due lingue e culture – Italia e Filippine. «Nel mondo scolastico non ho trovato il mio spazio, mi sono spesso sentita sola, per cui questo progetto è anche il sogno della me bambina» ha raccontato. «Credo che aperture di questo tipo siano importantissime in un mondo che sempre più spinge verso la multiculturalità e la fusione. E per rispondere alla domanda iniziale, è necessaria tanta consapevolezza nell’accettare sia il proprio essere italiani sia le proprie radici».

Peculiarità dell’antologia è anche il ruolo centrale assegnato ai verbi e su quest’argomento la docente Chiara Sivieri ha precisato che la scelta è stata dettata dalla volontà di «impostare un indice non sui generi testuali, com’è consueto negli insegnamenti tradizionali, ma piuttosto sull’emotività, sul valore della lettura e delle parole». Incontrarsi e condividere sono infatti i due verbi che aprono e chiudono i volumi, lungo i quali si snodano i racconti CLM e si concretizza quell’educazione all’affettività, che vede coinvolti ragazze e ragazzi in riflessioni per esprimere se stessi e i propri vissuti personali. In questo senso, la scuola diventa, come ha sottolineato la docente, «un luogo fondamentale di vita».

L’ultimo intervento è stato a cura dello scrittore Gianluigi Ricuperati che ha parlato, su invito di Luisa Giacoma, dell’importanza di quest’opera per i giovani lettori nella fascia della scuola secondaria di primo grado e sull’approccio interdisciplinare che la caratterizza: «Credo sia importante provare ad appassionare alla lettura e alla scrittura mostrando e praticando questa forma d’indagine sul mondo che è la letteratura. Più che una lingua madre, l’esperienza letteraria, portandoci sempre dove non sappiamo, è una lingua figlia. Nell’antologia, ogni cento pagine, vengono proposti degli approfondimenti che attraversano più discipline – cinema, arte, musica – mostrando come la cultura sia una coltivazione pluriorigine e pluridirezione. In quest’ottica l’opera realizzata diventa una piccola navicella per attraversare l’oceano delle storie».

Da queste testimonianze emerge, dunque, come le voci delle donne migranti o con appartenenze multiple sappiano restituire parole e immagini vive, capaci di costruire un pluralismo culturale autentico. Un pluralismo che tutti i relatori e le relatrici dell’incontro hanno riconosciuto come essenziale: per la scuola, per l’arte, per la società. Ed è proprio in questa prospettiva che lo sguardo si fa racconto e il racconto diventa possibilità di riflessione per chi legge ma anche per chi scrive.

Qui le gallerie fotografiche a cura dei due fotografi presenti: