LetterandoInFest: Amèn, Inshallah, Shalom
Scritto da Segreteria il 17 Giugno 2014
“Lei non è di qua, vero?”. Fin dalla prima battuta, la conversazione tra Giusy Di Giovanna, sabato 14 giugno a LetterandoInFest, e Pinuccia Corrias, vincitrice della Sezione Speciale Donne Italiane del IX Concorso Lingua Madre, mette a fuoco il senso dell’iniziativa torinese e anche dell’incontro saccense. Il Concorso, infatti, si rivolge alle donne straniere e alle donne italiane perché raccontino la propria esperienza di mondi diversi che entrano in relazione facendo sì che il “non essere di qui” diventi non motivo di emarginazione ma occasione che “fa fiorire il presente” .
Così, “non erano di qui” le donne e gli uomini naufragati il 3 ottobre 2013 non lontano da Lampedusa, ma ora sono sepolti nel cimitero di questa città insieme ai morti “di qui”, e insieme a loro, tramite una defunta della sua famiglia, li onora e li ricorda l’autrice nel racconto-preghiera Amèn Inshallah Shalom. E così “non sono di qui” nemmeno quelle migliaia di ignoti che ogni giorno arrivano attraverso il Mare Nostrum fino alle coste estreme del nostro Continente. È tuttavia è la disperata speranza dei diseredati che, vincendo ogni violenza, ha aperto una breccia nella fortezza Europa ed è a loro che la Sicilia, pur nelle contraddizioni e nelle difficoltà, apre le braccia, mostrando al mondo il cuore caldo della propria civiltà. Questo sostiene con passione, Pinuccia Corrias, sarda di nascita ma in parte nomade anche lei, aggiungendo che questa isola, dove ora risiede, da sempre luogo di emigranti e di immigrati, ultima frontiera della cultura occidentale nel tempo della modernità, per le alterne vicende delle umane sorti, è ritornata ad essere oggi, come ai tempi della Magna Grecia e del Barocco, scintilla e maestra di civiltà. Questo, dunque, lu cuntu e l’augurio che in tempi grigi, difficili e complessi, si è affiancato, in punta di piedi per una manciata di minuti, alle ricche e interessanti iniziative che hanno vivificato per tre giorni a Sciacca il complesso di Badia Grande, che di queste magie è da secoli custode raffinata.