La modestia del passato L'incontro a Leggendo Metropolitano 2017
Scritto da Segreteria il 09 Giugno 2017
Memoria, identità, relazione sono stati i temi conduttori dell’incontro “La modestia del passato” tenutosi giovedì 8 giugno nell’ambito della IX edizione di Leggendo Metropolitano presso la Galleria dei Giardini Pubblici di Cagliari.
Un pubblico numeroso e partecipe per un dialogo intenso – condotto da Daniela Finocchi – tra lo scrittore Carmine Abate, la fotografa e regista Francesca Bono e la scrittrice e autrice del Concorso Lingua Madre Laila Wadia.
La conversazione con il pubblico ha avuto inizio dalla lettura di brani tratti dai libri di Carmine Abate e Laila Wadia. Le pagine de Il banchetto di nozze e altri sapori (Mondadori), direttamente dalla voce dell’autore, hanno consentito di “assaporare” – coinvolgendo tutte/i – i gusti che rinsaldano il legame con le origini, in un intreccio che crea ricchezza e apertura verso l’altro/a. Usando il titolo di un altro suo libro, Vivere per addizione, Abate ha spiegato quale sia la sua personale idea di “ricchezza della diversità”, una ricchezza dove pietanze, cibi della memoria sono protagonisti in quanto metafore di identità.
Laila Wadia ha invece condiviso i versi di “Translingue”, poesia contenuta nella raccolta Kitchensutra, dove sapori, suggestioni, idiomi e tanta ironia si uniscono e mescolano in un mix vincente e avvincente. Il tema della memoria è emerso anche durante il suo intervento e grazie alle vicende narrate nel romanzo Il testimone di Pirano (Infinito Edizioni) dove Wadia, attraverso il personaggio di Mario, racconta l’esodo di trecentomila italiani, fra istriani e giuliano dalmati che, abbandonate le terre italiane cedute alla Jugoslavia fra il 1947 e il 1954, arrivano a Trieste per rifarsi una vita.
E ancora, il tema della memoria è stato trattato dalla prospettiva cinematografica grazie alla partecipazione della fotografa e regista Francesca Bono, la quale ha raccontato la sua esperienza nella comunità cinese dove ha girato il film A Bitter Story, il rapporto con i/le ragazzi/e, lo scollamento tra figli/e e genitori, la complessa e articolata questione delle “nuove generazioni”. Le sue riflessioni sul contributo che questa comunità ha dato per la rinascita del territorio in cui si è insidiata – i Comuni di Barge e di Bagnolo, ai piedi delle Alpi – attraverso il lavoro della pietra, tradizione tra l’altro quasi dimenticata in quelle zone, hanno messo in luce le grandi risorse di cui altri popoli, altre tradizioni, altre lingue e culture sono portatrici.
E le donne, ha ricordato Daniela Finocchi – conduttrice dell’incontro e ideatrice del Concorso Lingua Madre – hanno un ruolo fondamentale in questi percorsi di interazione e contaminazione tra culture, in quanto custodi di memorie individuali e collettive, oltre che di una modalità specifica di affrontare la vita e creare relazioni.
Guarda le fotografie (con immagini di Tullio Valente)