In anteprima la nuova copertina Lingua Madre Duemilaventuno
Scritto da Segreteria il 04 Giugno 2021
Siamo liete di presentare in anteprima la copertina della nuova antologia Lingua Madre Duemilaventuno – Racconti di donne straniere in Italia edita da SEB27.
Il Concorso Lingua Madre non si ferma: la redazione continua infatti a lavorare sul volume che raccoglierà tutti i racconti selezionati della XVI edizione e la cui pubblicazione è prevista, come ogni anno, per l’autunno 2021.
Le storie delle autrici sono raccolte in sedici antologie e documentate dalle immagini di altrettante mostre fotografiche. Insieme rappresentano un patrimonio inestimabile, che testimonia con chiarezza la necessità imprescindibile di uno sguardo sessuato alle migrazioni contemporanee, perché le donne ne sono protagoniste e anche migrando cambiano il mondo. Un patrimonio cui si è attinto per realizzare la stessa copertina di questo volume, rielaborazione di tante immagini scattate dalle autrici selezionate negli anni per la sezione fotografica e in particolare da quelle di Praise Godwin e Chiamaka Sandra Madu.
Qui la scheda dedicata al volume sul sito dell’editore SEB27.
«I nostri occhi parlavano la stessa lingua. I loro occhi erano i miei» scrive Natalia, giovane insegnante che si ritrova e si riconosce per la prima volta negli sguardi delle ragazze e dei ragazzi della sua classe. Così Dolores si rispecchia nello sguardo di una mamma straniera che dalla diversità trae la propria forza. Per Rajae lanciare lo sguardo oltre la finestra aperta è l’unica possibilità di accogliere compagne e compagni di viaggio, sorrisi, inquietudini, la primavera. Lo sguardo, invece, è atto di resistenza per Letizia, che non può smettere di cercare un figlio desaparecido, fagocitato dalla violenza e dal dolore. Sguardi, incontri con l’Altra e con la vita, più eloquenti di tante parole per chi spesso è costretta al silenzio ma invece ha molto da dire, come donna e come migrante. Gli sguardi raccontati in questa antologia prendono corpo attraverso la scrittura, sono quelli di donne che guardano al mondo in cerca di uno spazio autentico in cui esprimersi. Un flusso di relazioni mai interrotto – nonostante la distanza imposta e vissuta intensamente, talvolta con dolore – in grado di mettere in contatto le protagoniste in questo tempo sospeso che avvolge tutte e tutti. E il desiderio di alcune diventa capace di ravvivare quello delle altre, che si era magari bloccato, per farsi, ancora una volta, messaggio di fiducia e speranza per un futuro differente.