Solo la poesia potrà salvarci In ricordo di Sarah Zuhra Lukanić
Scritto da Segreteria il 31 Marzo 2022
Sarah Zuhra Lukanić non c’è più.
Poeta e scrittrice era stata vincitrice della IV edizione del Concorso Lingua Madre nel 2009 con il racconto Fiocchi di neve pubblicato nell’antologia Lingua Madre Duemilanove. Racconti di donne straniere in Italia, da cui fu poi tratto anche un bellissimo corto realizzato dalla stessa autrice, e suoi racconti sono stati selezionati e pubblicati anche nelle raccolte 2006, 2007 e 2008.
Ma soprattutto con lei negli anni si era venuta a creare una vivace e prolifica collaborazione, che l’ha vista protagonista di tanti incontri e progetti realizzati insieme al CLM.
Nata in Croazia, dopo gli studi classici, si era laureata in Letteratura all’Università di Fiume. Viveva a Roma dal 1987. Dal 2005 aveva scelto di scrivere in lingua italiana, conseguendo poi diversi riconoscimenti in tanti importanti concorsi letterari oltre Lingua Madre.
Ha scritto poesie, drammi, racconti, collaborato con riviste e vari blog. Le sue opere sono state pubblicate, tra gli altri, da Internazionale, Nazione Indiana, Accattone, El Ghibli. Nel 2007, è uscito il suo primo romanzo, Le lezioni di Selma (Edizioni Libribianchi). Nel 2011 è stato rappresentato a Roma il suo dramma Donne sotto l’orologio della Bašcaršija: storia realistica e poetica di due donne oltre il pregiudizio, le cui vite si incrociano in quella città distesa su due continenti, crocevia di culture che è Sarajevo. Caciara balcanica era un nuovo romanzo che doveva essere pubblicato.
Dal 2009 faceva parte della Compagnia delle Poete.
Scriveva nel bell’articolo Solo la poesia potrà salvarci, pubblicato da Lettera internazionale (n.117 – 2013):
“Una madre immigrata è sempre l’Analfabeta del libro di Ágota Kristóf. Quando comincia la scuola dell’obbligo, la madre immigrata può anche innamorarsi della lingua del Paese che la ospita, perché sarà sempre la lingua di suo figlio […]
Una madre immigrata è sempre in balia, in emergenza. Vigile. In fondo tutto dipende dal rimanere serenamente nell’attesa di quell’incantato e meraviglioso morso che attraversa due mondi e il nocciolo germogliando partorisce una terza che contiene noi gli altri e il passato ci avvolge e ci sopravvivrà”.
La ricordiamo con affetto e gratitudine.